Concetti Chiave
- Gramsci, fondatore del Partito Comunista d'Italia, scrisse "Quaderni dal carcere" durante la sua prigionia sotto il regime fascista.
- La sua opera si concentrava inizialmente sull'unificazione italiana, ma si ampliò per includere temi come il Fordismo e l'influenza culturale tra Europa e America.
- Gramsci analizzò la differenza tra le rivoluzioni in Occidente e in Oriente, paragonando la Russia a un corpo con una testa molto grande, cioè lo Stato.
- Riteneva che la borghesia avesse fuso società e Stato in un blocco sociale con un potere ideologico dominante, impedendo così la rivoluzione proletaria.
- Per Gramsci, il Marxismo doveva uscire dall'ambito accademico e influenzare i centri di potere e cultura, come i giornali, per diventare una concezione diffusa.
L'influenza di Gramsci sul marxismo
A cercare di capire cosa sia andato storto nella previsione di Marx fu lo scrittore del giornale'l'Avanti'e fondatore dell'Unità,Gramsci,sardo aderito al Partito e poi cresciuto a Torino dove conobbe da vicino la cultura Marxista e il movimento operaio.Dopo il matrimonio con la russa Julia e l'adesione alla terza internazionale russa,egli fonda nel 21 il Partito Comunista d'Italia e una volta tornato viene arrestato per istigazione alla guerra civile;in carcere chiede di poter scrivere e ottiene dopo anni l'autorizzazione del fascismo,nasce la sua opera'Quaderni dal carcere'.Inizialmente Gramsci prese degli appunti con l'intenzione di scrivere l'opera una volta fuori ma accortosi per le sue condizioni fisiche che non ne sarebbe più uscito,diede forma definitiva a quegli appunti;uscì infatti dal carcere non più in grado di scrivere e agire.
L'analisi di Gramsci sull'Occidente e l'Oriente
La sua idea iniziale era quella di impostare la sua opera sull'unificazione italiana dal punto di vista del linguaggio e del teatro intellettualmente dicendo che bisognava creare un Partito che unisse il movimento degli operai del Nord-Italia e quello dei contadini che stavano occupando le terre nell'Italia meridionale;in seguito però si interessa al Fordismo,nel quale rientrano i diversi argomenti dell'opera che bisogna interpretare tutti per capire cosa voleva dire,e si rende conto che l'Europa è a traino dell'America perché il pensiero,che nasce in Europa,viene trasportato in America dove diventa una moda riportata poi in Europa.Gramsci conosceva due mondi:il mondo Occidentale nel quale viveva e aveva operato e il mondo Orientale,la Russia,in cui viveva la moglie e in cui era stato;egli cerca di capire perché in Occidente,contrariamente alla previsione di Marx,la borghesia si era rafforzata con la rivoluzione fascista mentre in Oriente era scoppiata la rivoluzione socialista e risponde a questo paragonando il mondo Orientale,la Russia,ad un corpo umano con la testa molto grande e il mondo Occidentale ad un corpo umano con la testa proporzionata al resto del corpo.In Russia la testa molto grande rappresenta lo Stato mentre il resto del corpo la società i cui rapporti sono squilibrati,sarebbe stato facile per i bolscevichi occupare il palazzo dello Zar,il cui potere era diretto a tutta la Russia,e prendere il potere cioè occupare la testa;in Italia invece i rapporti sono equilibrati,il corpo si è sviluppato in modo meccanico quindi senza un punto preciso di concentrazione del potere ma la testa trasmetteva gli ordini attraverso dei centri di potere periferici,collegati tra loro e allo Stato,quindi non sarebbe stata possibile la rivoluzione diretta,al massimo all'interno della società.Per Gramsci la rivoluzione era necessaria,riteneva infatti che il fascismo fosse dovuto alla mancata rivoluzione proletaria;per farla però bisognava prendere atto,anche il proletariato,che la borghesia non poteva dislocare in più parti il potere e si rende inoltre conto che la classe dominante riusciva a ristrutturare e gestire il proprio potere con un'ideologia e quando questa iniziava a fallire la classe dominata si appropriava della classe dominante elaborando una nuova ideologia.
La borghesia,man mano che la classe dominata acquisiva coscienza della falsità dell'ideologia,rimodellò il proprio modo di governare sollevando la struttura al livello di sovrastruttura e abbassando la sovrastruttura al livello di struttura;l'ideologia era quindi diventata cultura e la cultura ideologia non separando Società e Stato che erano fuse,infatti tra di loro non ci sarebbe potuto essere uno scontro.Per Marx invece lo Stato,rispetto alla Società civile,è una sovrastruttura ed essa è sovrastruttura rispetto al singolo che può sopravvivere solo all'interno di essa;la borghesia aveva fuso questi due livelli determinando la nascita di un blocco sociale in cui la classe dominante domina attraverso il potere ideologico,la Società fa le leggi e lo Stato le fa rispettare ma sono la stessa cosa quindi per lui è impossibile una rivoluzione perchè insieme creano un potere enorme che la previene e la blocca diffondendo un modo di pensare comune a tutti.Il Marxismo,elaborazione culturale confinata nelle università,non è mai diventata concezione laica di tutti infatti per Gramsci ha bisogno di uscire e di farsi conoscere occupando gradualmente i cerchi del potere e della cultura ossia i giornali.
Domande da interrogazione
- Chi era Gramsci e quale fu il suo contributo principale?
- Qual era l'idea iniziale di Gramsci per la sua opera?
- Come Gramsci interpretava la differenza tra le rivoluzioni in Occidente e in Oriente?
- Qual era la visione di Gramsci sulla borghesia e il potere ideologico?
- Perché Gramsci credeva che il Marxismo non fosse diventato una concezione laica di tutti?
Gramsci era uno scrittore e politico italiano, fondatore del Partito Comunista d'Italia. Il suo contributo principale fu l'opera "Quaderni dal carcere", scritta durante la sua prigionia, in cui analizzava la società e la politica del suo tempo.
L'idea iniziale di Gramsci era di impostare la sua opera sull'unificazione italiana dal punto di vista del linguaggio e del teatro, proponendo la creazione di un partito che unisse operai del Nord e contadini del Sud.
Gramsci paragonava l'Occidente a un corpo con una testa proporzionata, dove il potere era distribuito, rendendo difficile una rivoluzione diretta. In Oriente, come in Russia, la testa rappresentava lo Stato, facilmente occupabile dai bolscevichi, facilitando la rivoluzione.
Gramsci riteneva che la borghesia riuscisse a mantenere il potere attraverso l'ideologia, trasformando la cultura in ideologia e fondendo società e Stato, creando un blocco sociale che preveniva la rivoluzione.
Gramsci credeva che il Marxismo fosse confinato nelle università e non fosse mai diventato una concezione laica di tutti perché non era riuscito a occupare gradualmente i cerchi del potere e della cultura, come i giornali.