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Concetti Chiave

  • La filosofia di Epicuro nasce nel periodo ellenistico, concentrandosi sulla ricerca della felicità personale al di fuori delle imposizioni politiche.
  • Epicuro adotta la teoria atomistica di Democrito, introducendo il concetto di Clinamen per spiegare la causalità e la formazione delle cose.
  • L'epicureismo mira a eliminare i turbamenti della vita tramite il Tetrafarmaco, affrontando timori come quelli degli dei, della morte e del dolore.
  • Il piacere per Epicuro è l'assenza di dolore e turbamento, raggiungibile attraverso la soddisfazione dei bisogni naturali e necessari.
  • Epicuro fonda il Giardino, una scuola filosofica dove pratica la ricerca della felicità con pochi amici, lontano dalla politica.

Indice

  1. Epicuro
  2. Fisica
  3. Morale
  4. Giardino

Epicuro

La filosofia Epicurea nasce nel periodo storico che inizia dal 323 a.C., anno in cui Carlo Magno smembra il suo impero, e che finisce nel 30 a.C., con la conquista d'Egitto.
In questi secoli le polis greche perdono potere e si affermano alcune correnti filosofiche mirate alla ricerca della felicità privata.
Una di queste è la filosofia Ellenistica, una filosofia che è indipendente dalle condizioni imposte dalla politica dello stato e nella quale l'uomo deve curarsi di se stesso.
Qui si forma l'epicureismo.

Fisica

Epicuro, per quanto riguarda la fisica, si attinge alla teoria di Democrito.
Per lui tutto è composto da atomi e tutto è materia, compresa l'anima. L'ordine è meccanico, dovuto dall'aggregarsi e disgregarsi degli atomi.
Egli concepisce il vuoto e introduce, però, il Clinamen (inclinazione): nella causalità del flusso degli atomi, sussiste una deviazione, cosicché si aggregano e formano le cose.

Morale

Come per tutti i filosofi ellenistici, Epicuro sostiene che il fine dell'uomo è quello di essere felice.
Quindi, l'uomo non deve avere quegli ostacoli che gli impediscono di raggiungere la propria felicità. Per questo elimina i quattro turbamenti più importanti e gravi che ha l'uomo con un Tetrafarmaco.
Egli, infatti, offre una cura e sostiene che la conoscenza è il primo veicolo di abbattimento di questi quattro ostacoli, che sono:
  • Il timore degli dei;
  • Il timore della morte;
  • Il timore del dolore;
  • Il piacere.
  • 1. Il timore degli dei: Epicuro spiega che gli dei vivono in inter-mondi, isole sulle quali si disinteressano completamente dell'uomo. Per questo motivo l'uomo non deve avere paura della punizione divina e deve disinteressarsi a sua volta degli stessi dei.

    2. Il timore della morte: Epicuro spiega il motivo per cui non avere paura della morte con questa frase: "Quando ci siamo noi non c'è la morte, quando la morte c'è noi non ci siamo."
    Infatti, come sosteneva, l'anima è fatta d'atomi. Quando il corpo si disgrega, si disgrega anche l'anima, siamo sinolo. Quindi, quando siamo presenti, viviamo e la morte non la incontriamo e quando c'è la morte noi non ci siamo perché anche l'anima muore e quindi perdiamo la coscienza. Non dobbiamo avere paura perché, quando arriva, non la percepiamo.

    3. Il timore del dolore: Epicuro afferma che per sopprimere il dolore c'è bisogno di esercizio di ragione.
    Egli dice anche che:

  • Se abbiamo un dolore grande, allora quest'ultimo porta alla morte e quindi non dobbiamo spaventarci;
  • Se abbiamo un dolore piccolo, invece, con il tempo passa, quindi non c'è da preoccuparsene.
  • 4. Il piacere: la filosofia di Epicuro ricerca costantemente la felicità e il piacere e quindi si può anche chiamare filosofia edonistica.
    Per Epicuro, però, il piacere che cerchiamo è aponia (assenza di dolore) e atarassia (assenza di turbamento) e quindi non è il piacere dei sensi, che genera una ricerca mai soddisfatta.
    Il piacere che cercano gli epicurei è un piacere negativo o felicità minima: stai bene se non soffri e non sei turbato.
    Viene anche chiamato Piacere Catastematico, ovvero un piacere che non aumenta né diminuisce, ma è imperturbabile.
    Per raggiungere questa felicità, Epicuro si servì di una scala di bisogni:

  • Bisogni naturali e necessari: come il bere, il mangiare e il dormire;
  • Bisogni naturali e non necessari: creano turbamento (ad es. mangiare qualcosa di pregiato o vestire una marca costosa);
  • Bisogni non naturali e non necessari: sete di gloria, ricchezza, onore.
  • I primi bisogni sono da seguire per avere la felicità minima, gli altri due sono sconsigliati.

    Giardino

    Epicuro, infine, sosteneva che per raggiungere questa felicità non si dovesse praticare politica, ma addirittura isolarsi con pochi amici.
    Per questo crea la sua scuola, chiamata Giardino di Epicuro, dove si rifugia con pochi amici e ricerca, con diversi metodi, la felicità minima.

    Domande da interrogazione

    1. Qual è il periodo storico in cui nasce la filosofia Epicurea?
    2. La filosofia Epicurea nasce nel periodo storico che va dal 323 a.C., anno in cui Carlo Magno smembra il suo impero, fino al 30 a.C., con la conquista d'Egitto.

    3. Qual è la concezione di Epicuro riguardo alla fisica?
    4. Epicuro si rifà alla teoria di Democrito, sostenendo che tutto è composto da atomi e materia, compresa l'anima, e introduce il concetto di Clinamen, una deviazione nel flusso degli atomi.

    5. Quali sono i quattro turbamenti che Epicuro cerca di eliminare per raggiungere la felicità?
    6. I quattro turbamenti sono il timore degli dei, il timore della morte, il timore del dolore e il piacere.

    7. Come Epicuro definisce il piacere e la felicità?
    8. Epicuro definisce il piacere come aponia (assenza di dolore) e atarassia (assenza di turbamento), un piacere negativo o felicità minima, chiamato anche Piacere Catastematico.

    9. Qual è il ruolo del Giardino di Epicuro nella sua filosofia?
    10. Il Giardino di Epicuro è la scuola che Epicuro crea per isolarsi con pochi amici e ricercare la felicità minima, evitando la politica e concentrandosi su metodi per raggiungere la felicità.

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