Andrea301AG
Ominide
2 min. di lettura
Vota

Concetti Chiave

  • La stipulatio era un contratto verbale, formale e astratto, che permetteva di includere qualsiasi tipo di contenuto.
  • Questo tipo di contratto non richiedeva una causa esplicita, essendo basato su parole solenni e una forma tipica.
  • Nel tempo, il rigido formalismo iniziale si è allentato, permettendo l'uso di qualsiasi parola per la stipulatio.
  • Inizialmente, la stipulatio richiedeva l'uso del latino, ma fu successivamente deformalizzata dall'imperatore Leone.
  • La stipulatio è passata da elemento centrale e tipico del diritto romano a una forma contrattuale atipica e flessibile.

Indice

  1. La natura della stipulatio
  2. L'evoluzione della stipulatio

La natura della stipulatio

La stipulatio era un contratto verbale, unilaterale formale e astratto. All’interno di una stipulatio era possibile riversare qualsiasi contenuto: il giurista del XX secolo Emilio Betti diceva che, all’interno di una stipulatio, fosse possibile riversare qualsiasi assetto di interessi. Proprio per questa caratteristica, la stipulatio trovava applicazione in ogni ambito della vita romana. Grazie a questo tipo di contratto, i romani non hanno percepito come pressante il limite della tipicità contrattuale. Per poter riversare all’interno della stipulatio ogni tipo di contenuto, tale contratto fu reso un contratto astratto: essa prescindeva dalla presenza della causa, la quale poteva essere latente. Per far sorgere il vincolo obbligatorio era necessario che si pronunciassero parole solenni (la stipulatio era dunque basata su una forma tipica e sulla solennità). Tale vincolo legò i giuristi romani al rispetto di un formalismo totale nell’ambito dell’applicazione della stipulatio, obbligazione la cui validità era garantita dalla pronuncia di certa et solennia verba. Dopo aver definito il vincolo formale e solenne, era possibile riversare, all’interno di questo contratto astratto e solenne, ogni categoria di contenuto. La forma tipica della stipulatio, dunque, fungeva da garanzia sostitutiva della latenza della causa.

L'evoluzione della stipulatio

Con il passare del tempo, il requisito di tipicità è venuto meno: mentre inizialmente la pronuncia di certa et solennia verba era valida solo se in latino, in seguito a un decreto dell’imperatore Leone venne meno il requisito della forma. Egli, infatti, introdusse un principio in base al quale si poteva fare una stipulatio quibus qunque verbis (con qualunque tipo di parole): ciò determinò la deformalizzazione della stipulatio. Dunque, mentre in origine la stipulatio costituiva un elemento centrale nell’ambito della definizione del diritto romano tipico, con il passare del tempo persino essa venne resa atipica.

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community