Concetti Chiave
- La scuola pitagorica, fondata da Pitagora a Crotone, era una setta caratterizzata da pratiche ascetiche e riti di purificazione, con divieto di consumare carne e uso di animali per sacrifici.
- Pitagora veniva venerato come divinità, e i discepoli erano divisi in due gruppi: acusmatici (ascoltatori silenziosi) e matematici (partecipanti attivi), includendo anche le donne.
- La dottrina dell'anima include la metempsicosi, la trasmigrazione delle anime dopo la morte, influenzata dall'orfismo che prevede la reincarnazione fino all'espiazione dei peccati.
- La filosofia e la contemplazione dell'universo, visto come ordine (kosmos), erano strumenti di purificazione per i pitagorici, sottolineando la vita ordinata e l'armonia dell'anima.
- I numeri erano considerati la sostanza di tutte le cose, con la concezione del numero come arché (principio), influenzando pensatori come Platone e Galileo; il numero perfetto era il 10, rappresentato da figure geometriche.
Indice
L'emigrazione di Pitagora
Egli era nativo di Samo,ma a un certo punto emigra in Italia.
La grandezza di Mileto viene meno nel 499 a.C,è una decadenza che avviene con la distruzione dei persiani. Essi già nel 546 a.C avevano occupato il territorio della Ionia.
La scuola pitagorica
Questa scuola può essere definita una setta,che era caratterizzata da:
-pratiche ascetiche. Si compiva una vita austera. Era vietato mangiare carne.
Era vietato usare gli animali per sacrifici e uccidere gli animali per farci delle pelli,infatti vestivano di lino bianco.
Obbiettivo : rendere i discepoli meno impuri possibili nella vita e quindi anche nell’alimentazione per questo non uccidevano gli animali.
-riti di purificazione
-comunione dei beni.
Pitagora veniva venerato come una divinità perché considerato il deposito (colui che deteneva) di una sapienza divina,sapienza che poteva essere comunicata solo agli iniziati.
I suoi discepoli erano divisi in due categorie:
- acusmatici:ascoltatori a cui era imposto il silenzio e una rigida disciplina;
- matematici:a cui era concesso fare domande,esprimere opinioni personali e potevano conoscere le dottrine più profonde del maestro.
Tra i discepoli c’erano anche le donne,che venivano accettate.
La scuola pitagorica era una associazione della Magna Grecia,ma ha avuto una fine tragica perché è stata distrutta (Scuola Pitagorica) dai democratici per il fatto che erano aristocratici. Molti pitagorici sono stati massacrati e costretti a fuggire.
Le dottrine fondamentali
Le dottrine fondamentali sono due:
1 dottrina dell’anima,che è detta dottrina della metempsicosi.
Nella parola metempsicosi è presente la parola psiche,che significa anima.
La metempsicosi è la trasmigrazione dell’anima.
Ci sta a significare che dopo la morte fisica,l’anima trasmigra in corpi di animali o altri uomini.
Il corpo era visto come la tomba dell’anima.
La vita corporea era un male da cui ci si doveva liberare il prima possibile.
Questa concezione non è originale dei Pitagorici,ma è una dottrina ripresa dall’orfismo,che era un movimento religioso che era chiamato cosi perché si ispirava a Orfeo,perché come narra il mito Orfeo era disceso nel mondo dei morti per riportare nel mondo dei vivi la moglie Euridice.
Gli orfici ritenevano che dopo la morte l’anima fosse destinata a reincarnarsi fino all’espiazione dei propri peccati.
Era impossibile interrompere questo ciclo di rinascita attraverso le pratiche ascetiche e iriti di purificazione,cosi che l’anima potesse ritornare agli dei.
La filosofia e l'armonia
Secondo i Pitagorici è presente un altro strumento di purificazione:
-la filosofia perché essa anche per i pitagorici è ricerca,che parte dalla contemplazione del’universo,l’universo è caratterizzato dall’ordine,l’universo è kosmos (che significa ordine).
Il filosofo è colui che vive una vita caratterizzata dall’ordine,perché la vita ordinata significa controllo degli istinti ed è la regola di vita del filosofo.
L’anima umana è intesa come armonia,cioè che ci permette di mantenere il controllo delle pulsioni.
Il pitagorico Filolao si riferisce all’armonia,che definisce come la cosa più bella,in quanto è >.
E qui sta la grande importanza dei pitagorici,che hanno ricondotto la natura:
all’ordine misurabile;
unità;
armonia;
bellezza.
Il compito dell’uomo saggio è riprodurre dentro di sé la bellezza del cosmo. La vita dell’universo è in tutte le sue manifestazioni.
La dottrina del numero
- Secondo i Pitagorici il numero è la vera sostanza di tutte le cose.
- Il numero è la realtà profonda del cosmo o natura,per loro il numero è l’arché,cioè il principio di cui tutto ha avuto origine.
Se la realtà è riconducibile al numero il suo strumento è il numero stesso.
Questa concezione pitagorica della realtà come numero,che influenzerà il pensiero da Platone a Galileo nel 1600 in cui egli dirà che “la natura è un grande libro che è scritto in caratteri matematici” e bisogna utilizzare la matematica per conoscere e decodificare messaggi e leggi utilizzando lo stesso codice.
- Il numero perfetto è 10.
- A ogni simbolo corrisponde una figura geometrica.
La sostanza delle cose è il numero,e sono presenti delle opposizioni che fan sii che i numeri si dividano in pari e dispari.
Il pari corrisponde a un’entità illimitata ossia compiuta,illimitata.
Il dispari è un’entità limitata,cioè terminata e compiuta.
Il pitagorismo si configura come una forma di dualismo tra limite e illimitato,pari e dispari.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine e lo sviluppo della scuola pitagorica?
- Quali erano le pratiche e le credenze principali della scuola pitagorica?
- Come erano organizzati i discepoli nella scuola pitagorica?
- Qual è la dottrina del numero secondo i Pitagorici?
- Quali sono le influenze e l'eredità del pensiero pitagorico?
La scuola pitagorica si sviluppa nella Magna Grecia, in particolare a Crotone, fondata da Pitagora, che era originario di Samo ma emigrò in Italia.
La scuola pitagorica era caratterizzata da pratiche ascetiche, riti di purificazione, comunione dei beni e una dieta vegetariana. Credevano nella metempsicosi, la trasmigrazione dell'anima, e consideravano il corpo come la tomba dell'anima.
I discepoli erano divisi in due categorie: gli acusmatici, che dovevano mantenere il silenzio e seguire una rigida disciplina, e i matematici, che potevano fare domande e conoscere le dottrine più profonde.
Secondo i Pitagorici, il numero è la vera sostanza di tutte le cose e rappresenta la realtà profonda del cosmo. Il numero è considerato l'arché, il principio da cui tutto ha origine, e la realtà è riconducibile al numero stesso.
Il pensiero pitagorico ha influenzato filosofi come Platone e scienziati come Galileo, che considerava la natura come un libro scritto in caratteri matematici. La concezione della realtà come numero ha avuto un impatto duraturo sulla filosofia e la scienza.