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Vita e imprese di Malcolm X
Malcolm X, alla nascita Malcolm Little e noto anche con il nome islamico El-Hajj Malik El-Shabazz, nacque a Omaha, in Nebraska, il 19 Maggio 1925 e fu un noto attivista statunitense che si batté per i diritti degli afroamericani e per i diritti umani in generale. Fu uno dei più conosciuti e controversi capi americani del XX secolo. Figlio di un predicatore battista, perse il padre a sei anni. Ufficialmente perché investito da un tram, ma, come egli sostiene nella sua autobiografia, molto probabilmente egli venne ucciso per questioni razziali dalla cosiddetta Black Legion (Legione Nera), un gruppo di sostenitori della “supremazia bianca” che da anni vessava e perseguitava la sua famiglia. Vittima di violenze e di disturbi emotivi fu anche la madre, nata dallo stupro nei confronti di una donna nera da parte di un uomo bianco. Per questo motivo, ben presto Malcolm e i fratelli vennero affidati a famiglie e orfanotrofi. Studente modello, egli però abbandonò gli studi in seguito alla delusione di vedersi chiuse le possibilità di diventare avvocato perché “nero”. Sin da giovanissimo egli sosteneva che la religione islamica fosse in grado di abbattere le barriere razziali e di combattere le varie forme di discriminazione. A causa dei suoi metodi troppo estremisti, Malcolm X fu arrestato e chiuso in carcere per possesso illegale di armi, contrabbando, violazione di domicilio e furto. Dopo l’arresto lavorò per un po’ come lustrascarpe e cameriere sui treni, e commise qualche attività illegale, come lo spaccio di droga, estorsione, sfruttamento della prostituzione. Nel 1948 mentre era in carcere si unì alla NOI, la Nation of Isla, un’associazione nazionalista che puntava alla supremazia dei neri.
Per ulteriori approfondimenti sul tema razzismo vedi qui
Dopo l’arresto: l’attivismo politico
Nel 1952 uscì finalmente di prigione ma iniziò ad essere tenuto sotto controllo da FBI e CIA poiché in più occasioni si era dichiarato comunista. Nel 1958 l’attivista statunitense si unì in matrimonio con Betty Shabazz e dal loro matrimonio nacquero sei figli. Nel 1963 Malcolm iniziò a scrivere il libro "Autobiografia di Malcolm X". L'8 marzo 1964 aveva dichiarato pubblicamente la sua separazione dalla NOI e il 12 marzo annunciò la fondazione di un nuovo movimento, chiamato Muslim Mosque, Inc. La principale differenza ideologica fra il movimento creato da Malcolm X e la NOI consisteva nell'abbandono del presupposto religioso quale elemento di coesione per il popolo nero, posizione che aveva già espresso nel discorso tenuto nel novembre 1963. Nel frattempo, tuttavia, Malcolm X si convertì alla religione islamica ortodossa. Malcolm X morì a New York il 21 Febbraio 1965 per mano di tre membri dell'organizzazione di cui era stato portavoce precedentemente, la Nation Of Islam.
Per ulteriori approfondimenti sull’attivismo nero vedi qui

I discorsi: per sembrare un bianco
Nel brano “Per sembrare un bianco” contenuto nella sua autobiografia, Malcolm X racconta un episodio della sua adolescenza, durante il quale fu costretto a stirarsi i capelli per sembrare un ragazzo bianco, dimostrando non solo le violenze fisiche ma anche quelle psicologiche a cui il clima di supremazia bianca lo costrinsero. Riportiamo alcuni estratti salienti del racconto: “Ben presto Shorty (amico di Malcom X) decise che i miei capelli erano abbastanza lunghi per la stiratura. Andai in un negozio di commestibili con un elenco di ingredienti che Shorty mi aveva scritto in stampatello e comprai un barattolo di lisciva marca Diavolo rosso, due uova e due patate bianche di grandezza media. Poi chiesi al droghiere che aveva il negozio vicino alla sala da biliardo di darmi un grande barattolo di vasellina, un pezzo di sapone, un pettine fitto e uno coi denti molto radi, un tubo di gomma con una testa di metallo per doccia, un grembiule e un paio di guanti di gomma.” Preparato l’impasto per la stiratura, Shorty proseguì con l’operazione: “Mi fece sedere e mi legò i lacci del grembiule di gomma strettamente intorno al collo, poi pettinò quel mio cespuglio di capelli. Prese una manata di vasellina e me la sparse sui capelli e sulla cute massaggiando con forza. Mi coprì con uno spesso strato di vasellina anche il collo, gli orecchi e la fronte.” Poi l’amico inizia a spargere il miscuglio sulla testa di Malcolm X avvertendolo dei rischi: “Non devi mai dimenticare che anche una piccola quantità di questo miscuglio che ti resti sulla cute può provocare una piaga.” E il racconto prosegue: “Mi vennero le lacrime agli occhi e mi cominciò a gocciolare il naso. Non ce la facevo più a sopportare il dolore e brancolavo verso il lavandino. Maledicevo Shorty con tutte le parolacce che mi venivano in mente quando lui cominciò ad azionare la doccia e a insaponarmi la testa. Mi insaponò e risciacquò forse dieci o dodici volte, ogni volta regolando il flusso dell’acqua calda fino a risciacquarmi con quella fredda. Ciò mi fu di un certo sollievo.” E, ripensando all’operazione, Malcolm X confessa la tragicità dell’esperimento: “Quello fu davvero il primo grande passo che feci verso l’autodegradazione: sopportai tutto quel dolore, per poter far diventare lisci i miei capelli in modo che sembrassero come quelli dei bianchi. Ero entrato anch’io a far parte di quella moltitudine di uomini e donne che, in America, sono spinti con ogni mezzo a credere che i negri sono inferiori e i bianchi superiori, fino al punto di mutilare e distorcere i loro corpi nel tentativo di sembrare «graziosi» secondo i criteri di giudizio dei bianchi.”
Per ulteriori approfondimenti sui soprusi contro i neri d’America vedi qui
Malcolm X
Malcolm X ,nato Malcolm Little (Omaha,19 Maggio 1925), è stato un attivista statunitense a favore
dei diritti degli afroamericani e dei diritti umani in genere.
È considerato uno dei più grandi, ma anche controversi, capifila afroamericani del XX secolo. Alla
fine di una lunga evoluzione del suo pensiero sostenne che la religione islamica fosse capace di
abbattere ogni barriera razziale e ogni forma di discriminazione.
Nella sua controversa vita passò molti anni in prigione per possesso illegale di armi, spaccio di
droga, contrabbando, violazione di domicilio e furto.
Nel 1958 si sposò con Betty Shabazz da cui ebbe 6 figli.
Nel 1963, Malcolm iniziò a dedicarsi alla scrittura del libro Autobiografia di Malcolm X. L'8 marzo
1964 dichiarò pubblicamente la sua separazione dalla NOI e il 12 marzo annunciò la creazione di
un nuovo movimento. La principale differenza ideologica fra il movimento creato da Malcolm X e la
NOI è l'abbandono del presupposto religioso come elemento di coesione per il popolo nero,
posizione che aveva già espresso nel discorso ai quadri di base del novembre 1963. Nel
frattempo, tuttavia, Malcolm X si convertì all'islamismo ortodosso.
Fu assassinato a New York il 21 Febbraio 1965 per mano di tre membri dell'organizzazione di cui
era stato portavoce, la Nation Of Islam.
Nel brano “Per sembrare un bianco”, Malcolm racconta un episodio della sua adolescenza. Vittima
dei pregiudizi razziali, per assomigliare ai ragazzi bianchi si sottopose alla tortura della stiratura dei
capelli. Fatto di cui, in seguito, Malcolm si vergognò moltissimo.
Il suo amico Shorty decise che i suoi capelli erano pronti per la stiratura e gli disse di andare a
comprare un barattolo di lisciva, due uova, due patate, un grembiule, due pettini, della vasellina,
del sapone, dei guanti e un tubo per la doccia. Quando Malcolm tornò a casa, Shorty iniziò a
mescolare questi ingredienti in una ciotola dando vita ad un miscuglio gelatinoso e giallastro,
bollente. Poi incominciò a spalmarlo sulla testa di Malcolm e iniziò a pettinarlo provocandogli un
dolore atroce. Asciugati i capelli, Malcolm si guardò allo specchio e promise che si sarebbe stirato i
capelli per sempre. In seguito si rese conto di aver fatto una stupidaggine per molti anni, come
tutte le persone di colore che per sembrare “graziose” ai bianchi si mettevano parrucche o si
truccavano, non accorgendosi di essere ridicoli.