Concetti Chiave
- Il tirocinio formativo non crea un rapporto di lavoro subordinato, ma offre un'opportunità di esperienza e formazione professionale.
- La riforma Fornero ha introdotto linee guida condivise per i tirocini extracurricolari, mentre quelli curricolari restano sotto la competenza delle scuole.
- Standard minimi di tutela includono la durata dei tirocini, identificazione di promotori e ospitanti, e divieto di tirocini dopo licenziamenti recenti.
- I tirocinanti devono essere assicurati presso l'Inail e avere un tutore per garantire l'effettività della formazione.
- È prevista un'indennità di partecipazione di almeno trecento euro mensili e la valutazione delle competenze acquisite.
Definizione e scopo del tirocinio
Il tirocinio formativo o di orientamento, meglio noto come «stage», non dà luogo a un rapporto di lavoro subordinato. Pertanto al tirocinante, di solito un giovane che ha da poco concluso il percorso di studi, non spettano i diritti discendenti dal contratto di lavor: egli può comunque fruire di un’opportunità di esperienza professionale arricchita da una formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro.
Abusi e riforma Fornero
Tuttavia, l’istituto è spesso oggetto di diversi abusi. Nel tentativo di limitarli, la riforma Fornero ha promosso l’adozione, nell’ambito della conferenza permanente stato-regioni, di un accordo volto a definire le linee guida condivise in materia di tirocini extracurricolari. Quelli curricolari restano di competenza delle scuole e dei centri di formazione professionale accreditati dalle regioni.
Standard minimi e indennità
L'accordo prevede standard minimi di tutela per i tirocinanti, che devono essere rispettati dalle regioni, le quali possono comunque introdurre norme di miglior favore. Fra gli standard rientrano:
- la durata dei tirocini, compresa fra un minimo di due mesi (riducibile per attività stagionali e studenti) e un massimo pari a sei mesi per i tirocini formativi di orientamento, a dodici per le altre tipologie e a 24 per quelli rivolti a soggetti disabili;
- l’identificazione dei possibili soggetti promotori e di quelli ospitanti, enti pubblici o privati;
- il divieto di attivare tirocini per i datori di lavoro che abbiano effettuato licenziamenti nell’ultimo anno;
- l'obbligo di assicurare il tirocinante presso l'Inail;
- criteri volti a garantire l'effettività della formazione, tra i quali la presenza di un tutore.
È inoltre prevista, a favore del tirocinante, un’indennità di partecipazione non inferiore a trecento euro mensili. L’attività svolta deve essere testata e parimenti devono esserlo le competenze acquisite.
Domande da interrogazione
- Qual è lo scopo principale del tirocinio formativo o di orientamento?
- Come la riforma Fornero ha cercato di limitare gli abusi nei tirocini?
- Quali sono alcuni degli standard minimi previsti per i tirocini?
Il tirocinio formativo o di orientamento offre ai giovani un'opportunità di esperienza professionale e formazione a diretto contatto con il mondo del lavoro, senza costituire un rapporto di lavoro subordinato.
La riforma Fornero ha promosso un accordo nell'ambito della conferenza permanente stato-regioni per definire linee guida condivise sui tirocini extracurricolari, cercando di limitare gli abusi.
Gli standard minimi includono la durata del tirocinio, l'identificazione dei soggetti promotori e ospitanti, il divieto di attivare tirocini per datori di lavoro che abbiano effettuato licenziamenti, l'obbligo di assicurazione presso l'Inail, e la presenza di un tutore per garantire l'effettività della formazione.