Concetti Chiave
- La "cultura della contestazione" degli anni '60 ha portato alla critica della cultura dominante e continua a evolversi, come dimostrato dal movimento Black Lives Matter (BLM).
- BLM è un movimento decentralizzato, nato nel 2013, per combattere il razzismo e la violenza contro le comunità nere, senza un leader unico.
- Il movimento ha guadagnato rilevanza nazionale e internazionale dopo omicidi di afroamericani, come Trayvon Martin e George Floyd, portando a proteste globali.
- BLM mira a riformare la giustizia e il sistema carcerario, e lotta contro il razzismo in vari settori, come istruzione e sanità.
- Angela Davis riconosce l'impatto delle manifestazioni di BLM nel promuovere un cambiamento radicale e un nuovo sistema di valori civili condivisi.
Il fenomeno conosciuto come “cultura della contestazione” affonda le proprie radici negli anni sessanta del Novecento, periodo nel quale si formarono dei gruppi, soprattutto giovanili, che avevano come obiettivo la critica alla cultura dominante, istituzioni e leggi. La contestazione avveniva in modo aperto e provocatorio, facendo sì che raggiungesse il maggior numero di persone e che diventasse quindi un fenomeno di massa.
I fenomeni della contestazioni non rimangono certamente confinati al secolo scorso ma si evolvono costantemente, come il recente movimento sociale Black Lives Matter (le vite nere contano), il quale nasce dal più antico Black Power (potere nero), che si impegna nella lotta contro il razzismo, a livello socio-politico, nei confronti delle persone nere.
Quando nel 2012 in Florida, il diciassettenne Trayvon Martin, disarmato, fu ucciso a colpi di pistola dal vigilante volontario George Zimmermann e quest’ultimo venne dichiarato non colpevole dell’omicidio nel 2013, l’attivista Patrisse Cullors commentò l’accaduto utilizzando per la prima volta l’hashtag #blacklivesmatter, diventando subito virale. Successivamente insieme a Alicia Garza e Opal Tometi venne ufficialmente fondato il movimento Black Lives Matter (BLM) e fu riconosciuto a livello nazionale nel 2014.
L’organizzazione non riconosce un leader unico, è concepita come una struttura decentralizzata e orizzontale, che raccoglie insieme esperienze e realtà molto diverse tra loro. Dal sito della piattaforma l’obiettivo definito è "sradicare il suprematismo bianco e costruire potere a livello locale per intervenire sulla violenza inflitta alle comunità nere dallo Stato e dai vigilantes civili", ma è implicita anche la lotta al sistema giudiziario e carcerario, al razzismo nell’istruzione, nella sanità e in altri ambiti sociali, ciò lo rende inclusivo e attivo sotto ogni aspetto sociale. Vengono regolarmente organizzate manifestazioni di protesta nei confronti della profilazione razziale, della brutalità della polizia e della disuguaglianza razziale nel sistema giuridico statunitense.
Nel 2014 il fenomeno ha raggiunto un picco nazionale dopo l'omicidio del 18enne Brown da parte di un agente di polizia a Ferguson: gli Stati Uniti sono stati travolti da un’ondata, durata diverse settimane, di rivolte e proteste, che chiedevano riforme strutturali della polizia e un'assunzione di responsabilità per le morti.
Quell’energia si è propagata fino al 2016, con l’avvento della presidenza di Donald Trump le proteste iniziali si sono placate ma il movimento non ha certamente smesso di operare, infatti in quell’anno è stata creata una piattaforma con l'obiettivo di influenzare maggiormente la politica elettorale, facendo campagna per investimenti nell'istruzione e nella sanità, giustizia economica; alcuni attivisti hanno lanciato "Campaign Zero", un progetto che pone l'attenzione sui contratti dei sindacati di polizia e su come questi rendano difficile indagare sugli agenti o licenziarli in caso di accuse ripetute di cattiva condotta.
Il fenomeno ha raggiunto un’audience internazionale a maggio di quest’anno, quando ha iniziato a circolare il video dell’uccisione di George Floyd; le persone hanno iniziato a comprendere ciò che la maggior parte degli afroamericani affronta nel corso della vita.
Le proteste statunitensi, per lo più pacifiche, si sono protratte per settimane, ma si sono verificate anche su scala mondiale, portando il razzismo ad essere riconosciuto come un fenomeno presente in ogni ambito della realtà e come un sistema da abbattere e smantellare.
Secondo la storica attivista afroamericana per i diritti civili Angela Davis, non si era mai assistito a delle manifestazioni prolungate di tali dimensioni e di tale varietà. Questa mobilizzazione delle masse accende un barlume di speranza per quanto riguarda un cambiamento radicale del pensiero, in quanto idee che una volta erano considerate troppo radicali sono entrate oggi in modo significativo nel discorso mainstream.
In sostanza, al netto della denuncia razziale, sembra che si voglia affermare un nuovo sistema di pensiero e di azione, una nuova ideologia dei diritti civili ovvero, per usare le parole della filosofa americana Martha Nussbaum, una “religione civile” che ponga fine ai conflitti sociali sulla base di nuovi valori condivisi. È questo quindi ciò che fa BLM, informa, coinvolge e lotta affinché si possa sperare in un futuro migliore, lontano dall’odio e dalla violenza di oggi.
Domande da interrogazione
- Quali sono le origini della "cultura della contestazione"?
- Come si è evoluto il movimento Black Lives Matter?
- Quali sono gli obiettivi principali del movimento Black Lives Matter?
- Qual è stato l'impatto dell'omicidio di George Floyd sul movimento Black Lives Matter?
- Come descrive Angela Davis le recenti manifestazioni legate al movimento Black Lives Matter?
La "cultura della contestazione" ha le sue radici negli anni sessanta del Novecento, quando gruppi giovanili iniziarono a criticare la cultura dominante, le istituzioni e le leggi in modo aperto e provocatorio.
Il movimento Black Lives Matter è nato nel 2013 dopo l'assoluzione di George Zimmermann per l'omicidio di Trayvon Martin. È stato fondato da Patrisse Cullors, Alicia Garza e Opal Tometi e si è evoluto in una struttura decentralizzata che lotta contro il suprematismo bianco e la violenza verso le comunità nere.
Gli obiettivi principali del movimento Black Lives Matter includono sradicare il suprematismo bianco, costruire potere a livello locale, combattere la violenza inflitta alle comunità nere, e affrontare il razzismo nel sistema giudiziario, nell'istruzione e nella sanità.
L'omicidio di George Floyd ha portato il movimento Black Lives Matter a un'audience internazionale, con proteste che si sono verificate su scala mondiale, riconoscendo il razzismo come un fenomeno sistemico da abbattere.
Angela Davis descrive le recenti manifestazioni come senza precedenti per la loro durata e varietà, accendendo un barlume di speranza per un cambiamento radicale del pensiero e l'affermazione di una nuova ideologia dei diritti civili.