RitaeAlessio
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Concetti Chiave

  • Ludovico Ariosto, nato nel 1474 a Reggio Emilia, era di nobili origini e si trasferì a Ferrara per gli studi, abbandonando il diritto per dedicarsi alla letteratura.
  • Ariosto entrò nella corte estense nel 1497, dove fu influenzato da Pietro Bembo e iniziò la sua carriera poetica, nonostante le responsabilità familiari dopo la morte del padre.
  • Assunto dal cardinale Ippolito d'Este nel 1503, Ariosto svolse incarichi diplomatici e teatrali, pubblicando "La Cassaria" e "I Suppositi" e il poema "Orlando furioso" nel 1516.
  • Nel 1521, divenne commissario ducale in Garfagnana, un incarico sgradito che limitò il suo tempo per la letteratura, mentre nel 1525 tornò a Ferrara per dedicarsi al teatro.
  • Ariosto, oltre all'epistolario e alle satire, lavorò alla revisione del "Furioso" fino alla terza edizione nel 1532, anno prima della sua morte nel 1533.

Questo appunto di Letteratura Italiana si propone di presentare una mappa concettuale sulla biografia dell’autore Ludovico Ariosto. Si riportano le fasi della sua vita e le opere principali. Ariosto, Ludovico - Vita e opere principali articolo

Indice

  1. L’infanzia e i primi studi di Ludovico Ariosto
  2. L’attività a corte di Ludovico Ariosto
  3. Gli ultimi anni a Ferrara
  4. Le opere di Ludovico Ariosto

L’infanzia e i primi studi di Ludovico Ariosto

Ludovico Ariosto nasce a Reggio Emilia l'8 settembre 1474

ed era il primo di dieci fratelli e sorelle.

La famiglia era di estrazione sociale nobile poiché il padre era il comandante del presidio militare degli Estensi alle dipendenze del duca Ercole, la madre era invece una nobildonna.
L'infanzia di Ludovico è segnata da frequenti trasferimenti finché la famiglia si trasferisce a Ferrara nel 1484 e lì intraprende i suoi primi studi. Per accontentare il padre segue corsi di diritto all’Università di Ferrara ma questa non era la sua vocazione così dal 1494 Ludovico si dedica agli studi in ambito letterario e umanistico.

L’attività a corte di Ludovico Ariosto

Nel 1497 Ludovico entra a far parte della corte estense

dalla quale riceve un regolare stipendio e in questo periodo stringe rapporti con l’intellettuale Pietro Bembo, che influenzerà molto la sua poetica e lo avvicina alla poesia volgare.
Nel 1500 la morte del padre lo costringe ad assumersi le responsabilità familiari: e quindi Ludovico si ritrova a dover gestire le proprietà dal punto di vista giuridico e a dover fare da tutore ai fratelli più piccoli.
Nel 1503 viene assunto dal cardinale Ippolito d'Este, figlio del duca Ercole, per occuparsi di vari incarichi politici e diplomatici più o meno rilevanti. Nello stesso periodo, per aumentare le entrate e al fine di ottenere dei benefici ecclesiastici, assume la veste di chierico di ordini minori.
Si apre da qui un periodo di intense attività legate alla vita di corte, con numerosi spostamenti e viaggi al servizio e per conto del cardinale Ippolito e del suo successore il duca Alfonso I. I contrasti tra quest’ultimo e il papa Giulio II lo portano a Roma come ambasciatore svariate volte.
Si occupava inoltre degli spettacoli di corte: nel 1508 e 1509 vanno in scena le prime commedie, La Cassaria e I Suppositi. Da questo momento Ariosto opera tutta la vita nell’ambiente di corte e rappresenta la figura di intellettuale cortigiano del Rinascimento pur disprezzando tutto ciò poiché secondo lui contrastava con la sua dignità di letterato che richiedeva quiete e raccoglimento per produrre le sue opere.
Nel 1516 pubblica la prima edizione dell’Orlando furioso dedicandola al cardinale Ippolito che non dimostra l’apprezzamento che Ariosto si aspettava. Per questo motivo nel 1518 entra in servizio presso il duca Alfonso d'Este. Nel 1521 accetta lo sgradito incarico di commissario ducale in Garfagnana, una regione appenninica da poco annessa al ducato Estense, turbolenta, difficile da gestire e dove erano soventi le scorrerie dei banditi. Accetta questo incarico per motivi economici e dimostra grandi capacità politiche e diplomatiche, tuttavia ciò gli pesava poiché non gli lasciava tempo di dedicarsi alla sua attività letteraria.

Per approfondimenti sul Rinascimento vedi anche qua

Gli ultimi anni a Ferrara

Nel 1525 torna a Ferrara e riprende ad occuparsi degli spettacoli teatrali a corte scrivendo le commedie La Lena e Il Negromante (già scritta nel 1520). Gli anni successivi al rientro a Ferrara, furono segnati da un periodo di tranquillità, si stabilisce in una modesta casa circondato dagli affetti familiari. In questo contesto continua a lavorare alla revisione del poema il Furioso in una nuova edizione, la terza.
Nel 1528 si sposa in segreto con Alessandra Benucci, donna che conobbe anni prima a Firenze all’epoca sposata. Nel 1515 il marito di lei morì ma Ariosto non poteva comunque sposarla a causa dei suoi voti religiosi.
Nel 1532 Ariosto al rientro del suo ultimo viaggio si ammala e muore il 6 luglio 1533 per complicazioni polmonari.

Ariosto, Ludovico - Vita e opere principali articolo

Le opere di Ludovico Ariosto

Durante gli anni giovanili Ariosto si occupò principalmente di lirica latina. Si tratta di 67 componimenti di ispirazione ai modelli classici tra i quali Orazio, Catullo, Virgilio, Ovidio e altri.
Si occupò in modo professionale di teatro, attività che rientrava nelle sue attività di intellettuale e letterato di corte. Per l’allestimento degli spettacoli di corte si utilizzavano inizialmente adattamenti dei testi comici latini e in seguito testi originali in volgare. Le commedie che Ariosto compose per la corte di Ferrara furono: La Cassaria (1508) e I Suppositi (1509). Per queste commedie si ispirò alle commedie latine di Plauto scegliendo però la forma in prosa rispetto ai versi. Dopo queste commedie Ariosto lasciò la prosa per il verso scegliendo la forma dell’endecasillabo sciolto sdrucciolo (caratterizzato dall’accento sulla terzultima sillaba).
Nel 1509 inizia a ideare la commedia Il Negromante poi ripresa e terminata nel 1529 e compone La Lena nel 1528. Tra il 1517 e il 1525 Ariosto scrisse sette satire in forma di lettere in versi indirizzate ad amici e familiari. La struttura della satira di Ariosto riprende il modello di Orazio delle satire latine, ossia sottoforma di chiacchierata tra amici e i temi toccati sono principalmente la condizione dell’intellettuale a corte, i limiti che ne derivano contrapposta invece all’aspirazione di una vita tranquilla.
Rilevante è anche l’epistolario composto da 214 lettere scritte tra il 1498 e il 1532 di vario argomento da quelle private alle relazioni diplomatiche legate alla sua attività.
Il suo capolavoro rimane il poema cavalleresco l’Orlando furioso iniziato nel 1505 di cui la prima edizione viene pubblicata nel 1516. Una seconda edizione viene pubblicata nel 1521 e una terza edizione nel 1532.

Per approfondimenti sull’Orlando furioso vedi anche qua

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le fasi principali della vita di Ludovico Ariosto?
  2. Le fasi principali della vita di Ludovico Ariosto includono l'infanzia e i primi studi a Ferrara, l'attività a corte presso gli Estensi, gli ultimi anni a Ferrara, e la sua carriera letteraria.

  3. Quali responsabilità ha dovuto assumere Ariosto dopo la morte del padre?
  4. Dopo la morte del padre nel 1500, Ariosto ha dovuto gestire le proprietà di famiglia e fare da tutore ai fratelli più piccoli.

  5. Quali sono le opere teatrali principali di Ludovico Ariosto?
  6. Le opere teatrali principali di Ariosto includono "La Cassaria" (1508), "I Suppositi" (1509), "Il Negromante" (1529) e "La Lena" (1528).

  7. Qual è il capolavoro di Ludovico Ariosto e quando è stato pubblicato?
  8. Il capolavoro di Ludovico Ariosto è il poema cavalleresco "Orlando furioso", la cui prima edizione è stata pubblicata nel 1516, seguita da una seconda nel 1521 e una terza nel 1532.

  9. Quali influenze hanno caratterizzato la poetica di Ariosto?
  10. La poetica di Ariosto è stata influenzata dall'intellettuale Pietro Bembo e dai modelli classici come Orazio, Catullo, Virgilio e Ovidio.

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