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Sintesi

Introduzione Discriminazioni - Tesina



Come argomento della tesina dei terza media ho scelto le discriminazioni per molti motivi. Il primo è che alcune discriminazioni, di cui parlerò poi, sono fatti di attuale discussione anche a livello politico. Il secondo è che anche io mi sono sentito discriminato tante volte, non in modo eccessivo, ma mi sono comunque sentito discriminato. Il terzo è che molte volte, quando discuto di discriminazioni, prendo posizioni contrarie a quelle dei miei interlocutori, così, avendo tanti interrogativi, voglio approfondire questo argomento.
Si sente spesso parlare in televisione, sui giornali e, recentemente, anche su internet, della discriminazione, un fenomeno negativo che ha sempre caratterizzato la Storia dell’umanità. Esso si manifesta verso il diverso, colui che ha una razza, un orientamento sessuale, una religione considerata differente rispetto a chi si sente di appartenere ad una categoria considerata erroneamente “normale”.
Già nell’antichità si possono trovare tracce di discriminazioni, basti pensare a quelle perpetrate contro i primi Cristiani o quelle contro i Moriscos (musulmani rimasti in Spagna dopo la Reconquista) che dovettero emigrare dalla Spagna al Marocco per colpa di Filippo II di Spagna. Questo accadde nuovamente con Hitler che voleva sterminare gli Ebrei, perché considerati uno ostacolo alla supremazia della razza Ariana.
Nonostante con il tempo tutti questi eventi siano venuti alla luce e siano stati resi pubblici e documentati, sembra che l’uomo non voglia proprio far tesoro di quello che la storia insegna, infatti ancora oggi si verificano incresciosi episodi di discriminazioni, come per esempio quelli verso gli Extra-comunitari e gli omosessuali.
Da quello che ho potuto leggere, ho dedotto che la discriminazione non è un fenomeno casuale, ma colpisce soprattutto le minoranze che non si ribellano o non ne hanno la forza, per motivi fisici o religiosi.
Per riuscire a trovare delle risposte sull’origine delle discriminazioni in atto nel contesto nel quale vivo, ho ritenuto necessario - nella mia tesina - ripercorrere la storia dell’uomo, così da individuare quei fenomeni scaturiti in conseguenza alla paura del diverso, per poi fare dei paragoni o semplicemente delle riflessioni personali.

Collegamenti


Discriminazioni - Tesina



Religione- Cristianofobia e islamofobia.
Storia- Le discriminazioni nella storia.
Francese- Après Charlie Ebdo (dopo Charlie Ebdo).
Inglese- The posters against the Jews (I poster contro gli ebrei).
Italiano- Il mio nome è Jackie Robinson e Bilal.
Arte- Tuttomondo.
Estratto del documento

4. Tuttomondo pag.17

5. Conclusioni

pag.18

Bibliografia e sitografia pag.18

1. Prologo

Come argomento della tesina ho scelto le discriminazioni per molti

motivi. Il primo è che alcune discriminazioni, di cui parlerò poi, sono fatti di

attuale discussione anche a livello politico. Il secondo è che anche io mi sono

sentito discriminato tante volte, non in modo eccessivo, ma mi sono comunque

sentito discriminato. Il terzo è che molte volte, quando discuto di

discriminazioni, prendo posizioni contrarie a quelle dei miei interlocutori, così,

avendo tanti interrogativi, voglio approfondire questo argomento.

Si sente spesso parlare in televisione, sui giornali e, recentemente, anche

su internet, della discriminazione, un fenomeno negativo che ha sempre

caratterizzato la Storia dell’umanità. Esso si manifesta verso il diverso, colui

che ha una razza, un orientamento sessuale, una religione considerata

differente rispetto a chi si sente di appartenere ad una categoria considerata

erroneamente “normale”.

Già nell’antichità si possono trovare tracce di discriminazioni, basti

pensare a quelle perpetrate contro i primi Cristiani o quelle contro i Moriscos

(musulmani rimasti in Spagna dopo la Reconquista) che dovettero emigrare

dalla Spagna al Marocco per colpa di Filippo II di Spagna. Questo accadde

nuovamente con Hitler che voleva sterminare gli Ebrei, perché considerati uno

ostacolo alla supremazia della razza Ariana.

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Nonostante con il tempo tutti questi eventi siano venuti alla luce e siano

stati resi pubblici e documentati, sembra che l’uomo non voglia proprio far

tesoro di quello che la storia insegna, infatti ancora oggi si verificano

incresciosi episodi di discriminazioni, come per esempio quelli verso gli Extra-

comunitari e gli omosessuali.

Da quello che ho potuto leggere, ho dedotto che la discriminazione non è

un fenomeno casuale, ma colpisce soprattutto le minoranze che non si

ribellano o non ne hanno la forza, per motivi fisici o religiosi.

Per riuscire a trovare delle risposte sull’origine delle discriminazioni in

atto nel contesto nel quale vivo, ho ritenuto necessario ripercorrere la storia

dell’uomo, così da individuare quei fenomeni scaturiti in conseguenza alla

paura del diverso, per poi fare dei paragoni o semplicemente delle riflessioni

personali.

2.Excursus storico

Alcune discriminazioni presenti nel mondo contemporaneo affondano le

radici nell’antichità; basti pensare a quelle rivolte verso gli handicappati che

nell’antica Grecia e più precisamente a Sparta venivano portati fino alla cima

del monte Talèton dove venivano lasciati a morire di freddo e di fame.

2.1. Le discriminazioni verso i cristiani

Un altro esempio sono le discriminazioni che avvenivano verso i cristiani

da parte dei Romani. Roma non accettava i cristiani perché si rifiutavano di fare

sacrifici davanti all’immagine dell’imperatore, cosa che era obbligatoria, e per

questo venivano condannati a lesa maestà. Durante l’epoca imperiale i

cristiani furono perseguitati e veniva negata loro la possibilità di prestare

servizio militare e di intraprendere una carriera politica.

L’impero assunse una posizione di intolleranza e in questo contesto

alcuni cristiani abbandonarono la loro fede, altri morirono (martiri), rifiutando di

disconoscere il proprio Dio. Nonostante ciò il numero dei cristiani aumentò

enormemente e gli imperatori Decio e Diocleziano tentarono, attraverso

persecuzioni, di estirpare il cristianesimo, ma non ebbero successo.

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Queste discriminazioni, in atto ancora oggi,

vengono classificate con il termine

“Cristianofobia” e avvengono mediante atti

di vandalismo o attentati terroristici. Il

vandalismo cristianofobo consiste

nell’arrecare danno ai luoghi di culto cristiani

come chiese o cappelle, mentre gli attentati

provocano molti morti e altrettanti feriti. Ne

sono un esempio gli attentati alle chiese

Nigeriane avvenuti tra il 24 e il 25 Dicembre

2011 attribuite alla setta fondamentalista dei

Boko Haram. Anche nei paesi Europei si possono trovare forme di cristianofobia

attraverso soprattutto il mancato rispetto dei luoghi religiosi, alle

discriminazioni sui luoghi di lavoro e agli attacchi verbali. Per contrastare il

fenomeno il 20 Gennaio 2011 il parlamento europeo ha condannato gli attacchi

contro i Cristiani e ha chiesto una maggiore vigilanza sul tema.

2.2. Le discriminazioni verso gli islamici

Le discriminazioni verso gli Islamici erano diffuse ancora prima dei tempi

della rivoluzione industriale. Un esempio sono le crociate e, in seguito, le

attività di espulsione dei Moriscos (islamici rimasti in Spagna dopo la

Reconquista) avvenute da parte di Filippo II di Spagna. Esso infatti, era un

cristiano convinto e voleva che tutto il territorio diventasse cristiano, al punto

di espellere o giustiziare chi non si convertiva a codesta religione. Anche le

discriminazioni verso i musulmani sono presenti oggi con il nome di

Islamofobia.

L’odio verso la religione musulmana, ossia l’Islamofobia, nasce dal

sentimento di rifiuto verso l’islam a causa degli attacchi terroristici di questi

anni o per un’attitudine xenofoba dovuta all’origine prevalentemente straniera

dei musulmani. Questa repulsione può sfociare in iniziative dedite a bloccare o

a rendere difficile la pratica della fede islamica, ostacolando, per esempio, la

costruzione di moschee. 4

Après Charlie Ebdo Tout le monde connait le massacre

de Charlie Ebdo. Charlie Ebdo a été

attaqué le 7 Janvier 2015 après avoir

publié des caricatures contre l'Islam. Mais

ce qui est arrivé aux musulmans qui

vivent en France après celà? Les Français

ont commencé à violer les mosquées et à

blâmer les musulmans par des insultes et des coups. Le journal Figaro a

constaté que, après les attentats terroristes de Charlie Ebdo, les gens qui ont

peur des musulmans ont augmenté du 32%.

2.3. I nativi americani (o Indiani

d’America)

Oggetto di discriminazione sono stati anche gli Indiani

d’America, verso i quali venne attuato un vero e

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proprio sterminio, il quale provocò la morte del 90% dei nativi americani che

occupavano le terre da 38 508 anni. Tale genocidio venne messo in atto per

molteplici motivi:

molte persone consideravano gli indiani delle persone primitive e

 ne erano spaventati al punto di sterminarli;

altri volevano il territorio e consideravano gli indiani una minaccia

 per la loro proprietà;

molti erano invogliati ad ucciderli poiché esistevano taglie e premi

 per chi uccideva più indiani.

I nativi morirono anche per altre cause:

caccia intensiva ai bisonti che erano l’unica fonte di sostentamento

dei nativi;

riduzione in schiavitù e lavoro forzato;

scontri fra tribù creati dai colonizzatori;

nuove malattie per cui i nativi non avevano gli anticorpi;

diffusione volontaria del vaiolo;

sterilizzazione forzata;

diffusione di alcolismo o droghe fra i nativi.

Dopo il susseguirsi di innumerevoli torture e decapitazioni contri i capi dei

nativi (la decapitazione era considerata un oltraggio, dato che se decapitati le

anime delle persone in questione non trovavano pace) gli indiani iniziarono a

uccidere i militari e a prendere i loro scalpi. Questi episodi favorirono una

propaganda negativa contro i nativi, anche se le uniche volte che uccidevano

era per vendetta o per difesa.

2.4. Le discriminazioni verso i neri: il triangolo commerciale

Dopo i nativi, un’altra etnia venne duramente discriminata e usata per i

lavori forzati: gli Africani. Essi venivano portati fino in America e resi schiavi dai

cosiddetti Negrieri (coloro che erano proprietari delle piantagioni di solito di

cotone o tabacco). A causa della tratta e delle sue conseguenze morirono circa

quattro milioni di Africani. La deportazione ebbe origine per sopperire alla

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mancanza di braccianti (schiavi) che lavoravano le piantagioni. I Nativi che

erano stati decimati in precedenza morirono velocemente e vennero sostituiti

dai braccianti neri dell’Africa (considerati di razza inferiore). Circa 12 milioni di

schiavi attraversarono l’oceano. Alcuni di loro, durante il viaggio, morirono di

fame. Altri morirono di malattia. I malati venivano isolati in una stanza dove

venivano nutriti con una pappa fatta a base di orzo, ma non venivano curati.

La rotta commerciale che favorì la tratta degli schiavi neri era definito

“triangolo commerciale” e funzionava così:

i commercianti di schiavi andavano in Africa e barattavano gli schiavi con

oggetti di pochissimo valore (come vetri colorati o cotone non pregiato);

dopo averli presi li portavano in America. Li lavavano, li pulivano e li

lucidavano per farli sembrare più belli (come degli oggetti nelle

bancarelle) e più forti. Anche questi venivano venduti o barattati con

cotone e altri prodotti delle piantagioni;

infine tornavano in Inghilterra o negli stati colonizzatori per vendere

quello che avevano preso in America e prendere a pochissimo prezzo altri

vetri che avrebbero dato agli africani.

Tutto questo durò fino alla guerra di secessione Americana. La guerra di

secessione venne combattuta per l’abolizione della schiavitù dei neri. Si

combatté tre l’America del Nord, che era a favore dell’abolizione della

schiavitù, e l’America del Sud, che voleva mantenere il dominio sugli schiavi.

Questa guerra la vinse il nord e la schiavitù fu abolita.

Nonostante il risultato della guerra, i neri vennero discriminati ancora per

parecchio tempo, sia in America che in Sudafrica. Infatti con le leggi di

segregazione succedeva che:

i bianchi e i neri vivevano in quartieri divisi (i bianchi avevano i

quartieri più lussuosi);

negli autobus i neri non potevano sedersi nei posti riservati ai bianchi,

e se i posti di questi ultimi erano tutti occupati potevano far spostare

un nero;

i neri non potevano entrare nei bar e in tutti i servizi pubblici dei

bianchi (persino i gabinetti erano segregati);

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Alcune importanti personalità come Martin Luther King e Nelson Mandela

riusciranno ad abolire queste leggi (rispettivamente negli Stati Uniti d’America

e in Sud Africa) anche se il razzismo non è mai stato completamente sradicato.

Il mio nome è Jackie Robinson

Questo libro è tratto da una storia vera, la storia di

Jackie Robinson, il primo giocatore nero della Major

League. Nel 1945 mentre le truppe americane si

apprestano a rientrare in patria, un coraggioso

dirigente dei Brooklyn Dodgers, Branch Rickey,

decide di ingaggiare il ventiseienne giocatore nero

Jackie Robinson. Fino a quel momento il grande

baseball delle Major Leagues era segregato: soltanto

i bianchi vi potevano giocare. Ma nel campionato del 1947 Robinson infrange la

barriera del colore e diventa il primo afroamericano a giocare nelle Major

Leagues. "Il mio nome è Jackie Robinson" ripercorre le tappe di questa prima

esaltante stagione di Robinson nei Dodgers. È il racconto di una pagina di storia

che ha illuminato le contraddizioni dell’America nel secondo dopoguerra. Ma è

sopratutto ritratto di un grande atleta che ha dovuto affrontare insulti,

discriminazioni e minacce di morte solo per poter giocare a uno sport in cui

eccelleva. Non a caso il presidente Barack Obama lo include tra i tredici grandi

personaggi che con il loro esempio hanno cambiato il corso della storia: "Jackie

Robinson ci ha mostrato come trasformare la paura in rispetto".

2.5. Discriminazioni verso le donne

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Le donne sono, fin dalla preistoria, considerate diverse, e quindi minori. Le

discriminazioni verso le donne, perché considerate minori viene chiamata

sessismo. Il sessismo considera la presunta superiorità di un individuo che è di

un sesso (di solito maschile) sull’altro sesso (e anche sui sessi indefiniti).

Si può ricordare come esempio più eclatante il lavoro di ribellione e

propaganda contro il sessismo attuato dalle suffragette. Le suffragette

volevano l’uguaglianza tra uomini e donne. Inoltre volevano il diritto di voto e

la partecipazione alla vita politica. Il primo stato a riconoscere il suffragio

universale fu l’Inghilterra nel 1913 grazie alle suffragette del WSPU (Woman’s

Social Political Union). Successivamente tante altre donne coraggiose,

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