Concetti Chiave
- La differenza tra "camice" e "camicie" dipende dal contesto: "camice" è l'indumento tecnico, mentre "camicie" indica il plurale di "camicia".
- Le regole ortografiche italiane prevedono che la "i" sia conservata in alcuni plurali per motivi storici o grafici, come nei casi di "cosciente" e "scienza".
- Nei plurali di termini con finali -cia e -gia, se preceduti da consonante, si usa -ce o -ge, come in "arancia" che diventa "arance".
- La "i" è mantenuta nei plurali di parole con accento sulla "i", come in "farmacia" che diventa "farmacie".
- Le regole per i nessi cie/ce, gie/ge e scie/sce sono tra gli errori ortografici più comuni, richiedendo attenzione nel loro utilizzo.
In questo appunto di grammatica italiana per le scuole viene fornita una spiegazione del nesso cie/ce, gie/ge e scie/sce e di quando si utilizza l’uno o l’altro caso partendo dall’esempio camicie o camice. Si scrive quindi camicie o camice? La risposta è: dipende dalla senso che volete dare. Ecco le principali differenze tra le due parole.
Camicie o camice: come si scrive?
Si dice camice o camicie?La risposta corretta è: dipende.
Quello del dottore è il camice, le vostre al plurale sono le camicie, perché? Non potete sbagliare se vi viene in mente Dr. House, anche lui se vi vedesse scrivere il plurale di camicia senza i non ve la farebbe passare liscia. L’indumento tecnico ha un nome proprio e ben definito, si chiama camice ed il suo plurale è camici. La differenza ortografica è frutto di una regola grammaticale semplice e con ben poche eccezioni: quando C e G sono precedute da una vocale mantengono quella successiva nel plurale.
per un ulteriore approfondimento sulle principali regole ortografiche vedi anche qua
Camicie o camice: come si scrive?
Nel guardaroba di una ragazza troverete invece una camicetta, badate bene, nessuna i in partenza dopo la C e nessuna i nel plurale. Facile, no? Se a metà del vostro percorso di studi deciderete di abbandonare tutto per darvi all’apicoltura, ricordatevi che il plurale di Acacia è Acacie e quando preparate le valigie ricordatevi di questa regola per farlo sapere ai parenti, sia mai che qualche familiare ci rimanesse secco leggendo valige al posto di valigie.
Regole generali sull’uso di cie/ ce gie /ge
Come possiamo notare da alcuni esempi qui sopra, nella lingua italiana si trovano alcuni termini in cui graficamente è presente una i che può risultare superflua, poiché non viene pronunciata. La presenza di questa i è determinata da vari motivi come:
- è il residuo dell’antica pronuncia
- nei plurali di alcuni nomi si conserva per influenza del singolare
- in altri termini deriva dalla grafia latina
non abbiamo delle regole fise riguardo l’utilizzo di cie/ce o gie/ge, possiamo però sostenere che:
- di solito la i ritenuta superflua non si trova nella sillaba non accentata
- la i resta sempre nella grafia delle parole in cui il nesso è ciente e -cienza, -ciere e -ciera, -giera
- la i è sempre presente in cosciente, deficiente, efficiente, prospiciente, sufficiente ma non in facente
- anche nelle parole: coscienza, deficienza, efficienza, scienza, sufficienza, artificiere, lanciere, paciere, pasticciere, usciere, cartucciera, crociera, formaggiera, gorgiera, e raggiera.
In alcune parlate meridionali la i viene pronunciata in parole come cieco o cielo, ma questa nell’italiano corrente è una pronuncia scorretta. storicamente, almeno fino a un secolo fa circa erano ancora presenti in italiano grafie come passeggiero.
utilizzo di ce e ge
i nessi ce e ge sono presenti in sillaba finale nei plurali di alcuni nomi e aggettivi in cui è presente cia e -gia, ma solo se la c e la g sono precedute da una consonante
esempi:
- pioggia - piogge
- arancia- arance
La grafia cia/gia è sempre presente quando la i è accentata come nel plurale di farmacia- farmacie e magia - magie.
nel plurale delle parole in cui il gruppo cia è preceduto da vocale come camicie
in molte parole di origine latina: superficie, specie, efficienza, deficienza, sufficienza, effigie, igiene e i loro derivati.
Anche per il nesso scie e sce le regole da applicare sono le stesse, infatti la i tende a rimanere nelle parole in cui è presente -ciente e -cienza, -ciere e -ciera, -giera, avremo quindi: cosciente, coscienza e scienza.
per un approfondimento sui principali errori ortografici vedi anche qua
Conclusioni
Nella grammatica italiana sono presenti innumerevoli regole ortografiche che apparentemente possono risultare insensata, quella spiegata qui sopra potrebbe sembrarci una di queste, per questo motivo spesso chi scrive si trova a commettere errori riguardante i nessi Cie/ce, Gie/ge e scie/sce, questi errori rientrano tra i più comuni commessi. Come in altri casi bisogna prestare molta attenzione per non confondersi, e soprattutto conoscere le regole base della grammatica italiana.
Domande da interrogazione
- Qual è la differenza tra "camicie" e "camice"?
- Quando si utilizza "cie" e "ce"?
- Quali sono le regole per l'uso di "gie" e "ge"?
- Come si formano i plurali di parole che terminano in "-cia" e "-gia"?
- Quali sono le eccezioni comuni nell'uso di "scie" e "sce"?
"Camicie" è il plurale di "camicia", mentre "camice" è un indumento tecnico, il cui plurale è "camici". La differenza è basata su regole grammaticali specifiche.
"Cie" si usa quando la "i" è parte di una radice o per motivi storici, mentre "ce" si usa quando la "i" è superflua e non pronunciata, specialmente in sillabe non accentate.
"Gie" si mantiene in parole derivate dal latino o quando la "i" è parte della radice, mentre "ge" si usa quando la "i" è superflua, specialmente in sillabe non accentate.
Se "-cia" o "-gia" sono precedute da una vocale, la "i" si mantiene nel plurale (es. "camicie"), mentre se sono precedute da una consonante, la "i" si omette (es. "arance").
"Scie" si mantiene in parole come "cosciente" e "scienza", mentre "sce" si usa quando la "i" è superflua e non pronunciata, seguendo le stesse regole di "cie" e "gie".