Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il tirocinio formativo non crea un rapporto di lavoro subordinato, ma offre un'opportunità di esperienza e formazione professionale.
  • La riforma Fornero ha introdotto linee guida condivise per i tirocini extracurricolari, mentre quelli curricolari restano sotto la competenza delle scuole.
  • Standard minimi di tutela includono la durata dei tirocini, identificazione di promotori e ospitanti, e divieto di tirocini dopo licenziamenti recenti.
  • I tirocinanti devono essere assicurati presso l'Inail e avere un tutore per garantire l'effettività della formazione.
  • È prevista un'indennità di partecipazione di almeno trecento euro mensili e la valutazione delle competenze acquisite.

Indice

  1. Definizione e scopo del tirocinio
  2. Abusi e riforma Fornero
  3. Standard minimi e indennità

Definizione e scopo del tirocinio

Il tirocinio formativo o di orientamento, meglio noto come «stage», non dà luogo a un rapporto di lavoro subordinato. Pertanto al tirocinante, di solito un giovane che ha da poco concluso il percorso di studi, non spettano i diritti discendenti dal contratto di lavor: egli può comunque fruire di un’opportunità di esperienza professionale arricchita da una formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro.

Abusi e riforma Fornero

Tuttavia, l’istituto è spesso oggetto di diversi abusi. Nel tentativo di limitarli, la riforma Fornero ha promosso l’adozione, nell’ambito della conferenza permanente stato-regioni, di un accordo volto a definire le linee guida condivise in materia di tirocini extracurricolari. Quelli curricolari restano di competenza delle scuole e dei centri di formazione professionale accreditati dalle regioni.

Standard minimi e indennità

L'accordo prevede standard minimi di tutela per i tirocinanti, che devono essere rispettati dalle regioni, le quali possono comunque introdurre norme di miglior favore. Fra gli standard rientrano:

- la durata dei tirocini, compresa fra un minimo di due mesi (riducibile per attività stagionali e studenti) e un massimo pari a sei mesi per i tirocini formativi di orientamento, a dodici per le altre tipologie e a 24 per quelli rivolti a soggetti disabili;

- l’identificazione dei possibili soggetti promotori e di quelli ospitanti, enti pubblici o privati;

- il divieto di attivare tirocini per i datori di lavoro che abbiano effettuato licenziamenti nell’ultimo anno;

- l'obbligo di assicurare il tirocinante presso l'Inail;

- criteri volti a garantire l'effettività della formazione, tra i quali la presenza di un tutore.

È inoltre prevista, a favore del tirocinante, un’indennità di partecipazione non inferiore a trecento euro mensili. L’attività svolta deve essere testata e parimenti devono esserlo le competenze acquisite.

Domande da interrogazione

  1. Qual è lo scopo principale del tirocinio formativo o di orientamento?
  2. Il tirocinio formativo o di orientamento offre ai giovani un'opportunità di esperienza professionale e formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro, senza costituire un rapporto di lavoro subordinato.

  3. Come la riforma Fornero ha cercato di limitare gli abusi nei tirocini?
  4. La riforma Fornero ha promosso un accordo nell'ambito della conferenza permanente stato-regioni per definire linee guida condivise sui tirocini extracurricolari, cercando di limitare gli abusi.

  5. Quali sono alcuni degli standard minimi previsti per i tirocini?
  6. Gli standard minimi includono la durata del tirocinio, l'identificazione dei soggetti promotori e ospitanti, il divieto di attivare tirocini per datori di lavoro che abbiano effettuato licenziamenti, l'obbligo di assicurazione presso l'Inail, e la presenza di un tutore per garantire l'effettività della formazione.

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