aurora1001
Ominide
6 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Il bullismo è un problema diffuso nelle scuole che richiede la denuncia degli episodi alle figure adulte per aiutare sia le vittime che i bulli a correggere i propri comportamenti.
  • La pressione e la violenza psicologica possono portare le vittime a stati di depressione profonda, talvolta conducendole a tragiche conclusioni come il suicidio.
  • I bulli spesso agiscono a causa di problemi personali e familiari, e anche loro necessitano di supporto per capire che la violenza non è un modo accettabile di esprimersi.
  • Le testimonianze dirette, come quella della storia di Alberto, evidenziano l'importanza di riconoscere e agire tempestivamente sugli episodi di bullismo.
  • Il contrasto al bullismo è una missione collettiva che richiede l'impegno di tutti attraverso campagne di sensibilizzazione e un'istruzione mirata a promuovere solidarietà e rispetto reciproco.

In questo tema si parla del bullismo. Il bullismo è una piaga al giorno d’oggi molto diffusa, purtroppo, negli edifici scolastici. Ma come comportarsi se se ne è vittima? Come far capire a chi porta avanti soprusi nei confronti dei compagni che non è quello il modo giusto di comportarsi? Bullismo: è sempre giusto denunciarlo a un adulto responsabile articolo

Indice

  1. Perché è giusto denunciare gli atti di bullismo
  2. Pressione e violenza psicologica: una pericolosa forma di bullismo
  3. Chi è il bullo e cosa c’è dietro i suoi comportamenti
  4. Bullismo: una testimonianza diretta
  5. Combattere il bullismo è una missione collettiva

Perché è giusto denunciare gli atti di bullismo

Denunciare ad un adulto responsabile, un insegnante, un operatore scolastico, un genitore, un atto di bullismo, anche se eseguito da un nostro caro amico nei confronti di terzi, è sempre una mossa consigliabile.

Innanzitutto, bisogna capire ed essere consapevoli che nessuno, neanche il nostro peggior nemico, merita di essere umiliato, sottomesso, bullizzato. Ed è nostro compito anche farlo capire ai nostri compagni. A maggior ragione se vediamo un amico bullizzare qualcuno. Fermarlo è un gesto responsabile che può aiutare sia lui a capire i propri sbagli, che la vittima di bullismo.

Per ulteriori approfondimenti sul tema del bullismo vedi qui

Pressione e violenza psicologica: una pericolosa forma di bullismo

Spesso, la persona che viene bullizzata, man mano che viene presa di mira, inizia a pensare di essere inutile, di essere colpevole, in qualche modo, di ciò per cui viene derisa o accusata. Non è irrealistico pensare che la vittima possa credere di non essere ben voluta in nessun contesto e da nessuno, e cadere in uno stato profondo di depressione, dal quale è molto difficile uscire. Soprattutto se ci si chiude in se stessi e non si riceve il giusto aiuto. Chi entra in questo stato psicologico potrebbe arrivare alla terribile conclusione, per non soffrire più, di togliersi la vita.
In Italia, sono almeno quattromila i suicidi ogni anno riconducibili al bullismo.

Per ulteriori approfondimenti sul tema della violenza vedi qui

Chi è il bullo e cosa c’è dietro i suoi comportamenti

Il bullo usa sempre futili motivi per prendere di mira una persona. Talvolta poi, è un ragazzo problematico che sfoga sugli altri la propria rabbia. Magari ha problemi in famiglia ed è lui stesso una vittima di prepotenze e violenze domestiche. In una condizione del genere, egli non conosce altre forme di comportamento che non siano abusi, ed è tramite questi che si rapporta con il prossimo. Anche il ragazzo che bullizza ha quindi bisogno di qualcuno che gli parli, che lo aiuti a capire che non è con la violenza che può dimostrare la propria forza. E che chiedere aiuto ad un amico, ad un adulto, non è da deboli. Bisogna provare a integrare nel gruppo sia il bullo che la vittima per far capire loro che ci sono persone che li apprezzano per come sono e non devono mostrarsi forti o pensare di non essere nessuno.

Per ulteriori approfondimenti su come difendersi dai bulli vedi qui

Bullismo: una testimonianza diretta

Navigando tempo fa in Internet, per una mia ricerca personale sulla giornata sul bullismo, ho letto la testimonianza della dottoressa Zanotta. Raccontava che suo figlio Alberto vittima di bullismo a scuola, e nessuno se ne era accorto. Quando lo hanno scoperto era ormai troppo tardi.
In quel periodo la dottoressa stava purtroppo combattendo contro il cancro. E il figlio iniziò ad andare male a scuola. I suoi voti iniziarono a peggiorare e insegnanti e genitori collegarono il fatto alla delicata situazione familiare. Non avevano indagato troppo sul fatto. Neanche quando la donna cominciò a stare meglio. I voti del ragazzo, tuttavia, peggioravano sempre più. Un giorno, tornato da scuola, il giovane corse in bagno con tutta la cartella: era stata riempita dai suoi compagni con carta igienica sporca. E chissà quanti episodi ancora aveva dovuto subire quel povero ragazzo. A distanza di tempo, infatti, Alberto ancora si rifiutava di dare una lista dettagliata di tutto ciò che i suoi compagni gli avevano fatto. E nonostante avesse cambiato classe, il trauma lo aveva segnato profondamente. Non riusciva più a fidarsi dei nuovi compagni.

Per ulteriori approfondimenti sul tema del bullismo vedi qui

tema di italiano sul bullismo

Combattere il bullismo è una missione collettiva

È terribile ciò che possono fare i bulli nonostante tutto quello che si fa per fermarli. Campagne di sensibilizzazione, giornate contro il bullismo, promozione della solidarietà. Sarebbe bello trovare il segreto per debellare totalmente questo fenomeno, ma si può arrivare davvero così lontano? Se tutti facessimo la nostra parte, basterebbe? C’è ancora molto da lavorare, ma se tutti collaborassimo nella sensibilizzazione sul tema, sempre meno ragazzi e ragazze sarebbero presi in giro. È per questo obiettivo che è importante un’istruzione, affrontare apertamente il tema e cercare, ogni giorno, nel nostro piccolo, di contrastarlo!
Ma, purtroppo, il bullismo è come la guerra. Lo Stato che si sente più potente e superiore cerca di opprimere quello che ritiene debole, facendolo sentire inferiore. Così la presa in giro è una forma di sopruso ingiustificato basato su una falsa superiorità. Perciò ritengo che sia assolutamente necessario denunciare gli episodi di prepotenza a qualcuno di autorevole, a prescindere da chi lo commette.

Per ulteriori approfondimenti sul tema vedi qui

Domande da interrogazione

  1. Perché è importante denunciare gli atti di bullismo?
  2. Denunciare il bullismo è fondamentale perché nessuno merita di essere umiliato o sottomesso. Segnalare questi atti a un adulto responsabile può aiutare sia la vittima che il bullo a comprendere i propri errori.

  3. Quali sono le conseguenze della pressione e violenza psicologica sulle vittime di bullismo?
  4. Le vittime di bullismo possono sviluppare un senso di inutilità e colpa, cadendo in depressione. In casi estremi, questo può portare al suicidio, con circa quattromila casi all'anno in Italia legati al bullismo.

  5. Cosa spinge un bullo a comportarsi in modo aggressivo?
  6. Spesso, i bulli sono ragazzi problematici che sfogano la loro rabbia sugli altri, magari a causa di problemi familiari o violenze domestiche. Anche loro necessitano di aiuto per comprendere che la violenza non è una dimostrazione di forza.

  7. Qual è l'importanza delle testimonianze dirette nel contesto del bullismo?
  8. Le testimonianze dirette, come quella della dottoressa Zanotta, evidenziano l'impatto profondo e duraturo del bullismo sulle vittime, sottolineando la necessità di un intervento tempestivo e di supporto.

  9. Come si può combattere efficacemente il bullismo?
  10. Combattere il bullismo richiede uno sforzo collettivo, con campagne di sensibilizzazione e promozione della solidarietà. È essenziale che tutti facciano la loro parte per ridurre il fenomeno e supportare le vittime.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community