Concetti Chiave
- La poesia greca, come i poemi omerici, forniva un'educazione spirituale essenziale prima dell'avvento della filosofia.
- Omero ed Esiodo hanno influenzato profondamente la cultura greca con opere che esploravano la condizione umana e la giustizia.
- I poemi omerici, come l'Iliade e l'Odissea, fissavano racconti orali, contribuendo alla nascita della filosofia con temi come l'armonia e la ricerca delle cause.
- La tradizione orale greca, tramite Aedi e Rapsodi, manteneva vive le storie prima della scrittura, evidenziando l'importanza della memoria.
- Il passaggio da oralità a scrittura ha influenzato il pensiero filosofico, dove il mito veniva usato per trasmettere norme morali e sociali.
Indice
La poesia come ricerca del senso
La poesia insieme alle espressioni mitiche e religiose è il luogo in cui si manifesta la domanda e in cui si cerca la risposta sul senso della realtà, sul rapporto fra singolo e il tutto ma soprattutto sulla legge unitaria tanto ricercata, l’organizzazione organica a 360°.
Importanza dei poemi omerici
Prima della nascita della filosofia sono stati i poeti ad avere grandissima importanza nell’educazione e nella formazione spirituale dell’uomo greco e la prima grecità, nucleo del popolo greco, cercò un alimento spirituale nei poemi omerici. Ha cercato crescita e sviluppo spirituale nell’ Iliade e nell’Odissea (IIX sec. a.C. circa), componimenti in forma scritta.
Un interprete della filosofia greca, Mantise, dice che Iliade e Odissea esercitavano un influsso analogo a quello esercitato dalla Bibbia presso gli Ebrei, non essendoci in Grecia testi sacri.
Non sappiamo con certezza se questi testi siano realmente scritti da Omero, del quale non è provata nemmeno l’esistenza. Comunque hanno fornito il patrimonio culturale ed educativo per la grecità.
Esiodo e la giustizia divina
Un altro poeta, fondamentale fu Esiodo (VII sec. a.C.). anche per lui possiamo ricordare due testi: “opere e giorni” e “teogonia”.
Sono così importanti perché dalla poesia riceviamo molte notizie riguardanti avvenimenti storici, costumi, modi di vita, tradizioni, informazioni sul significato e sul ruolo dell’uomo nell’universo.
La poesia svolge una importantissima funzione educativa.
Oralità e scrittura nella tradizione greca
Si pensi solo alla formulazione dell’Iliade e dell’Odissea, difficilissima perché ben prima della forma scritta (ossia prima del IIX sec. a.C.) le informazioni si mantenevano tramite oralità. Aedi e Rapsodi cantavano le gesta degli eroi e i fatti accaduti, ricordandoseli a memoria. Finché questi racconti hanno viaggiato oralmente erano vivi, crescevano, si evolvevano, cambiavano. Un ruolo fondamentale era giocato dalla memoria, talmente importante in questa società da essere una dea, Memosine.
Quando nell’ IIX sec. Omero comincia a trasferire questi racconti da forma orale a forma scritta la vitalità comincia a morire perché tutto diventa più statico e rigido. Dall’altro lato però i racconti rimangono fissi, la scrittura corregge gli errori e impressi e niente va perso. Si può dire che la forma scritta imbriglia i racconti. Fra i filosofi si creeranno due partiti, fra chi non vuole mettere per iscritto, amando l’oralità che coinvolge l’interlocutore e fra chi preferisce trasmettere ai prosperi un messaggio fisso.
Il mito e la filosofia
Sia nell’Iliade che nell’Odissea sono presenti interrogativi e tentativi di risposta, che saranno affrontati anche dalla filosofia. L’eroe è il modello di comportamento, l’ideale di uomo.
I poemi omerici contengono alcune caratteristiche essenziali per la nascita della filosofia e diventeranno temi classici:
Il gusto per l’armonia, per le proporzioni, per il limite e per la misura. Uno dei motti di questo mondo sarà “mai nulla di troppo”
Il gusto per la ricerca delle cause e delle ragioni di determinati eventi fatti sia pure a livello mitico e fantastico
Il tentativo di presentare la realtà nella sua interezza e presentare la posizione dell’uomo nell’universo.
I poemi di Esiodo cercano invece di agganciare i comportamenti degli uomini e quelli degli dei ad un ideale di giustizia (Dike, dea della giustizia) e di ordine (cosmos). Addirittura Zeus viene identificato come il signore della giustizia. In modo particolare, in “opere e giorni” noi notiamo come Esiodo si concentra sulla condotta umana perché in lui agisce l’esigenza fondamentale di pacificare il mondo degli uomini attraverso la giustizia superiore e la norma imparziale. Nella sua altra opera, Teogonia, diventa chiara questa esigenza di svelare la genesi del cosmo..
Lo stesso obiettivo lo troviamo nei filosofi pre-socratici, ma con modalità di riflessione e azione diversa, perché con il primo c’è il disvelamento della verità sotto forma di espressione mitica, mentre sull’altro versante troviamo la verità espressa attraverso il logos.
In questa fase di passaggio fra oralità e scrittura il mito trasmette comunque delle norme, non solo giuridiche ma anche morali, sociali, religiose, che divengono bagaglio importantissimo, patrimonio e collante che costruiscono l’identità di un popolo.
Nel pensiero filosofico il mito è discorso che non richiede dimostrazioni. Lo possiamo trovare ad esempio in Socrate, che ricorda l’interpretazione di un mito diffuso fra i sofisti secondo il quale il mito è il rivestimento fantastico di un fatto reale, come il mito di Orizia.
Domande da interrogazione
- Qual è il ruolo della poesia nella cultura greca antica?
- Quali sono i contributi principali dei poemi omerici alla cultura greca?
- Come si è evoluta la trasmissione dei racconti epici greci?
- Quali temi affrontano i poemi di Esiodo?
- Qual è la differenza tra mito e logos nel pensiero greco?
La poesia, insieme alle espressioni mitiche e religiose, è fondamentale per l'educazione e la formazione spirituale dell'uomo greco, fornendo risposte sul senso della realtà e sul rapporto tra individuo e universo.
I poemi omerici, come l'Iliade e l'Odissea, hanno fornito un patrimonio culturale ed educativo, influenzando la grecità in modo simile alla Bibbia per gli Ebrei, e contengono temi essenziali per la nascita della filosofia.
I racconti epici greci sono passati da una tradizione orale, mantenuta da aedi e rapsodi, a una forma scritta nell'VIII secolo a.C., rendendo i racconti più statici ma preservandoli dagli errori e dalla perdita.
I poemi di Esiodo, come "Opere e giorni" e "Teogonia", si concentrano sull'ideale di giustizia e ordine, cercando di collegare i comportamenti umani e divini a un ideale di giustizia superiore e di svelare la genesi del cosmo.
Nel pensiero greco, il mito è un discorso che non richiede dimostrazioni, mentre il logos rappresenta la verità espressa attraverso la ragione, come evidenziato dai filosofi pre-socratici e da Socrate.