Concetti Chiave
- Con la caduta delle polis, l'uomo perde fiducia nei valori culturali e sociali tradizionali, creando un vuoto esistenziale.
- Durante questo periodo, il sapere si frammenta in diverse discipline specializzate come fisica, matematica e medicina.
- La filosofia si evolve in una pratica terapeutica, mirata a curare i disagi interiori e a coltivare l'umanità e l'interiorità dell'uomo.
- Filosofi come Boezio considerano la filosofia un "pharmakos", un rimedio per alleviare le sofferenze dell'anima.
- Nascono le filosofie ellenistiche come stoicismo, epicureismo e scetticismo, che offrono soluzioni pratiche ai mali della vita.
Filosofie ellenistiche
Dopo la conquista delle polis da parte dei Macedoni e dei Romani, esse iniziano a tramontare mettendo l’uomo in una situazione di grande difficoltà; l'uomo, ovvero si distacca da esse non credendo più nei valori culturali-sociali-filosofici della polis. Inoltre in questo periodo vi è una separazione tra scienze e tecniche, il sapere cioè si specializza e si divide in tanti ambiti (fisica, matematica, geometria, medicina).
I filosofi cercano pertanto un modo per poter tranquillizzare la propria anima e la filosofia diventa così terapeutica: la filosofia deve curare i mali dell’anima dell’uomo che si sente senza certezze, coltivando di più la propria umanità e la propria interiorità.
In passato, in realtà, già lo stesso Socrate, con il suo “Conosci te stesso”, aveva detto all’uomo che si doveva preoccupare della sua salute interiore; adesso i filosofi cercano nella filosofia una vera e propria consolazione e nascono così le cosiddette filosofie ellenistiche: lo stoicismo, l’epicureismo e lo scetticismo. Queste erano discipline pratiche che andavano alla ricerca della tranquillità dell’uomo, di una via di risoluzione rispetto ai mali della vita, dando degli spunti pratici affinché l’uomo agisse nel bene.