Fabrizio Del Dongo
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Concetti Chiave

  • Il termine "presepe" deriva da due forme latine, "praesaepe" e "praesaepium", spiegando la presenza di "presepe" e "presepio" in italiano.
  • Originariamente, in latino significava "mangiatoia", evolvendosi nel tempo a indicare la Natività e la stalla della nascita di Gesù.
  • San Francesco a Greccio contribuì alla diffusione del termine attraverso la rappresentazione della prima Natività vivente.
  • Nel XV secolo e successivamente, autori come Francesco Petrarca e Giovanbattista Marino usavano "presepe" sia in senso religioso che laico.
  • In italiano, "presepe" può essere associato a termini come "capannuccia/capannella" e a vari aggettivi, riferendosi a differenti tipi di rappresentazioni.

Indice

  1. Introduzione
  2. Il significato nel corso dei secoli
  3. Altre informazioni
  4. Alcune curiosità

Introduzione

In latino esistevano due forme da cui è arrivato il termine “presepio”. La prima è praesaepe, -is, un sostantivo neutro della 3.a declinazione, la seconda è praesaepium, praesaepii, un sostantivo neutro appartenente alla seconda. Questa duplice origine ci può spiegare perché in italiano abbiamo 2 forme: presepe e presepio. Bisogna anche ricordare che Alessandro Manzoni adopera i due termine nella stesso componimento: “Natale”, ai versi 64-72 (“nell’umil presepio” e ai versi 92-98 (“in un presepe accolto”).
Da questo si può tranquillamente dedurre che entrambi i termini possono essere usati correttamente, anche se il dubbio esiste da molto tempo senza alcuna distinzione di regione. Il plurale di entrami è “presepi”.

Il significato nel corso dei secoli

In latino, il termine aveva il significato di “mangiatoia” e ben presto faceva riferimento alla Natività. Nella lingua classica significava greppia e anche recinto. Infatti il termine è composto da prae (= davanti) e saepire (= cingere, recintare), cioè una costruzione che si trova davanti ad un recinto, in cui venivano custoditi gli animali. Pur essendo un termine di origine colta, si diffuse facilmente fra le persone più umili, grazie alle sacre scritture, ma soprattutto alle predicazioni tenute sia in latino volgare che in latino più classico. Alla diffusione ha senz’altro dato un rilevante contributo anche la rappresentazione della nascita di Gesù Bambino, ad opera di San Francesco a Greccio che viene considerata la prima Natività vivente. Nel XV secolo anche Francesco Petrarca adopera entrambi i termine, a volte con la connotazione religiosa che abbiamo oggi e a volte con una connotazione più laica che rimanda al significato latino originario di “mangiatoia”. La stessa duplicità d’uso si ritrova anche nei secoli successivi, anche se, alcuni scrittori come Giovanbattista Marino preferiscono adoperare” presepe” nel originario e “presepio” in senso religioso. In altre parole, il significato classico, di origine dotta, corrisponderebbe alla mangiatoia, mentre quello di origine più popolare, che trova un riscontro nella Vulgata, scritta in un tardo latino, col significato di mangiatoia e per estensione di stalla. Come si vede il significato del termine si è evoluto nel tempo: mangiatoia, poi stalla (perché la mangiatoia che serve per dar da mangiari al bue e all’asinello è collocata in una stalla) e infine Natività. Va aggiunto che in alcune parti della Toscana, un tempo si era soliti dire non “fare il presepe”, bensì “fare la capannella”, come riportato dal Vocabolario della Crusca. Oggi, l’espressione non è quasi più usata e si riferiva alla costruzione di legno oche ospitava la stalla in cui avveniva la nascita di Gesù Cristo. Occorre aggiungere che in ambito artistico o letterario si adopera senz’altro “presepe” come sinonimo di “capannuccia/capannella” anche associato ad aggettivi come meccanico, vivente, multimediale, animato, provenzale o napoletano.

Altre informazioni

Quali sono i verbi associati al “presepe”? Il più comune è “fare”, ma si può anche dire preparare un presepe, allestire un presepe.

Alcune curiosità

• In francese presepe = la crèche, (un termine entrato anche in inglese); la stessa parola indica anche il luogo che accoglie i bambini che non hanno ancora l’età per essere ammessi alla scuola materna. In italiano, corrisponde al “nido”.
• In tedesco si dice die Krippe o die Weihnachtskrippe, due termini che recuperano il significato latino originario di “mangiatoia.
• In spagnolo, si ha belén, derivato dal nome della città di Betlemme, la cittadina ebraica che vide nascere il Bambin Gesù.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono le origini latine del termine "presepe" e come si è evoluto il suo uso nel tempo?
  2. Il termine "presepe" deriva da due forme latine: "praesaepe" e "praesaepium", entrambi sostantivi neutri che significavano "mangiatoia". Nel tempo, il suo significato si è esteso a indicare la Natività e la stalla della nascita di Gesù, evolvendo da un uso colto a uno più popolare grazie alle sacre scritture e alle rappresentazioni della nascita di Gesù, come quella di San Francesco a Greccio.

  3. Come viene utilizzato il termine "presepe" nella letteratura italiana e quali scrittori hanno contribuito alla sua diffusione?
  4. Nella letteratura italiana, il termine "presepe" è stato utilizzato sia con connotazioni religiose che laiche, a seconda del contesto. Scrittori come Alessandro Manzoni e Francesco Petrarca hanno adoperato il termine, contribuendo alla sua diffusione. Giovanbattista Marino, ad esempio, ha preferito usare "presepe" nel senso originario e "presepio" in senso religioso.

  5. Qual è la differenza tra "presepe" e "presepio" in italiano?
  6. Non esiste una distinzione netta tra "presepe" e "presepio" in italiano; entrambi i termini derivano dal latino e possono essere usati correttamente per riferirsi alla rappresentazione della Natività. La scelta tra i due termini può variare a seconda del contesto o della preferenza personale, senza una differenza regionale specifica.

  7. Quali sono alcune curiosità linguistiche legate al termine "presepe" in altre lingue?
  8. In francese, il termine corrispondente è "la crèche", che indica anche il luogo per l'accoglienza dei bambini in età prescolare. In tedesco, si usa "die Krippe" o "die Weihnachtskrippe", che mantengono il significato originario di "mangiatoia". In spagnolo, il termine usato è "belén", derivato dal nome della città di Betlemme.

  9. Quali verbi sono comunemente associati alla creazione di un presepe?
  10. I verbi più comunemente associati alla creazione di un presepe sono "fare", "preparare" e "allestire". Questi termini riflettono le diverse fasi e metodi attraverso i quali si può realizzare una rappresentazione della Natività, da quella più semplice a quelle più elaborate e artistiche.

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