Concetti Chiave
- La teoria dell’aumento del rischio considera punibile il complice se la sua condotta appare idonea a facilitare un reato, indipendentemente dall'effettivo contributo causale.
- Un esempio di applicazione della teoria è quando un individuo fornisce strumenti per un crimine, anche se questi non vengono utilizzati.
- Il concorso morale o psicologico si verifica quando si dà un impulso psicologico alla realizzazione di un reato da parte di altri, come nei casi di determinatore e istigatore.
- La complicità morale non è presente in situazioni di semplice connivenza o adesione psichica, né con la mera presenza sul luogo del delitto.
- Il regolamento di giurisdizione segue un procedimento simile al ricorso in Cassazione e si conclude con un'ordinanza resa in camera di consiglio senza l'intervento di pubblico ministero e parti.
Teoria dell’aumento del rischio → il complice è punibile se la sua condotta appare ex ante idonea ad agevolare la commissione del reato. Quindi, questa teoria non attribuisce alcuna rilevanza all’elemento causale: non importa se, in concreto, il contributo del complice risulta inutile o addirittura dannoso.
Esempio → Tizio fornisce a Caio un grimaldello per commettere un furto ma questi, giudicandolo inutile, non se ne serve.
In base alla teoria dell’aumento del rischio, la condotta di Tizio è punibile anche se, di fatto, non ha concretamente agevolato la commissione del reato; infatti è sufficiente che essa sia astrattamente idonea a facilitare il reato.
Concorso morale e psicologico
Il concorso è morale o psicologico quando ci si limita a dare un impulso psicologico alla realizzazione di un reato materialmente commesso da altri. Si pensi, ad esempio, al mandante di un omicidio ovvero a colui che istiga la commissione di un delitto.
Di solito si distingue fra due figure:
1) determinatore → il compartecipe che fa sorgere nell’autore il proposito criminoso, prima inesistente;
2) istigatore → colui che si limita a rafforzare in altri un proposito criminoso già esistente.
Una particolare forma di istigazione è quella realizzata dal c.d. provocatore: colui che provoca un delitto al fine di assicurare il colpevole alla giustizia.
Nota: non si ha complicità morale in caso di semplice connivenza (tacito consenso) o l’adesione psichica. Non basta nemmeno la mera presenza sul luogo del delitto.
Regolamento di giurisdizione
Il regolamento di giurisdizione si propone con un ricorso.
Procedimento → simile a quello del comune ricorso in Cassazione.
Forma della decisione → ordinanza resa in camera di consiglio: il presidente della Corte chiede al pm le sue conclusioni scritte. Le conclusioni e il decreto con cui il presidente fissa l’adunanza devono essere notificati, almeno 20 giorni prima dell’adunanza medesima, agli avvocati delle parti, i quali possono depositare memorie non oltre 5 giorni prima dell’adunanza, ma non possono chiedere di essere sentiti.
In camera di consiglio la Corte giudica senza l’intervento del pubblico ministero e delle parti (art. 385).
Effetti (art. 367) → una copia del ricorso per cassazione proposto a norma dell'articolo 41, primo comma, è depositata, dopo la notificazione alle altre parti, nella cancelleria del giudice davanti a cui pende la causa, il quale sospende il processo se non ritiene l'istanza manifestamente inammissibile o la contestazione della giurisdizione manifestamente infondata. Il giudice istruttore o il collegio provvede con ordinanza.
Domande da interrogazione
- Qual è il principio fondamentale della teoria dell’aumento del rischio?
- Quali sono le differenze tra determinatore e istigatore nel concorso morale o psicologico?
- Come si svolge il procedimento di regolamento di giurisdizione in Cassazione?
La teoria dell’aumento del rischio stabilisce che il complice è punibile se la sua condotta è astrattamente idonea ad agevolare la commissione del reato, indipendentemente dall'effettivo contributo causale.
Il determinatore è colui che fa sorgere un proposito criminoso prima inesistente nell’autore, mentre l’istigatore si limita a rafforzare un proposito criminoso già esistente.
Il procedimento è simile a quello del comune ricorso in Cassazione e si conclude con un'ordinanza resa in camera di consiglio, senza l'intervento del pubblico ministero e delle parti, dopo che le conclusioni scritte del pm sono state notificate agli avvocati delle parti.