Concetti Chiave
- Machiavelli promuove un ritorno ai principi del Rinascimento e all'antica Roma repubblicana, fondando la teoria politica come scienza autonoma dalla religione.
- Crede che la politica debba basarsi sullo studio della storia, poiché essa è ciclica e permette di fare previsioni per guidare lo Stato alla miglior organizzazione.
- La politica deve seguire i principi di fortuna e virtù, dove la virtù del politico consiste nel manipolare gli eventi per il bene dello Stato.
- Propone che il politico sia sia astuto come una volpe che forte come un leone, giustificando i mezzi con il fine dello Stato.
- Vede la religione come uno strumento di governo per controllare la coscienza, criticando l'ostacolo che la politica dello Stato pontificio pone all'unificazione italiana.
Indice
- La vita di Machiavelli
- Il pensiero politico di Machiavelli
- La politica come scienza
- L'unità d'Italia secondo Machiavelli
- Fortuna e virtù
- La volpe e il leone
- Religione e governo
- Libertà repubblicane
La vita di Machiavelli
Niccolò di Bernardo dei Machiavelli nacque a Firenze nel 1469 e morì nel 1527. Machiavelli visse in un periodo in cui l’Italia era divisa, anche a causa della discesa di Carlo VIII, ed è schiava della Francia e della Spagna.
Il pensiero politico di Machiavelli
Machiavelli promuoveva un ritorno all’origine, al principio del Rinascimento e quindi un ritorno all’antica Roma repubblicana. Egli è il fondatore della teoria politica come scienza ed è inoltre il fondatore dello storicismo (origine della vita comunitaria, origine storica), cioè crede che la politica debba basarsi sullo studio della storia.
La politica come scienza
Niccolò afferma che la politica è una scienza cioè è autonoma dai condizionamenti religiosi e morali. Afferma questo perché secondo lui la politica deve essere spregiudicata e non condizionata dalla Chiesa: la Chiesa non deve censurare la scienza e la politica (cosa che dirà poi anche Galileo). La politica è una scienza perché la storia è ciclica, cioè si ripete (ovviamente non sempre allo stesso modo) e quindi ci permette di fare delle previsioni. Inoltre in quanto scienza la politica ha un oggetto specifico, cioè quello di osservare e studiare in modo scientifico la vita associata degli uomini: è, cioè, un’osservazione reale della realtà che però richiede uno sforzo. Machiavelli dice inoltre che la finalità della politica è quella di guidare lo Stato alla migliore forma di organizzazione, e quando riusciamo a portarla fin là, la miglioriamo.

L'unità d'Italia secondo Machiavelli
Secondo lui l’Italia deve essere guidata verso l’unità e la finalità della politica è quella di ricondurla al modello della Roma repubblicana e per fare ciò i principi che deve seguire la politica sono quattro:
Fortuna e virtù
• La fortuna e la virtù: la fortuna è considerata come la sorte (il caso) e governa il 50% della vita degli uomini. Però deve essere originata e combattuta. La virtù, invece, è la capacità dell’uomo di originare il caso, di manipolare gli eventi portandoli dove vuole in modo da poter raggiungere i propri obiettivi. Machiavelli dice che per controllare la fortuna bisogna combatterla in modo da farsela amica e che si può prevedere la sorte studiando la storia. La virtù del politico è quella di prevedere e anticipare gli eventi in modo da fare il bene dello Stato;
La volpe e il leone
• La golpe e il lione: secondo Machiavelli il principe deve essere sia volpe che leone, cioè sia astuto che forte perché il politico deve saper creare il consenso attorno a sé (consenso degli aristocratici) e tramite l’astuzia e la forza deve saper governare al meglio. Il politico deve garantire il benessere generale anche violando la morale del singolo: si parla di morale immanente (cioè presente) all’interno di una cosa. Machiavelli afferma inoltre che il fine giustifica i mezzi, però il fine deve essere quello dello Stato. Il politico agisce considerando gli eventi futuri mentre l’uomo agisce senza considerazione storica;
Religione e governo
• La religione come strumento di governo: la religione secondo Machiavelli serve a governare perché consente il controllo della coscienza; i singoli sono controllati dalle norme religiose mentre il sovrano ne è al di sopra. Secondo lui, inoltre, la politica dello Stato pontificio ha messo i “bastoni tra le ruote” all’unificazione italiana;
Libertà repubblicane
• Libertà repubblicane: devono garantire le libertà dello Stato. Machiavelli non celebra questa libertà ottenuta con l’accordo ma dice che ci deve essere uno scontro tra un gruppo sociale dominante e uno sottomesso; questa contrapposizione, secondo lui, garantisce la libertà.
per approfondimenti vedi anche:
Domande da interrogazione
- Qual è il contributo principale di Machiavelli alla teoria politica?
- Quali sono i principi fondamentali che Machiavelli ritiene debbano guidare la politica?
- Come Machiavelli vede il ruolo della fortuna e della virtù nella vita politica?
- Qual è la visione di Machiavelli sulla religione nel contesto politico?
- Cosa intende Machiavelli con il concetto di "libertà repubblicane"?
Machiavelli è considerato il fondatore della teoria politica come scienza, sostenendo che la politica debba essere autonoma dai condizionamenti religiosi e morali e basarsi sullo studio della storia.
Machiavelli identifica quattro principi fondamentali: la fortuna e la virtù, la figura della volpe e del leone, l'uso della religione come strumento di governo, e le libertà repubblicane.
Machiavelli considera la fortuna come il caso che governa il 50% della vita degli uomini, mentre la virtù è la capacità di manipolare gli eventi per raggiungere i propri obiettivi, suggerendo che la fortuna può essere controllata e prevista studiando la storia.
Machiavelli vede la religione come uno strumento di governo che consente il controllo della coscienza, con il sovrano al di sopra delle norme religiose, criticando l'influenza della politica dello Stato pontificio sull'unificazione italiana.
Machiavelli sostiene che le libertà repubblicane devono garantire le libertà dello Stato attraverso uno scontro tra un gruppo sociale dominante e uno sottomesso, piuttosto che tramite accordi, per garantire la libertà.