Mongo95
Ominide
3 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • Adorno sottolinea la complessità di definire un concetto universale di storia nel contesto globale contemporaneo, dove la continuità storica è interrotta.
  • La storia è una sintesi di continuità e discontinuità, con l'antagonismo come forza vitale che guida l'organizzazione sociale attraverso il dominio.
  • Il dominio nella storia è visto come un mezzo necessario per la sopravvivenza umana, indicando che l'antagonismo è una risposta alla necessità di sopravvivere.
  • Adorno critica l'idea hegeliana dello "spirito del popolo", considerandolo un epifenomeno che sacrifica l'individualità al collettivo.
  • La perdita di identità autentica degli individui nella società porta a una regressione metapsicologica, degrada la spontaneità e rende la vita priva di significato.

Indice

  1. La complessità della storia contemporanea
  2. Il dominio e l'antagonismo nella storia
  3. L'individuo e lo spirito del popolo

La complessità della storia contemporanea

Adorno riconosce che nel mondo contemporaneo, unificato in un processo globale, è più complesso identificare un concetto universale di storia: la scienza storica positivista ha negato la concezione di continuità senza interruzioni.

Il dominio e l'antagonismo nella storia

Non si può però negare l’esistenza di una saldatura tra i momenti caoticamente disgregati della storia, il cui arco è tracciabile dal dominio della natura, per passare al dominio sugli uomini, fino al dominio sulla natura interiore.

La storia è sintesi di continuità e discontinuità, la società stessa si mantiene viva tramite l’antagonismo: non c’è una storia universale che conduca dal selvaggio all’umanità, ma certo una che porta dalla fionda alla megabomba . Se si ammette che l’antagonismo è contingente, arcaica modalità di presa del potere, allora la costruzione dello spirito del mondo crolla. Piuttosto, il fatto che il dominio perduri nella storia segna il trionfo dell’idea che l’antagonismo abbia origine dalla necessità della sopravvivenza del genere umano, e che quindi il dominio stesso sia forma inevitabile di organizzazione sociale, necessario fino a che esisterà una siffatta civiltà .

L'individuo e lo spirito del popolo

Tanto più l’universale si identifica con il soggetto collettivo, maggiormente il dominio è violento sugli uomini e li fa scomparire in quanto soggetti. Hegel, in tal senso, parla di spirito del popolo , cioè la coscienza collettiva, in realtà mero epifenomeno, che viene posta come obiettivo del reale processo di produzione e riproduzione della società. Lo spirito deve realizzarsi nel mondo esistente in tutto l’insieme delle sue istituzioni (religione, culto, costumi, usanze, leggi politiche, etc.). Ma è un processo privo di sostanzialità, ritiene Adorno , il precetto che gli individui dovrebbero farsi secondo l’essere sostanziale è dispotico; le caratteristiche attribuite ipertroficamente agli spiriti dei popoli come individualità collettive sono sottratte all’individualità del singolo essere umano che, nella connessione totale sociale, è relegato a esecutore dell’universale. Gli uomini, consegnati all’ordine collettivo, perdono identità autentica, al punto che si può affermare che la costituzione propria dell’individuo muta storicamente. Dal punto di vista metaspicologico, è corretto parlare di regressione, la spontaneità delle azioni viene degradata in pseudoattività, stupidità. Lo stesso motore dell’autoconservazione viene deviato nel fissare i mezzi come scopi, razionalmente non legittimati, così che la stessa perpetuazione della vita perde di significato e importanza. L’universalità dell’identità totale viene divinizzata. In tale quadro di necessità, il soggetto viene a tal punto distanziato dalla sua ipostatizzazione nello spirito del popolo ma non trarne più alcun frutto per la propria libertà.

Domande da interrogazione

  1. Qual è la visione di Adorno sulla continuità storica nel mondo contemporaneo?
  2. Adorno sostiene che nel mondo contemporaneo, unificato globalmente, è difficile identificare un concetto universale di storia, poiché la scienza storica positivista ha negato una continuità senza interruzioni. Tuttavia, esiste una connessione tra i momenti disgregati della storia, che si manifesta attraverso il dominio della natura e degli uomini.

  3. Come Adorno interpreta il concetto di antagonismo nella storia?
  4. Adorno vede l'antagonismo come una modalità arcaica e contingente di presa del potere. Egli ritiene che il dominio nella storia rappresenti il trionfo dell'idea che l'antagonismo derivi dalla necessità di sopravvivenza umana, rendendo il dominio una forma inevitabile di organizzazione sociale.

  5. Qual è la critica di Adorno alla concezione hegeliana dello spirito del popolo?
  6. Adorno critica la concezione hegeliana dello spirito del popolo come coscienza collettiva, considerandola un epifenomeno privo di sostanzialità. Egli ritiene che questo concetto sottragga individualità agli esseri umani, relegandoli a esecutori dell'universale e privandoli della loro identità autentica.

  7. Cosa implica la regressione metapsicologica secondo Adorno?
  8. Secondo Adorno, la regressione metapsicologica implica che la spontaneità delle azioni umane venga degradata in pseudoattività e stupidità. L'autoconservazione si distorce, fissando mezzi come scopi non legittimati razionalmente, facendo perdere significato e importanza alla perpetuazione della vita.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community