Concetti Chiave
- La democrazia, originaria dell'antica Grecia, si manifesta in forme dirette e indirette, con la prima incentrata sulla partecipazione diretta dei cittadini e la seconda sulla delega ai rappresentanti.
- Il concetto di democrazia è stato storicamente discusso da filosofi come J.J. Rousseau e P.J. Proudhon, che hanno sostenuto la sovranità popolare e l'autogoverno delle comunità.
- Benjamin Constant ha evidenziato i limiti della democrazia diretta nell'era moderna, proponendo un modello liberale basato sulla rappresentanza e la partecipazione dei cittadini attraverso elezioni.
- Esperimenti di democrazia diretta, come la Comune di Parigi e i soviet russi, hanno mostrato difficoltà nell'attuazione pratica, spesso sopraffatti da regimi autoritari.
- Negli anni '60 e '70, la democrazia partecipativa è emersa come risposta alla necessità di maggiore coinvolgimento popolare nelle istituzioni, con esempi in Italia tra cui i consigli di quartiere.
Democrazia - percorso storico
La parola “democrazia” deriva dal greco e significa “governo del popolo”.
Il popolo può esercitare il governo in due modi: direttamente o indirettamente.
• Si parla di democrazia diretta quando ogni cittadino partecipa personalmente a tutte le decisioni politiche che si rendono necessarie, di volta in volta
• Si parla di democrazia indiretta quando il cittadino delega i suoi rappresentanti ad occuparsi delle scelte politiche
Nei tempi moderni la democrazia è la forma politica più diffusa nel mondo occidentale, ma la sua storia è molto antica.
L’origine della democrazia risale all’antica Grecia. Tutti i cittadini maschi liberi (e quindi le donne e gli schiavi ne erano esclusi) partecipavano a delle apposite riunioni, chiamate “ecclesia”, per approvare o respingere dei provvedimenti legislativi. Col tempo, la democrazia greca ha assunto un carattere di mito, cioè ha acquisito il carattere di una situazione esemplare, ma difficilmente attuabile; infatti, anche oggi l’espressione “democrazia diretta” ci fa pensare immediatamente ad un’assemblea di tutti i cittadini, riunita per prendere decisioni che regolano la vita di ognuno.
Nel corso dei secoli, il concetto di democrazia (diretta o indiretta) non è stato mai concretizzato ed è rimasto presente solo nelle riflessioni dei filosofi. Sono stati invece i filosofi del XVIII ad utilizzare di nuovo il termine quando si è trattato di lottare contro la monarchia assoluta.
Il più grande sostenitore del principio di rappresentanza è stato J.J. Rousseau. Egli afferma che la sovranità viene esercitata dalla volontà generale del popolo che non può mai essere ceduta o trasferita ad altri. Il popolo che è sovrano, può essere rappresentato soltanto da se stesso e solo il potere può essere trasmesso, ma mai la volontà (Rousseau parla di “volontà generale”). Questi concetti espressi nel Contratto sociale, sono stati ripresi nel XIX secolo dalle correnti socialistiche ed anarchiche.
Il concetto di democrazia diretta è stato sostenuto anche da P.J. Proudhon il quale è a favore di una società formata da una piccola comunità che sia in grado di autogovernarsi e quindi applicare la democrazia diretta. Tuttavia, questa idea trovò una scarsa applicazione pratica.
Molto più significativo è invece il pensiero di B.Constant, espresso nell’opera La libertà degli antichi confrontata con quella dei moderni. Per questo pensatore francese, si ha democrazia e libertà quando ogni cittadino esercita il diritto di far sentire la propria voce nell’amministrazione del governo, sia per mezzo dei funzionari, sia per mezzo di richieste o rimostranze. Nelle sue opere, egli riflette sulle motivazioni che rendono impossibile l’applicazione nell’Europa moderna della democrazia diretta dell’antica Grecia. In Grecia la democrazia diretta era possibile perché le poleis greche avevano un’estensione molto limitata egli stati moderni sono molto più vasti dell’antica Sparta o dell’antica Atene.
Il modello di democrazia che con gli anni ha avuto più consensi è quello di democrazia liberale, cioè retta da una Costituzione e col carattere di rappresentatività (= i cittadini inviano al Parlamento i suoi rappresentanti scelti tramite apposite elezioni). Nel 1871, in Francia, durante l’episodio della Comune, si è avuta l’unica esperienza di democrazia diretta, durata un breve tempo.
Nell’insieme non è stato mai possibile realizzare la democrazia diretta. Nel XX secolo, c’è stato il tentativo dei soviet che erano consigli formati dalle assemblee locali dei lavoratori e dei militari con lo scopo di affidare alla base il governo del paese. Nella Costituzione sovietica, votata durante la Rivoluzione russa del 1917, si affermava che il governo spettava a tutto il popolo. Tuttavia tutto ciò divento una pura illusione perché il potere dei lavoratori e la loro partecipazione diretta al governo perse efficacia a causa del regime autoritario, dittatoriale e accentratore dei bolscevichi.
Negli anni ‘60 e ’70 del XX secolo, è sorto un nuovo tipo di democrazia: la democrazia partecipativa. Essa è nata dalle contestazioni giovanili che si esprimevano tramite assemblee e manifestazioni di piazza. Esse non negavano il concetto di rappresentanza della democrazia, tuttavia esse sostenevano l’idea della necessità di una maggiore vicinanza della popolazione alle istituzioni. In Italia, la democrazia partecipativa è stata sperimentata con la legge 278/1976 che prevede la costituzione dei consigli di quartiere: essi hanno lo scopo di raccogliere e rappresentare le esigenze della popolazione di una determinata circoscrizione per poi farle presenti all’Amministrazione comunale.
La Costituzione italiana prevede alcuni elementi che ci fanno pensare alla democrazia diretta, come, per esempio, la possibilità di ricorrere ad un referendum abrogativo (cioè una consultazione popolare per abrogare una legge): Esiste anche la possibilità di ricorrere ad un referendum consultivo cha ha lo scopo di sentire il parere popolare su una determinata questione politica. Se il referendum abrogativo non raggiunge il quorum, esso non è valido. Il quorum indica il numero minimo di elettori che devono partecipare alla votazione affinché il referendum sia valido e perciò idoneo ad abrogare la disposizione oggetto del quesito: esso è fissato nella maggioranza degli aventi diritto al voto.
Domande da interrogazione
- Qual è l'origine storica della democrazia?
- Qual è la differenza tra democrazia diretta e indiretta?
- Quali sono stati i contributi di J.J. Rousseau al concetto di democrazia?
- Come si è evoluto il concetto di democrazia nel XX secolo?
- Quali elementi di democrazia diretta sono presenti nella Costituzione italiana?
La democrazia ha origine nell'antica Grecia, dove i cittadini maschi liberi partecipavano a riunioni chiamate "ecclesia" per approvare o respingere provvedimenti legislativi.
Nella democrazia diretta, ogni cittadino partecipa personalmente a tutte le decisioni politiche, mentre nella democrazia indiretta i cittadini delegano i loro rappresentanti per occuparsi delle scelte politiche.
J.J. Rousseau ha sostenuto che la sovranità è esercitata dalla volontà generale del popolo, che non può essere ceduta o trasferita, e che il popolo sovrano può essere rappresentato solo da se stesso.
Nel XX secolo, è emersa la democrazia partecipativa, nata dalle contestazioni giovanili, che promuoveva una maggiore vicinanza della popolazione alle istituzioni senza negare la rappresentanza.
La Costituzione italiana prevede elementi di democrazia diretta come il referendum abrogativo e il referendum consultivo, che permettono ai cittadini di esprimere il loro parere su questioni politiche.