Concetti Chiave
- L'identità della Monna Lisa è oggetto di varie ipotesi, ma storicamente è associata a Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, come confermato da diverse fonti storiche.
- La Gioconda è famosa per la sua espressione indecifrabile e l'uso della tecnica dello sfumato, che crea un effetto soffuso e una prospettiva aerea nel dipinto.
- Il dipinto presenta un leggero movimento nella figura e nel paesaggio, dando un senso di dinamismo e vitalità nonostante la posa apparentemente statica.
- Il quadro è sorprendentemente piccolo, misurando solo 77 cm per 53 cm, una caratteristica che aumenta la sua unicità e fascino.
- Recentemente, La Gioconda è stata miniaturizzata a 30 micron tramite la Nanolitografia termochimica, dimostrando l'innovazione nelle tecniche di nanofabbricazione.
In questo appunto si parla del quadro La Gioconda di Leonardo da Vinci, rivelando prima l'identità della donna rappresentata, per poi soffermarsi sulle caratteristiche dell'opera e sulle sue misure inedite, che contribuiscono a rendere il dipinto un vero e proprio capolavoro.
Indice
Chi è la Gioconda? Tra le diverse ipotesi, la risposta
Il mistero che circonda l'identità della persona raffigurata nel quadro La Gioconda di Leonardo Da Vinci ha contribuito ad aumentare nei secoli la fama di questo celeberrimo ritratto, noto anche come Monna Lisa. Recentemente alcuni critici hanno identificato il personaggio come Isabella Gualandi, una gentildonna napoletana favorita da Giuliano de' Medici, fratello di Lorenzo; per altri invece potrebbe essere Bianca Giovanna Sforza, moglie di Galeazzo Sanseverino e figlia primogenita di Ludovico il Moro, o ancora Isabella d’Aragona Sforza, madre di Francesco Maria Sforza ed erede del Ducato di Milano.Ma in realtà Giorgio Vasari espone con sicurezza che Francesco del Giocondo, ricco banchiere fiorentino, commissiona a Leonardo il ritratto di sua moglie Lisa Gherardini (da qui il nome Gioconda). L'opera però non arriverà mai al committente, dato che Da Vinci ci lavorerà per quattro anni ma senza portarla a termine.
L’identificazione della Monna Lisa con Lisa Gherardini è confermata anche dal cancelliere Agostino Vespucci, che nell'ottobre del 1503 afferma: "Come il pittore Apelle, così fa Leonardo da Vinci in tutti i suoi dipinti, ad esempio per la testa di Lisa del Giocondo e di Anna, la madre della Vergine. Vedremo cosa ha intenzione di fare per quanto riguarda la grande sala del Consiglio, di cui ha appena siglato un accordo con il gonfaloniere".
Per ulteriori approfondimenti sulla Monna Lisa vedi qui
Analisi e caratteristiche principali de La Gioconda di Leonardo da Vinci
Il quadro de La Gioconda ritrae una giovane donna con lunghi capelli scuri, che, inquadrata di tre quarti, rivolge il busto alla sua destra e il volto verso l'osservatore. Ha le mani incrociate in primo piano, mentre con le braccia si appoggia a quello che sembra essere il bracciolo di una sedia. Ha addosso un sottile abito scuro che si apre sul petto in un’ampia scollatura, mentre il capo è coperto da un velo trasparente e delicato, che ricade sulle spalle in un drappeggio. I capelli sono sciolti e pettinati con una scriminatura centrale, mentre i riccioli delicati gli ricadono sul collo e sulle spalle.Due sono gli aspetti da mettere in rilievo: l'indecifrabile espressione della protagonista e il misterioso paesaggio roccioso che s'intravede sullo sfondo, oltre il parapetto. Ogni dettaglio del dipinto non è racchiuso da un segno netto e marcato ma appare soffuso, quasi sfocato: è la tecnica dello sfumato che, attraverso delicati passaggi luminosi, accorda ogni parte del dipinto. Osserviamo ad esempio come Leonardo abbia nascosto nell'ombra i lati della bocca e gli angoli degli occhi della donna, ritenendo impossibile stabilire con sicurezza la vera espressione del suo volto.
I contorni sfumati di Monna Lisa fondono la figura con il paesaggio alle sue spalle, come a creare una corrispondenza tra mondo interiore e mondo esteriore. Inoltre, abbandonando l'usanza fiorentina di segnare le figure con una netta linea di contorno, Leonardo si serve dello sfumato per rendere impalpabile il variare delle fonti luminose, lasciando alle forme un margine di indeterminatezza. Attraverso questa tecnica, Leonardo trasferisce sul dipinto un fenomeno visivo che viene definito "prospettiva aerea": quando noi guardiamo un paesaggio, ne percepiamo la profondità anche grazie al fatto che le cose ci appaiono più annebbiate e dai colori via via più tenui quanto più sono lontane del nostro punto di osservazione.
Altra caratteristica da considerare è il moto del dipinto; l'ennesimo enigma che caratterizza La Gioconda. La donna, infatti, si trova in posizione stante ma non immobile. La morbidezza della pelle lascia intendere un leggero movimento dato dal suo respiro. Il volto, invece, non essendo in asse con le spalle, fa pensare a una delicata rotazione del busto, rimasta però inconclusa. Anche il volto sembra in movimento, grazie ai contorni sfumati del sorriso e del viso, che suggeriscono un cambio di labbra e guance. Il moto è evidente anche nella natura in secondo piano: le rocce appaiono ora aspre ora erose, mentre l’apparente immobilità dei ghiacciai si scioglie nelle tranquille acque dei laghi e in quelle rapide del fiume.
Per ulteriori approfondimenti sull'analisi de La Gioconda vedi qui
Le dimensioni de La Gioconda tra realtà e nuove sperimentazioni
Si potrebbe pensare che, data la celebrità di questo dipinto a olio su tavola realizzato da Leonardo da Vinci intorno al 1503, La Gioconda abbia delle misure importanti, e invece si rimane stupiti di fronte all'evidenza: il quadro misura soltanto 77 cm per 53 (e 13 mm di spessore).Conservato al Museo del Louvre di Parigi, l'immediato effetto di fronte alle misure limitate del dipinto è di completo sbigottimento. Una caratteristica che contribuisce a rendere il quadro unico nel suo genere.
Recentemente, alcuni ricercatori del Georgia Institute of Technology hanno poi deciso di rimpicciolire ancora di più La Gioconda, fino a farla diventare l'opera pittorica più piccola al mondo, con la misura di circa 30 micron. Una fedele riproduzione che dimostra come la tecnica chiamata Nanolitografia termochimica (TCNL) possa essere utile nei processi di nanofabbricazione.
Domande da interrogazione
- Chi è la donna raffigurata nel quadro La Gioconda?
- Quali sono le caratteristiche principali del dipinto La Gioconda?
- Quali sono le dimensioni reali de La Gioconda?
- Come è stata ulteriormente sperimentata La Gioconda?
- Qual è l'effetto della tecnica dello sfumato utilizzata da Leonardo?
La donna raffigurata nel quadro La Gioconda è generalmente identificata come Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, un ricco banchiere fiorentino, secondo quanto affermato da Giorgio Vasari e confermato dal cancelliere Agostino Vespucci.
Il dipinto ritrae una giovane donna con un'espressione indecifrabile e un misterioso paesaggio sullo sfondo. Leonardo utilizza la tecnica dello sfumato per creare un effetto di profondità e movimento, fondendo la figura con il paesaggio e suggerendo un leggero movimento del corpo e del volto.
Le dimensioni reali de La Gioconda sono 77 cm per 53 cm, con uno spessore di 13 mm. Queste misure sorprendono molti visitatori del Museo del Louvre, dove il dipinto è conservato.
Recentemente, ricercatori del Georgia Institute of Technology hanno ridotto La Gioconda a una dimensione di circa 30 micron, utilizzando la tecnica della Nanolitografia termochimica (TCNL), rendendola l'opera pittorica più piccola al mondo.
La tecnica dello sfumato utilizzata da Leonardo crea un effetto di indeterminatezza e profondità, fondendo i contorni della figura con il paesaggio e suggerendo un movimento delicato, sia nel volto della donna che nel paesaggio circostante.