Concetti Chiave
- Le forme corrette per scrivere "tutt'al più" sono "TUTT'AL PIÙ" e "TUTTALPIÙ", mentre "TUTT'ALPIÙ" è scorretta.
- "TUTT'AL PIÙ" è la forma più comunemente usata, mentre "TUTTALPIÙ" è meno frequente ma comunque accettabile.
- La forma scorretta "TUTT'ALPIÙ" è da evitare poiché "alpiù" non è una parola di senso compiuto in italiano.
- L'uso di doppi apostrofi è raro nella lingua scritta contemporanea e tende a scomparire a favore di forme più complete.
- Esistono numerosi esempi di elisioni simili nella letteratura passata, come "d'un'amica" e "l'altr'anno", ma sono poco usate oggi.
Indice
Forme corrette di "tutt'al più"
Come si scrive tuttalpiù? Tutto unito oppure tutt'al più? O ancora tutt'alpiù? Qual è la forma corretta?
- Come si scrive: tutt'al più, tuttalpiù o tutt'alpiù?
- Doppio apostrofo
- Altri esempi
Dubbi sugli apostrofi
Quale di queste forme è corretta, e in quali casi? Vediamoli in dettaglio.
Uno dei dubbi in cui si incorre, soprattutto mentre si scrive è se sia consentito utilizzare due apostrofi consecutivi e in particolare sorgono dubbi quando ci troviamo di fronte alla forma:
- TUTT'AL PIÙ;
- TUTTALPIÙ;
- TUTT'ALPIÙ.
Diciamo subito che le prime due forme sono corrette. La terza risulta invece scorretta.
La forma più utilizzata è senz'altro la prima. La seconda è invece più rara, ma comunque corretta.
La terza forma è da evitare. Il motivo è molto semplice. Non esiste in italiano la parola alpiù. Per non sbagliare basta sempre ricordare che ogni parola che segue un apostrofo deve essere, indipendente se perde una vocale all'inizio o meno, una parola di senso compiuto.
- TUTT'AL PIÙ è la scrittura corretta e più usata;
- TUTTALPIÙ è una forma corretta, anche se più rara;
- TUTT'ALPIÙ vi consigliamo di non scriverlo mai.
Uso dei doppi apostrofi
Espressioni in cui compaiono doppi apostrofi sono nella lingua contemporanea poco diffusi. Ci riferiamo alla lingua scritti, in cui sono quasi scomparsi. Ne esistono esempi nei secoli scorsi, ad esempio nella prosa di Manzoni, dove spesso troviamo:
- d'un'amica;
- dell'altr'anno;
- d'un'ora.
Esempi storici e moderni
Si tratta di forme corrette, ma usate pochissimo. Nella lingua parlata, le espressioni che utilizziamo presentano spesso elisioni, ma la forma scritta che si è andata affermandosi negli ultimi decenni tende a preferire le forme complete.
Sono tantissimi esempi simili:
- I buonisti dell'ultim'ora
- 'st'ultima volta
- l'altr'anno
- un'altr'ora
- un'altr'onda
- Un esempio della Marchesa Colombi (pseudonimo di Maria Antonietta Torriani), tratto dal romanzo "Un matrimonio in provincia": «Inoltre si occuperà un poco di voi, che ora siete grandi, ed avete bisogno d'un'assistenza, che la zia non saprebbe prestarvi...»
Domande da interrogazione
- Qual è la forma corretta tra tutt'al più, tuttalpiù e tutt'alpiù?
- È comune l'uso del doppio apostrofo nella lingua italiana contemporanea?
- Quali sono alcuni esempi di espressioni con elisioni simili a tutt'al più?
Le forme corrette sono "tutt'al più" e "tuttalpiù", mentre "tutt'alpiù" è scorretta perché "alpiù" non è una parola di senso compiuto in italiano.
No, l'uso del doppio apostrofo è poco diffuso nella lingua scritta contemporanea, anche se esistono esempi storici come nella prosa di Manzoni.
Alcuni esempi includono "d'un'amica", "dell'altr'anno", "un'altr'ora", e "l'altr'anno", che mostrano l'uso di elisioni simili.