Concetti Chiave
- Il termine "Paidéia" rappresenta l'educazione nella cultura arcaica greca, focalizzandosi sull'insegnamento ai giovani.
- L'educazione greca si basa sui valori aristocratici, radicati in una cultura cavalleresca dominante nella società omerica.
- Paidéia implica la formazione del carattere in armonia con il corpo, esprimendo il concetto di kalokagathia, ovvero bellezza e bontà.
- Lo studioso Jaeger identifica la paidéia come fonte di un'idea universale di cultura trasmessa all'Occidente, vista come modellamento artistico della persona.
- Il linguaggio arcaico è essenzialmente orale, personalizza le conoscenze e collega strettamente pensiero, parola e realtà, con un significato magico-religioso.
Parole chiave
Indice
Educazione nell'antica Grecia
E il termine usato nella cultura arcaica per indicare l’educazione dell’uomo greco, a cominciare da quella del fanciullo (pais, paidòs).
Valori aristocratici e paidéia
L’educazione avviene mediante la trasmissione dei valori propri dell’aristocrazia.
Lo studioso francese Marrou ha sottolineato le radici aristocratiche della tradizione educativa greca; il suo rifarsi costantemente a una “cultura cavalleresca” che era — essenzialmente — la cultura dei ceti dominanti nella società omerica.
Kalokagathia e bellezza greca
La paidéia è formazione del carattere in armonia col corpo.
È kalokagathia, cioè educazione alla “bellezza e alla bontà”. Buono (agathos) è colui che riconosce e rispetta i valori di forza ed eroismo, bello (kalòs) chi risponde ai canoni della bellezza fisica, dell’armonia del corpo e del vigore del guerriero e dell’atleta olimpico.
Paidéia e cultura occidentale
Lo studioso tedesco Jaeger ha visto nella paidéia greca la fonte originaria di un’idea universale di cultura che è stata poi trasmessa all’Occidente. La formazione era come un “modellamento artistico” della persona e, nello stesso tempo, l’ideale a cui guardava il “modellatore”, cioè l’educatore.
Linguaggio arcaico e cultura orale
Il linguaggio arcaico è espressione di una cultura orale. Trasmette conoscenze personificandole, traducendole in atti compiuti da esseri umani e divini. Fa appello alle capacità percettive e sensibili degli uomini, è carente di forme concettuali astratte e attribuisce alla parola un significato magico - religioso, quindi il potere di modificare la realtà. La sua caratteristica principale è di connettere strettamente
— fino a confonderli — il pensiero, la parola e la realtà.