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Concetti Chiave

  • La morfologia è lo studio della struttura interna delle parole, analizzando come i morfemi veicolano significati grammaticali e lessicali.
  • I lessemi sono le unità di base del lessico, formati da una radice e morfemi che indicano genere e numero.
  • La definizione di parola si basa su criteri come la pausabilità, spostabilità, pronunciabilità in isolamento, e non-interrompibilità.
  • Il morfema è l'unità minima della morfologia, con varianti fonetiche denominate allomorfi e non sempre trasformabili al plurale, come nei morfemi-zero.
  • L'allomorfia può essere morfologica o lessicale, determinata rispettivamente da ragioni storiche o irregolarità del morfema lessicale.
Morfologia

La lingua è organizzata in livelli: il primo di questi è la morfologia. Essa ha un duplice significato:
- Livello di organizzazione del linguaggio.
- Specializzazione della linguistica che studia tale livello; in particolare come sottodisciplina della linguistica, studia la struttura interna della parola, la quale è pertanto l'unità massima di analisi morfologica.
Le parole sono i costituenti minimi di quel sistema chiamato lessico, ossia il vocabolario di un linguaggio, e in quanto tali, essendo parti del lessico si chiamano lessemi, per i quali si intende le unità di base dell'analisi del lessico.
A questi lessemi, si applicano regole di selezione e combinazione.

La morfologia è un sistema costituito da un insieme di oggetti linguistici composti da morfemi a cui si applicano regole di selezione morfologica. La parola si divide in una base o radice che veicola il significato lessicale della parola stessa, e una parte variabile che indica genere e numero. Il morfema veicola il significato grammaticale. Ricordiamo che il morfema è l'unità più piccola che porta significato grammaticale. L'insieme degli oggetti linguistici più le regole di combinazione costituisce la componente morfologica, che viene utilizzata nel quadro orientativo della linguistica generativo-trasformazionale, il cui primo esponente è Noam Chomsky, il linguista più famoso al mondo. La morfologia analizza la parte interna delle parole. Un primo noto tentativo di definire la parola dal punto di vista linguistico è stato provato da Bloomfield, il quale propose una definizione operativa che fosse di natura descrittiva, che non facesse riferimento ad aspetto inosservabili del fenomeno, pertanto propose tale definizione:

La parola è ciò che è compreso tra due spazi bianchi. Tale definizione però è inefficace per vari motivi: non è specifica del linguaggio verbale e non si applica alla parola in quanto orale, ed è limitata anche dall'interno del quadro della struttura. Oggi si propone di definire la parola per mezzo di test quali:

1)Criterio morfo-sintattico -> il criterio della pausabilità; se un certo oggetto linguistico è una parola, deve essere preceduto e seguito da una pausa e/o silenzio.

2)Criterio del movimento -> Se un oggetto linguistico è una parola deve poter essere spostabile in diversi punti della frase, ottenendo sempre una frase di senso compiuto.

3)Criterio di pronunciabilità in isolamento -> Se un oggetto linguistico è una parola dato un certo contesto enunciativo, deve poter essere enunciato in isolamento conservando accettabilità dal punto di vista grammaticale e del contenuto.

4)Criterio della non-interrompibilità -> se un oggetto linguistico è una parola, non è possibile interromperne la continuità inserendovi all'interno altro materiale linguistico.

5)Fissità dell'ordine dei costituenti della parola.

6)Criterio della non-sostituibilità -> Una parola complessa in condizioni di enunciazione normale non può essere sostituita da una delle sue parti, pena la compromissione del testo. Una parola fonologica è un'unità individuata da un solo accento primario.

La parte invariabile si chiama base, mentre quella variabile è il morfema. La base può anche chiamarsi lessema (più piccola unità del lessico, mentre il morfema è la più piccola unità strutturale della morfologia).
Esempio:
Libro = Libr - o

- Libr è il lessema, morfema lessicale.

- o è il morfema, morfema grammaticale.

Nella morfologia non rientrano però tutte le parole. Si occupa di parole che siano scomponibili in ulteriori unità, ossia quelle variabili. Il morfema è l'unità base dell'analisi morfologica, ed è astratta, ossia un'entità del livello della langue. Si realizza concretamente e tale realizzazione prende il nome di morfo nella catena articolatoria, e si trascrive o tra slash oppure all'interno di parentesi quadre, mentre il morfema all'interno di parentesi graffe.
Supporta due unità d'informazione chiamate grammemi che sono: genere e numero.
La realizzazione foneticamente diversa dello stesso morfema prende il nome di allomorfo.

Allomorfia morfologica: l'allomorfo non si spiega con parole fonologiche, ma è determinato da ragioni di morfologia storica.
Allomorfia lessicale: l'irregolarità è a carico del morfema lessicale e non può essere spiegata per via morfologica, ma su basi di morfologia storica.

Quando invece un morfema non si può trasformare al plurale prende il nome di morfema-zero.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato della morfologia nella linguistica?
  2. La morfologia è un livello di organizzazione del linguaggio e una specializzazione della linguistica che studia la struttura interna delle parole, considerate unità massime di analisi morfologica.

  3. Come si definisce una parola dal punto di vista morfologico?
  4. Una parola è definita attraverso criteri come la pausabilità, il movimento, la pronunciabilità in isolamento, la non-interrompibilità, la fissità dell'ordine dei costituenti e la non-sostituibilità.

  5. Qual è la differenza tra lessema e morfema?
  6. Il lessema è la base o radice che veicola il significato lessicale, mentre il morfema è la parte variabile che indica il significato grammaticale, come genere e numero.

  7. Cosa si intende per allomorfia morfologica e lessicale?
  8. L'allomorfia morfologica si riferisce a variazioni determinate da ragioni storiche, mentre l'allomorfia lessicale riguarda irregolarità del morfema lessicale non spiegabili morfologicamente.

  9. Che cos'è un morfema-zero?
  10. Un morfema-zero è un morfema che non può essere trasformato al plurale, rappresentando un'assenza di cambiamento formale nella parola.

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