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Concetti Chiave

  • Plotino ha sviluppato il neoplatonismo, centrato sul principio supremo e indeterminabile, definibile solo per analogia come il bene.
  • Il processo generativo delle realtà parte dall'uno, da cui derivano l'intelletto e l'anima del mondo, guide della vita e dell'ordine.
  • Le percezioni umane, sebbene inferiori, sono critiche; rappresentano immagini delle realtà supreme e chiari pensieri dell'anima superiore.
  • Il pensiero neoplatonico di Plotino cerca la chiarezza delle sensazioni, ritornando alla dimensione dell'estetica.
  • Il fine ultimo del pensare, secondo Plotino, è raggiungere un'affezione felice, contenta e in pace.

Plotino - Biografia e pensiero

Platono è stato sempre considerato un filosofo eccelso, di grande rilievo per l’estetica in virtù delle problematizzazioni di quello che lui definisce come il bello sensibile e del bello intelligibile, nonché dell’arte quale mimesi di un’idea presente nella mente dell’artista in quanto però questi partecipa del principio generativo di tutta la realtà, ciò dell’uno al di là dell’essere.

Da Plotino si è sviluppata la tradizione del neoplatonismo, di cui si ricorda il principio supremo e indeterminabile del quale si può affermare soltanto per analogia che esso sia il bene in virtù della vitalità perenne che esso è dall’uno proviene per sovrabbondanza di essere generativa il processo necessario di tutte le realtà.

La prima realtà che deriva dall’uno è l’intelletto, da lui a sua volta deriva l’anima del mondo, ovvero il principio di vita, di movimento e di ordinamento della molteplicità materiale e sensibile. L’uomo è dotato di sensi e capace di percezioni anche quando di tono inferiore è rivolto a quelle realtà empiriche che sono solo immagini di quelle ineleggibili, in tal senso le nostre sensazioni non sono che pensieri oscuri, mentre i pensieri rivolti alle realtà supreme sono sensazioni chiare. Pensare in modo luminoso sarebbe dunque come giungere a un sentire trasfigurato, dell’anima superiore. Secondo Plotino, il pensiero mira propriamente alla chiarezza della sensazione, del sentire dunque lungi dal voler superare la dimensione dell’aestesis, è proprio ad essa che il pensiero neoplatonico fa ritorno, il fine del pensare consiste in un’affezione felice, contenta e in pace.

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