Concetti Chiave
- L'idealismo è la massima espressione filosofica del Romanticismo, rappresentata da Fichte, Schelling e Hegel.
- L'idealismo soggettivo-etico di Fichte si concentra sul valore del soggetto, l'Io, come struttura dinamica che crea la realtà.
- Schelling propone un idealismo oggettivo-estetico, focalizzato sull'oggetto e sulla natura, appreso attraverso l'arte come mezzo per cogliere l'Assoluto.
- Hegel rappresenta l'idealismo assoluto, superando i limiti del soggettivismo di Fichte e l'oggettivismo di Schelling.
- L'idealismo di Hegel integra le precedenti correnti, enfatizzando una visione comprensiva dell'Assoluto.
L’idealismo rappresenta la massima espressione filosofica del Romanticismo. I tre filosofi del movimento idealistico post-kantiano sono: Fichte, Schelling e Hegel.
L’idealismo si divide in:
Indice
Fichte e l'idealismo soggettivo-etico
Fichte è portatore di un idealismo soggettivo-etico. “Soggettivo” perché si fonda soprattutto sul valore del soggetto, cioè dell’Io. L’Io non è inteso come persona, ma è inteso come una soggettività più grande, dentro cui si trovano anche le soggettività dei singoli; l’Io, quindi, è una macrostruttura. Inoltre, l’Io è inteso come attività: esso non è una struttura statica, ma è una struttura dinamica che crea la realtà (ovvero il Non-Io), in quanto l’Io è così carico di essere da superare i limiti stessi della soggettività, fuoriuscendo da sé per creare un’altra realtà in cui riconoscersi. L’idealismo di Fichte è anche chiamato “Etico” poiché il soggetto trova il senso del suo sé attraverso l’azione morale.
Schelling e l'idealismo oggettivo-estetico
Schellimg è portatore di un idealismo oggettivo-estetico. “Oggettivo” perché punta la sua attenzione più sull’oggetto che sul soggetto (a differenza dell’idealismo fichtiano), ovvero sulla realtà, sul mondo, sulla natura, sugli altri (tutto quello che per Fichte era il Non-Io). “Estetico” perché l’oggetto si apprende attraverso l’arte, che per il filosofo è l’organo dell’Assoluto, in quanto è in grado di cogliere l’assoluto in senso emotivo, intuitivo, senza usare le vie razionali. (questo è un motivo prettamente romantico, poiché i romantici pensavano che l’Assoluto fosse comprensibile attraverso i canali d’espressione emotivi, in quanto è una realtà che supera i confini della temporaneità).
Hegel e l'idealismo assoluto
Hegel, fra tutti i filosofi idealisti, rappresenta la vera e propria esigenza idealistica. Egli supera sia l’idealismo fichtiano che l’idealismo schellinghiano; l’idealismo assoluto ha, infatti, la capacità di tutelare i limiti del soggettivismo di Fichte e di incrementare i fermenti dell’oggettivismo di Schelling.
Domande da interrogazione
- Qual è la caratteristica principale dell'idealismo soggettivo-etico di Fichte?
- In che modo l'idealismo di Schelling differisce da quello di Fichte?
- Come Hegel supera gli idealismi di Fichte e Schelling?
L'idealismo soggettivo-etico di Fichte si basa sul valore del soggetto, l'Io, inteso come una macrostruttura dinamica che crea la realtà attraverso l'azione morale.
L'idealismo di Schelling è oggettivo-estetico, concentrandosi sull'oggetto e la realtà, appreso attraverso l'arte, a differenza dell'idealismo di Fichte che si focalizza sul soggetto.
Hegel supera gli idealismi di Fichte e Schelling con l'idealismo assoluto, che bilancia i limiti del soggettivismo di Fichte e potenzia l'oggettivismo di Schelling.