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Concetti Chiave

  • Tommaso Moro, con "L'Utopia", critica la società inglese del suo tempo, immaginando un luogo ideale senza proprietà privata e con una gestione comunitaria dei beni.
  • La "Città del Sole" di Tommaso Campanella, simile all'Utopia di Moro, propone una società senza famiglie, con la procreazione controllata dal governo, ispirata alle credenze magiche e filosofiche di Campanella.
  • Il giusnaturalismo si sviluppa nel Cinquecento, proponendo leggi universali basate sulla ragione naturale umana, con Alberigo Gentile e Ugo Grozio tra i principali esponenti.
  • Il naturalismo rinascimentale esplora la natura per comprenderla e dominarla, con un filone magico e uno filosofico, rappresentato da Telesio, che enfatizza l'osservazione e la conoscenza delle leggi naturali.
  • Tommaso Campanella, influenzato dalla magia e dall'astrologia, propone una visione del mondo animato, governato da Dio attraverso sapienza, potenza e amore, e sottolinea l'importanza dell'autocoscienza.

Indice

  1. L'opera di Tommaso Moro
  2. La Città del sole di Campanella
  3. Il giusnaturalismo e i suoi esponenti
  4. Il naturalismo e i suoi filoni
  5. Bernardino Telesio e la natura
  6. Tommaso Campanella e le sue convinzioni

L'opera di Tommaso Moro

Tommaso Moro scrisse L’Utopia perché era colpito dalla situazione inglese. Moro scrisse quest’opera per paragonare la società inglese del suo tempo a una società ideale e sottolineare così le enormi differenze. Il modello di riferimento per L’Utopia e la Città del sole fu la Repubblica di Platone. L’Inghilterra era impegnata dal processo sulle recinzioni. Tutte le terre pubbliche vennero infatti recintate e tutti i contadini furono cacciati da quelle terre che prima erano libere e si trovarono a patire la fame. L’opera è divisa in tre parti. Nella prima parte si narra la cena alla quale partecipa Raffaele Itodleo di ritorno da un viaggio dalle Indie. Itodleo in greco significa “racconta frottole” e c’è tutto un gioco di parole, si pensi ad esempio alla città che si chiama Utopia (cioè “non-luogo”) e al fiume Anidro (cioè “senz’acqua”). A questa cena parteciparono molti esponenti della società anglosassone e si discute sulle condizioni dell’Inghilterra. Nella seconda parte Itodleo racconta le vicende del suo viaggio. Egli fece un viaggio a Utopia, che ricalcava la società della repubblica platonica. Ad Utopia non vi è la proprietà privata, ma ci sono comunque le famiglie che vivono in comunità. Il lavoro manuale deve essere fatto a turno da tutti e non esistono differenze di classe. La città è governata da dei filosofi. Non c’è denaro e l’oro e l’argento vengono utilizzati per fabbricate le cose più infime, come le sbarre delle prigioni e i gabinetti. Non ci sono guerre offensive, ma al massimo gli utopiani combattono solo guerre difensive. Non esiste la schiavitù e non c’è carestia.

La Città del sole di Campanella

La Città del sole fu scritto da Tommaso Campanella ed è molto simile a L’Utopia di Moro. L’unica differenza è rappresentata dal fatto che nell’opera dello scrittore calabrese non esiste la famiglia e la procreazione è un atto programmato dal governo. La Città del sole risente delle convinzioni filosofiche e magiche di Campanella. La città del sole è retta da tre ministri, cioè Pon, Sir e Mor (Potestà, Sapienza e Amore). A differenza di Moro, Campanella credeva veramente nella possibile effettuazione della sua proposta politica nella realtà. L’istruzione dei solari avviene girando per la città perché sui suoi muri sono scritte tutte le cose della sapienza. La città del sole doveva essere un’enciclopedia a cielo aperto. Questa era un’accusa nei confronti della pedanteria delle accademie.

Il giusnaturalismo e i suoi esponenti

Nella seconda metà del Cinquecento si sviluppò l’orientamento politico del giusnaturalismo, che era caratterizzato dalla convinzione che sia possibile stabilire delle leggi universali, cioè condivisibili da tutti gli uomini. Queste leggi dovevano essere condivisibili da tutti in nome della natura perché gli uomini erano tutti dotati di ragione per natura. Gli esponenti di questo filone furono molti tra cui i principali furono l’italiano Alberigo Gentile e l’olandese Ugo Grozio. Furono molto moderni. Gentile pubblicò un’opera in cui diceva che gli uomini sono razionali anche durante la guerra. Quindi sosteneva che fosse doveroso stabilire delle leggi valide anche durante la guerra che tutti dovevano rispettare e condividere. Grozio invece auspicò la creazione di un insieme di leggi internazionali che tutti gli stati dovevano condividere e rispettare. Grozio fu quindi il primo teorizzatore del diritto internazionale.

Il naturalismo e i suoi filoni

Diffuso era l’interesse verso la natura per cercare di capirla, sfruttarla e dominarla. Il naturalismo portò allo sviluppo di due filoni: quello della magia e quello della filosofia naturalista. Il filone magico partiva dal presupposto che fosse possibile dominare la natura attraverso formule magiche. Un’altra convinzione era data dal fatto che l’uomo appartiene alla natura e quindi è in grado di interagire con essa. La natura è un grande essere vivente che può essere dominato e controllato dagli uomini attraverso l’utilizzo di formule magiche. La filosofia naturalista, invece, che vede in Telesio uno dei suoi maggiori esponenti, ha un approccio più moderno e pensa che per comprendere la natura bisogna scoprirne i segreti attraverso un’attenta osservazione. I due filoni del naturalismo però non vanno considerati completamente separati perché spesso ci furono personaggi storici che furono sia maghi sia filosofi.

Bernardino Telesio e la natura

Il cosentino Bernardino Telesio era un frate che sosteneva che per dominare la natura fosse fondamentale osservarla e conoscerne le leggi. Sosteneva poi che all’interno della natura ci fossero in caldo e il freddo che scontrandosi davano vita alla sensibilità che era fondamentale. Tutti gli esseri viventi provano sensazioni che servono a relazionarsi con la natura.

Tommaso Campanella e le sue convinzioni

Tommaso Campanella era un frate calabrese che rimase colpito dalla magia e dall’astrologia. Arrivò a prevedere che nel 1599 sarebbe avvenuto l’abbattimento della monarchia spagnola. Così partecipò a una congiura antispagnola, che però fallì. Campanella fu catturato dall’Inquisizione spagnola e riuscì a salvarsi dalla pena di morte fingendosi matto. Per ventisette anni rimase in prigione; poi venne scarcerato e si rifugiò in Francia in cui scrisse le sue principali opere. Aveva convinzioni magiche e pensava che tutto fosse animato (dottrina del pampsichismo). La realtà derivava da Dio che la governava attraverso le tre primalità di sapienza, potenza e amore. Affermò che la prima forma di conoscenza che caratterizza gli esseri è l’autocoscienza, la consapevolezza di esistere.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il significato dell'opera "L'Utopia" di Tommaso Moro?
  2. "L'Utopia" di Tommaso Moro è stata scritta per confrontare la società inglese del suo tempo con una società ideale, evidenziando le differenze significative. L'opera si ispira alla "Repubblica" di Platone e descrive una società senza proprietà privata, governata da filosofi, dove non esistono guerre offensive né carestia.

  3. In che modo "La Città del Sole" di Tommaso Campanella differisce da "L'Utopia"?
  4. "La Città del Sole" di Tommaso Campanella è simile a "L'Utopia" ma differisce principalmente per l'assenza della famiglia e la procreazione programmata dal governo. Campanella credeva nella realizzabilità della sua proposta politica e la città è governata da tre ministri: Potestà, Sapienza e Amore.

  5. Quali sono le caratteristiche principali del giusnaturalismo?
  6. Il giusnaturalismo si sviluppò nel Cinquecento e si basa sulla convinzione che esistano leggi universali condivisibili da tutti gli uomini in nome della natura. Esponenti principali furono Alberigo Gentile e Ugo Grozio, che promosse la creazione di leggi internazionali condivise.

  7. Come si differenziano il filone magico e la filosofia naturalista nel naturalismo?
  8. Il filone magico del naturalismo credeva nel dominio della natura tramite formule magiche, mentre la filosofia naturalista, rappresentata da Telesio, promuoveva l'osservazione attenta della natura per comprenderne i segreti. Entrambi i filoni, però, non erano completamente separati.

  9. Quali erano le convinzioni di Tommaso Campanella riguardo alla natura e alla conoscenza?
  10. Tommaso Campanella credeva nel pampsichismo, l'idea che tutto fosse animato, e che la realtà derivasse da Dio attraverso sapienza, potenza e amore. Sosteneva che l'autocoscienza fosse la prima forma di conoscenza, fondamentale per la consapevolezza di esistere.

Domande e risposte

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