Concetti Chiave
- Il diritto nasce in una società complessa con divisione del lavoro e stratificazione sociale, permettendo la mobilità sociale verticale.
- Clistene ha ampliato la partecipazione dei cittadini alla creazione delle norme giuridiche, introducendo i diritti politici attraverso la democrazia diretta e rappresentativa.
- La democrazia ad Atene coinvolgeva tutti i cittadini con la bulè per compiti amministrativi e l'ecclesia per l'approvazione delle decisioni.
- Rousseau sostiene che la sovranità popolare è autentica solo se esercitata direttamente dal popolo, ma riconosce i limiti di questa teoria nelle grandi nazioni moderne.
- La democrazia moderna richiede la divisione dei poteri e il suffragio universale per garantire una rappresentanza equa e un governo giusto.
Indice
La nascita del diritto
Come nasce il diritto: La società è un insieme complesso di individui in cui: (a differenza della comunità primitiva)
1. Non ci sono rapporti di conoscenza diretta tra tutti.
2. Esiste una forte divisione del lavoro, che differenzia i soggetti che costituiscono la società.
3. Gli individui si presentano divisi in gruppi, chiamati strati sociali.
a.
Stratificazione e mobilità sociale
La formazione degli strati diversi all’interno della società da vita alla stratificazione sociale.
b. La stratificazione può essere più o meno facilmente modificata, quando il passaggio da uno strato inferiore a uno superiore è permesso liberamente è possibile la mobilità sociale verticale. Questa era presente nella costituzione di Solone che distingueva i cittadini in base al censo.
Evoluzione della democrazia
Nel 508 a.C. Clistene modificò la costituzione di Solone allargando la partecipazione dei cittadini alla elaborazione delle norme giuridiche, facendo nascere i diritti politici (possibilità dei cittadini di partecipare alla gestione della cosa comune:
1. Mediante democrazia diretta: i cittadini in prima persona decidono le norme.
2. Mediante democrazia rappresentativa: i cittadini eleggono i propri rappresentanti.
Tutte le società del mondo antico non distribuivano il potere uguale a tutti gli uomini, escludendo alcune categorie dalla vita pubblica: in Grecia i poveri, le donne, gli schiavi, e gli stranieri (meteci).
1.
Sovranità e partecipazione popolare
Sovranità non fondata sulla credenza in un autorità superiore. (Divina, tiranno)
2. Nasce dalla volontà popolare e si concretizza nella costituzione condivisa dal popolo.
3. Ad Atene: partecipavano tutti i “cittadini”. La bulè (rappresentati scelti per sorteggio) aveva compiti amministrativi di governo, elaborazione leggi, ma ogni decisione doveva essere approvata dall’ecclesia (assemblea di tutto il popolo).
4.
Rousseau e la democrazia diretta
Secondo Rousseau (1712-1778): la sovranità è popolare solo se il popolo la esercita costantemente senza delegarla a dei rappresentanti. I governatori avevano un compito di commissario. Altrimenti il popolo esercitava la sovranità solo per scegliere rappresentanti. Questa teoria (democrazia diretta) segue il principio dell’uguaglianza ma presenta due inconvenienti:
a. Questo modello funziona in piccole società, non nelle nazioni moderne molto estese.
i. Soluzione: democrazia rappresentativa, con referendum, con organi Statali che esercitano la sovranità. Necessità di due condizioni, entrambe necessarie:
1. Condizione 1: Divisione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario, introdotta negli U.S.A. determinano il passaggio da stato assoluto a liberale, ma non al democratico perché poca popolazione esercitava il diritto di voto.
2. Condizione 2: Suffragio Universale: estensione a tutti i cittadini adulti, maschi, e femmine del diritto di voto uguale. Affermatosi in Italia nel 1946.
3.
Sfide della democrazia moderna
Difficoltà per prendere decisioni: In una democrazia l’unico modo per prendere decisioni è il voto di maggioranza. Può una maggioranza prendere qualsiasi decisione negando i diritti della minoranza? E può abolire la democrazia? Questa situazione si è presentata in Algeria nel 1992 con il Fronte Islamico di Salvezza. Le dittature totalitarie del ‘900 hanno usato il suffragio universale per costruirsi un consenso plebiscitario.
Domande da interrogazione
- Come si è evoluto il concetto di diritto e democrazia nell'antica Grecia?
- Quali erano le limitazioni della democrazia nell'antica Grecia?
- Quali sono le condizioni necessarie per una democrazia rappresentativa moderna?
- Quali sono i rischi associati al voto di maggioranza in una democrazia?
Nell'antica Grecia, il diritto e la democrazia si sono evoluti attraverso la costituzione di Solone e le riforme di Clistene, che hanno ampliato la partecipazione dei cittadini alla creazione delle norme giuridiche, introducendo i diritti politici e la democrazia diretta e rappresentativa.
Nell'antica Grecia, la democrazia escludeva alcune categorie dalla vita pubblica, come i poveri, le donne, gli schiavi e gli stranieri, limitando il potere a una parte della popolazione.
Le condizioni necessarie per una democrazia rappresentativa moderna includono la divisione dei poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) e il suffragio universale, che garantisce il diritto di voto a tutti i cittadini adulti, maschi e femmine.
Il voto di maggioranza in una democrazia può portare a decisioni che negano i diritti delle minoranze o addirittura all'abolizione della democrazia stessa, come dimostrato dalla situazione in Algeria nel 1992 e dalle dittature totalitarie del '900.