Concetti Chiave
- Il procuratore sportivo gestisce i trasferimenti degli atleti, negoziando contratti ottimali e curando relazioni con sponsor e aspetti legali.
- Questa figura professionale è emersa alla fine del XX secolo per proteggere gli atleti da contratti sfavorevoli, diventando fondamentale in sport come calcio e basket.
- Gli agenti sportivi offrono sostegno agli atleti, contribuendo alla gestione della visibilità mediatica e fornendo preziosi consigli, oltre a ottenere significativi guadagni e viaggi.
- La professione può avere risvolti negativi, con critiche sui guadagni eccessivi degli agenti e l'impatto sui valori sportivi degli atleti.
- Per diventare procuratori in Italia, è necessario superare un esame di Stato e avere una formazione preferibilmente in economia o giurisprudenza.
Questo appunto riguarda il lavoro ed il ruolo del procuratore sportivo, dalla sua nascita fino all’arrivo ai nostri giorni. Vengono analizzati i vantaggi di questa professione sia per gli agenti che per agli atleti che rappresentano ma anche gli aspetti negativi e le difficoltà di un lavoro mai facile e banale, che negli ultimi anni sta sempre più diffondendosi anche nel nostro Paese.
Indice
Chi è un procuratore sportivo
Il procuratore sportivo, chiamato anche agente sportivo, è il professionista che si occupa dell’acquisto e del trasferimento degli atleti da una squadra all’altra.
Nel caso in cui rappresenti l’atleta (perché può rappresentare anche le società), farà in modo di far ricevere allo stesso il miglior contratto possibile sotto tutti i profili, con particolare attenzione agli aspetti economici.
Gestisce anche le problematiche commerciali (come ad esempio il rapporto dell’atleta con i vari sponsor) ed i risvolti legali che riguardano gli sportivi o le società per cui lavora.
Il procuratore sportivo si occupa anche di mediare, con la propria società di appartenenza e con la sfera sociale esterna. Per il lavoro svolto, l’agente riceve una percentuale del compenso spettante al giocatore dopo la sottoscrizione del contratto, unitamente ad alcuni bonus e incentivi legati alle prestazioni dell’atleta che rappresenta, ma anche alla popolarità che ci si costruisce nel tempo.

Storia sulla figura del procuratore sportivo
La figura del procuratore sportivo nasce verso la fine del XX secolo. Fino a quel momento i trasferimenti degli atleti in diverse società e i loro contratti venivano discussi direttamente tra il presidente della società e lo sportivo in questione. Questo causava spesso l’approfittarsi dei presidenti che, sfruttando la poca conoscenza in materia di diritto o economia degli atleti, proponevano contratti quasi sempre sbilanciati a loro sfavore. Da qui nacque il bisogno da parte dei giocatori di venire tutelati da una figura professionale, in grado di permettergli di raccogliere pienamente i frutti del proprio talento.
La figura del procuratore sportivo ha avuto successo soprattutto negli ultimi dieci anni, con particolare diffusione negli sport quali il calcio o il basket, in cui si sono contraddistinti “procuratori simbolo”. Si ricordi ad esempio la storica figura di Mino Raiola. Raiola è un procuratore italiano, celebre in tutto il mondo per l’abilità eccelsa nel contrattare con i dirigenti dei club calcistici. Negli anni di lavoro, sono passati sotto la sua “ala”, molti tra i più grandi campioni di calcio, che hanno ricevuto grazie a lui contratti faraonici e insperati.
Aspetti positivi e vantaggi procurati dall’agente sportivo
Come detto in precedenza, il procuratore sportivo svolge un ruolo chiave nella vita di un’atleta. Si può dire che a volte, per questo, rappresenti un punto di riferimento indispensabile. Infatti, oltre a curare gli aspetti chiave dei contratti, come quello economico, può influire positivamente nella vita degli sportivi (soprattutto quelli più giovani), fornendo consigli e insegnamenti importanti. Inoltre, aiuta l’atleta ad affrontare le difficoltà che potrebbero derivare dal mondo esterno, come nel caso dell’esposizione mediatica che, soprattutto dopo l’avvento dei social, è diventato un fenomeno difficile da gestire, potendo in casi estremi anche influire negativamente sulle prestazioni cui lo sportivo è dedicato.
Infine, sotto un profilo più materiale, questo tipo di lavoro oltre ad offrire notevoli guadagni, consente al procuratore di viaggiare molto e di conoscere le figure più importanti del mondo dello sport professionistico.
Aspetti negativi
Riguardo alla figura del procuratore sportivo non mancano tuttavia gli aspetti negativi. Ad esempio, sono sempre più frequenti, negli ultimi anni, i casi di atleti a cui interessa maggiormente il guadagno rispetto alla disciplina vera e propria. Molti procuratori sportivi sono accusati di aver “rovinato” sportivi, allontanandoli dalle loro società madri unicamente per scopo lucroso. Le critiche sono scaturite inoltre dalle percentuali economiche, a volte esagerate, che gli agenti sportivi ricavano dai contratti dei loro clienti.
Inoltre, questo lavoro è molto faticoso, non concede tregue, costringendo i procuratori a stare periodi molto lunghi lontani dalle famiglie e dalle città di appartenenza.
Come si diventa procuratori
In Italia, da settembre 2018, per chi vuole esercitare la professione di procuratore sportivo è obbligatorio sostenere un esame di Stato suddiviso in due fasi: la prima presso il Coni per diventare agente sportivo, la seconda presso la federazione specifica della categoria di interesse (ad esempio per il calcio sarà la FIGC).
Per poter partecipare all’esame bisogna aver svolto un tirocinio o partecipato ad un corso organizzato dal Coni o affiliato alle maggiori associazioni di categoria italiane e avere il diploma di scuola superiore.
Al termine dell’esame, se il candidato le avrà superate entrambe, potrà richiedere l’iscrizione all’Albo degli agenti sportivi tenuta dal Coni. A quel punto potrà cominciare a svolgere il suo lavoro in modo lecito e afferente alla normativa prevista per tale settore.
Per la specificità del lavoro svolto e delle materie trattate nel corso della carriera, è comunque preferibile avere una formazione di carattere economico e/o giuridica. I più noti procuratori sportivi, infatti, hanno conseguito lauree in Economia o in Giurisprudenza.
Progetto Alternanza Scuola Lavoro.
Domande da interrogazione
- Chi è e cosa fa un procuratore sportivo?
- Qual è la storia della figura del procuratore sportivo?
- Quali sono i vantaggi di avere un procuratore sportivo?
- Quali sono gli aspetti negativi della professione di procuratore sportivo?
- Come si diventa procuratori sportivi in Italia?
Un procuratore sportivo, o agente sportivo, è un professionista che gestisce l'acquisto e il trasferimento degli atleti tra squadre, negoziando i migliori contratti possibili e curando aspetti commerciali e legali.
La figura del procuratore sportivo è emersa alla fine del XX secolo per proteggere gli atleti da contratti sfavorevoli, diventando particolarmente influente negli ultimi dieci anni in sport come calcio e basket.
I procuratori sportivi offrono supporto cruciale agli atleti, gestendo contratti e fornendo consigli, oltre a offrire opportunità di guadagno e networking nel mondo dello sport.
La professione può essere criticata per l'eccessiva enfasi sul guadagno, con accuse di allontanare atleti dalle loro società per profitto, e richiede sacrifici personali come lunghi periodi lontani da casa.
Dal 2018, è necessario superare un esame di Stato in due fasi e avere un diploma di scuola superiore, preferibilmente con una formazione in economia o giurisprudenza, per iscriversi all'Albo degli agenti sportivi.