Concetti Chiave
- La tragedia greca ha origine dai rituali dionisiaci, dove l'ebbrezza e la fusione col tutto erano centrali, contrastando l'immagine di equilibrio e armonia del mondo greco idealizzato.
- Nietzsche introduce il dualismo tra lo spirito apollineo, legato all'ordine e alla razionalità, e lo spirito dionisiaco, associato al caos e all'irrazionalità.
- I miti di Dioniso, con temi di morte e rinascita, sono alla base della tragedia, che rappresenta una fusione tra gli elementi apollinei e dionisiaci.
- La decadenza della tragedia e della cultura occidentale è vista da Nietzsche come il predominio del razionalismo apollineo, che ha oscurato la vitalità dionisiaca.
- Nietzsche vede nella musica di Wagner un potenziale per risvegliare lo spirito dionisiaco, opponendosi agli ideali borghesi e ai valori razionalistici.
Indice
Origine della tragedia
Racconta dell’origine della tragedia; il termine tragedia deriva dal termine greco che alla lettera vuol dire “canto del capro”, che rimanda a un tipo di rituali che si svolgevano nell’antica Grecia—> in cui si celebravano questi culti in onore di Dioniso.
Critica di Nietzsche al mondo greco
Nietzsche fa una critica della concezione casistica del mondo greco: Winckelmann aveva teorizzato che il mondo greco fosse contraddistinto da equilibrio, armonia, dalla forma, un mondo fortemente idealizzato MA in realtà questo aspetto armonioso è solo un espressione di una componente del mondo greco, e questo istinto al generale ordine Nietzsche lo chiama: spirito apollineo una componente metafisica dello spirito greco; tale spirito è un’intuizione del mondo che determina la creazione delle opere d’arte come la scultura e l’architettura.
Spirito apollineo e dionisiaco
Contrapposto a questo spirito c’è lo spirito dionisiaco che è la tendenza a distruggere individualità, legato alla parte più animale dell’essere umano —> in riferimento al Dio dell'ebbrezza.
Cultura greca e caos
Perciò tutta la cultura greca non può essere solo considerata nel suo lato ideale e armonioso poiché als io interno c’è anche una componente irrazionale che precede lo spirito Apollineo (che è invece una sua derivazione)
In origine c’è lo spirito diosnisiaco e successivamente viene quello apollineo, come controllo di quello dionisiaco
Lo spirito dionisiaco è associato al mondo corporeo, la fusione col tutto, alla morte, all’ ebbrezza, alla violenza, il dolore (tutte le cose più tragiche dell’umanità) perciò gli uomini dopo aver fatto esperienza del caos hanno inventato delle forme per tenere a bada questo caos: l’arte, la scienza, la filosofia si propongono come strumento per arginare l'imprevedibile,per arginare il dolore dell’esistenza.
Schopenhauer e Nietzsche
L'impulso dionisiaco per come ce lo descrive Nietzsche si avvicina molto alla volontà di vivere di Schopenhauer: per Schopenhauer c’era a livello fenomenico un principio di individuazione e tale idea da Nietzsche viene ripresa poiché lo spirito apollineo comprende al suo interno tale principio, lo spirito apollineo è uguale al velo di Maya, cioè è l’apparenza;
Il dualismo che c’è tra rappresentazione e fenomeno con Schopenhauer viene ripresa da Nietzsche con apollineo e dionisiaco; come in Schopenhauer la volontà di vivere viene prima dei fenomeni (poiché i fenomeni sono oggettivazioni della volontà di vivere) così anche lo spirito dionisiaco viene prima di quello apollineo, quest’ultimo subentra perché l’uomo ha bisogno di dare razionalità alla vita (es: tramite gli dei o tramite la tragedia l’architettura e scultura)
La musica è invece associata allo spirito diosnisiaco.
Nietzsche scardina l’immagine classicistica del mondo greco.
Mito di Sileno
Esiste un mito che racconta il legame che c’è tra lo spirito dionisiaco e la concezione tragica dell’esistenza: racconta di Sileno che era un seguace di Dioniso, il quale interrogato da re Mida che gli chiede di dire qual è la cosa di maggior valore per cui vale la pena vivere la risposta del Sileno è “che meglio sarebbe non essere mai nati”—> di solito di Dioniso si racconta che il figlio di Zeus fosse morto perché sbranato dai titani, e che si fosse poi ricomposto e resuscitato;
questi miti in suo onore celebravano la sua morte e la sua rinascita, perciò l’idea di Nietzsche è che la tragedia derivi dai miti dionisiaci.
Rituali dionisiaci
Ovvero dei rituali che coinvolgevano uomini e donne e si svolgevano di notte, chi partecipava era vestito con pellicce di animali, perché dovevano assomigliare ai satiri (seguaci del corteo di Dioniso che girava nei boschi seguito dai satiri, metà uomini e metà animali ); in questi rituali c’era l’esecuzione di un canto accompagnato da flauti, chiamato Ditirambo, proprio per questo il nome tragedia significa “canto del capro”; precedevano anche ubriacature sregolate e orge, che manifestavano nient’altro che la fusione con il tutto e la dissoluzione del soggetto.
Arte e fuga dal mondo
Questa idea della dissoluzione del mondo della ragione, del mondo apollineo, in cui ciascuno avverte la separazione fra sé e il mondo, c’è la da anche Schopenhauer: il quale ci dice che l’arte è un modo per fuggire dal mondo fenomenico, e l’ascesi mistica che però aveva un valore morale diverso.
Perciò tutta la prima parte di pensiero di Nietzsche è improntata su Schopenhauer, con esiti opposti:
- In Schopenhauer liberazione del mondo delle apparenze attraverso la religione (misticismo, repressione degli istinti e desideri);
- In Nietzsche avviene attraverso lo scatenamento degli istinti;
- Due forme di attingimento diverse della volontà di vivere o spirito diosnisiaco ma con lo stesso fine, ovvero liberarsi col mondo delle apparenze.
Tragedia e spirito dionisiaco
L’altro elemento del rito è la cattura di un capretto che poi veniva ucciso, fatto a pezzi e divorato crudo: per riprodurre l’evento mitologico di Dioniso che veniva divorato.
La tragedia sarebbe nata dal canto del ditirambo, un canto corale che nel tempo comincia a narrare delle storie e pian piano incominciano ad essere inserite delle parti recitate.
—> la tragedia è quindi una trasformazione dello spirito dionisiaco.
Declino della tragedia
Tutti gli attori e le vicende degli eroi mitici sono personificazioni mascherate del dio Dioniso.
—>quando ci sono queste due componenti, coro e recitazione, c’è un equilibrio perfetto tra spirito dionisiaco (coro) e apollineo (parte recintata).
nelle prime tragedie, quelle di Eschilo e Sofocle, c’è una perfetta armonia tra i due spiriti, e si realizza quello che Nietzsche chiama miracolo metafisico e la tragedia ha il suo culmine —> equilibrio perfetto tra razionalità e irrazionalità.
Il coro ha il compito di dare delle indicazioni morali, ma nel corso del tempo comincia ad avere una parte sempre più ridotta fino a scomparire quasi del tutto; con Euripide il coro sarà quasi eliminato e tutto sarà recitato, la parte apollinea quindi sopraffarà quello dionisiaco.
Razionalismo e decadenza
C’è un decadimento della tragedia: la riduzione del coro e limtrudisuine del prologo (una parte dedicata alla spiegazione degli eventi che stanno per essere recitati).
Euripide è influenzato dalla filosofia di socrate, che a sua volta introduce il concetto, quindi con lui la ricerca filosofica diventa un indagine razionale, per poi subentrare l'idea della ricerca della verità e secondo Nietzsche questa razionalizzazione del pensiero ha prodotto la trasformazione del dramma/tragedia.
Questo razionalismo è seguito poi da Platone, Aristotele, con il cristianesimo per poi esplodere negli anni della rivoluzione francese e trovare un’espressione nella contemporaneità: nel positivismo.
Rinascita con Wagner
Quindi la decadenza della cultura occidentale che Nietzsche denuncia tramite quest’opera è da imputarsi proprio al declino della fusione perfetta tra spirito dionisiaco e spirito apollineo che si trovava nell’antica tragedia (quella di Eschilo e Sofocle); venendo meno questo spirito dionisiaco perché predomina quello apollineo, la società occidentale razionalizzandosi sempre di più ha determinato le cause del suo declino perché si è allontanata da quell’antico spirito vitalistico, dalla capacità di trasformazione dello spirito dionisiaco in maniera quasi irreversibile.
Quindi lui è convinto che lo spirito della tragedia, quello dionisiaco, possa rinascere con la musica di Wagner; questo autore aveva inventato un opera d’arte chiamata opera d’arte totale perché era un’opera che raccoglieva contemporaneamente:
- musica;
- teatro;
- danza.
La musica di Wagner riattiva l'antico impulso, slancio creatore dell’esercito umano che è rimasto assopito dai tempi della nascita della tragedia greca; Wagner per Nietzsche è un artista che si contrappone agli ideali borghesi, che compone opere che non assecondano il pubblico; la sua musica sarà anche celebrata dal nazismo, che affonda molti dies usi fondamenti in mitologie del nord della Germania; (quando Wagner incomincia a esibire le sue opere Nietzsche se ne distacca poiché rimane deluso dalla sua opera, perché inizia a considerarlo un artista rivolto all’intrattenimento e ai borghesi)
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine del termine "tragedia" secondo Nietzsche?
- Come descrive Nietzsche lo spirito dionisiaco e apollineo?
- In che modo Nietzsche collega la tragedia ai miti di Dioniso?
- Qual è l'influenza di Socrate ed Euripide sulla tragedia secondo Nietzsche?
- Come vede Nietzsche la rinascita dello spirito dionisiaco nella musica di Wagner?
Il termine "tragedia" deriva dal greco "canto del capro", legato a rituali in onore di Dioniso nell'antica Grecia, che celebravano la morte e rinascita del dio.
Nietzsche contrappone lo spirito dionisiaco, legato al caos e all'irrazionalità, allo spirito apollineo, che rappresenta l'ordine e la razionalità, entrambi componenti della cultura greca.
Nietzsche sostiene che la tragedia nasce dai miti dionisiaci, che celebrano la morte e rinascita di Dioniso, e che il coro e la recitazione rappresentano l'equilibrio tra spirito dionisiaco e apollineo.
Socrate influenza Euripide, portando a una razionalizzazione della tragedia che riduce il ruolo del coro e predomina lo spirito apollineo, segnando il declino della tragedia classica.
Nietzsche crede che la musica di Wagner, con la sua opera d'arte totale, possa riattivare l'antico impulso dionisiaco, contrastando la razionalizzazione della cultura occidentale.