Concetti Chiave
- Esopo è associato al genere delle favole a partire dal V secolo, ma la sua figura rimane tra verità e leggenda.
- Esopo visse nel VI secolo a.C. a Samo, era di condizione servile e morì a Delfi, con la sua biografia arricchita da aneddoti fantastici.
- Le favole attribuite a Esopo seguono una struttura lineare con un promitio, un racconto e un epimitio, spesso utilizzando animali parlanti.
- I personaggi delle favole di Esopo sono animali con caratteristiche distintive, mentre gli esseri umani sono raramente presenti e identificati per città o attività.
- La morale delle favole di Esopo trasmette messaggi su virtù e comportamenti quotidiani, con uno stile semplice e un linguaggio universale.
Questo appunto di Italiano per le scuole Medie verte sulla figura di Esopo e sulla sua opera.
Indice
Esopo tra storia e leggenda
A partire dal V secolo la favola venne associata alla figura di Esopo. Egli non venne identificato come creatore di un genere ma come creatore di favole. La figura di Esopo rimane a cavallo tra verità e leggenda, infatti G.B. Vico nel 1700, come identificava Omero come simbolo del genere eroico, così identificava Esopo come simbolo del genere fantastico, ritenendo entrambi mai esistiti. Erodoto colloca Esopo a Samo nel VI sec. a.C. Egli era di condizione servile e fu ucciso dagli abitanti di Delfi, i quali in seguito furono puniti per il loro crimine. Queste poche notizie biografiche furono poi arricchite da molti aneddoti. Una testimonianza fondamentale per ricostruire la biografia di Esopo è una “Vita di Esopo”, dove si intrecciano vari filoni fantastici e nella quale Esopo appare come un essere deforme e balbuziente ma poi miracolosamente facondo, che si distingue per la sua sagacia e che tiene testa al suo padrone. Erano circa 500 le favole che erano attribuite ad Esopo; delle tre grandi edizioni che ci sono pervenute la più famosa e antica è l’augustana. Le varie collezioni presentano un numero diverso di favole, in quanto i redattori che se ne occuparono si basarono su criteri di scelta molto vari poiché all’epoca non esisteva una nozione precisa del genere di testo che si intendeva per “favola”.
Struttura e caratteristiche delle favole
La favola è divisa in tre sezioni:
- all’inizio si trova una sorta di titolo detto promythion;
- si ha poi il mythos, vale a dire lo svolgimento della favola vero e proprio;
- alla fine si trova l'epimythion, vale a dire la morale della favola.
Personaggi e morale delle favole
I personaggi delle favole di Esopo sono per lo più animali parlanti che sono caratterizzati da un aspetto particolare come ad esempio il cervo vanitoso, la volpe astuta, il leone forte. Raramente sono presenti gli uomini, e quando sono presenti sono indicati o con la città di nascita o più spesso con l’attività che svolgono. Solo agli dèi viene conferito un nome. La morale della favola costituisce un messaggio. Il significato simbolico delle narrazioni è dedicato all’esaltazione delle virtù, ma più spesso la favola fornisce delle dritte su come comportarsi nella vita quotidiana.
Lingua e fortuna delle favole
La lingua delle favole è la koinè diàlektos, una lingua comune diffusasi in età ellenistica, ma non è la lingua originale adottata da Esopo che dovette essere il dialetto ionico. Lo stile è molto semplice ma non mancano i preziosismi. La fortuna riscossa da Esopo fu immensa, le sue opere sono state tramandate di generazione in generazione e numerosi sono i rifacimenti alle sue opere.
Domande da interrogazione
- Chi era Esopo e quale ruolo ha avuto nella creazione delle favole?
- Quali sono le caratteristiche principali delle favole di Esopo?
- Qual è la lingua utilizzata nelle favole di Esopo e come viene descritta?
- Qual è stata l'influenza e la fortuna delle opere di Esopo nel tempo?
Esopo è stato associato alla creazione delle favole a partire dal V secolo, anche se non è stato identificato come il creatore di un genere. La sua figura è avvolta tra verità e leggenda, e le sue favole sono state tramandate attraverso i secoli.
Le favole di Esopo sono caratterizzate da una struttura lineare e semplice, con un promitio all'inizio e un epimitio alla fine. I personaggi sono spesso animali parlanti con caratteristiche specifiche, e la morale della favola offre insegnamenti sulla vita quotidiana.
La lingua delle favole di Esopo è la koinè dialektos, una sorta di lingua universale. Lo stile è semplice ma include anche elementi preziosi, sebbene non sia la lingua originale adottata da Esopo.
Le opere di Esopo hanno avuto un'immensa fortuna, essendo tramandate di generazione in generazione. Numerosi rifacimenti delle sue opere testimoniano la loro duratura influenza e popolarità.