Concetti Chiave
- Lo Stato sociale in Italia si fonda sulla Costituzione, con articoli che promuovono l'uguaglianza e la solidarietà economica e sociale, intervenendo a favore delle categorie meno agiate.
- Il piano Beveridge ha ispirato un sistema di protezione sociale universale, diffuso dopo la Seconda Guerra Mondiale, che ha influenzato il welfare state anche in Italia.
- La previdenza sociale italiana include assicurazioni obbligatorie per lavoratori contro vecchiaia, malattia, infortuni e invalidità, gestite principalmente da enti come INPS e INAIL.
- Il terzo settore è composto da organizzazioni non profit, che operano per fini di solidarietà sociale, oltre a ONG e associazioni di volontariato che promuovono cooperazione internazionale e servizi alla comunità.
- Il principio della sussidiarietà nel terzo settore promuove la partecipazione dei cittadini ad attività pubbliche e la collaborazione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati, evolvendo il Welfare State in Welfare mix.
Indice
- Definizione e fondamenti dello stato sociale
- Modello Beveridge e diffusione del welfare
- Evoluzione normativa e crisi del welfare
- Previdenza sociale e assicurazioni
- Rischi professionali e prestazioni INAIL
- Previdenza complementare e fondi pensione
- Organizzazioni non profit e loro ruolo
- Volontariato e terzo settore
Definizione e fondamenti dello stato sociale
Con l’espressione stato sociale o Stato del benessere si fa riferimento a una forma di Stato in cui si persegue la finalità di ridurre le discriminazioni sociali, effettuando interventi a favore delle categorie meno agiate o socialmente deboli
In Italia lo stato sociale trova fondamento nella Costituzione, nell’articolo 38.
Gli stessi principi contenuti nell’articolo 38 sono contenuti anche nell’articolo:
• 2, i cittadini non sono titolari di diritti ma devono rispettare anche alcuni doveri di solidarietà economica e sociale
• 3, valorizza il principio dell’uguaglianza anche attraverso l’attuazione di interventi pubblici a favore dei più deboli.
Lo stato sociale si basa sulla cultura della solidarietà sociale, in base alla quale lo stato interviene con sovvenzioni pubbliche a favore dei più bisognosi.
Gli interventi dello stato sociale non hanno carattere caritatevole, ma vengono giustificate dal riconoscimento dell’esistenza del diritto dei soggetti economici più deboli a ricevere aiuti pubblici.
Modello Beveridge e diffusione del welfare
Beveridge elaborò un rapporto, denominato Social Insurance and allied Services, in cui si proponeva l’adozione di una sistema universale di protezione sociale, volto a tutelare le categorie più deboli.
Il piano messo in pratica dal governo prevedeva:
• L’intervento economico dello Stato a sostegno dei bisognosi
• Sosteneva l’opportunità di creare un servizio sanitario nazionale, che consentisse ai poveri di ricevere gratuitamente l’assistenza necessaria per tutte le proprie salute.
Il modello dello stato sociale inglese venne assunto anche nei paesi del nord europa.
Ma fu dopo la seconda guerra mondiale che il welfare state ebbe ampia diffusione e si diffuse un sistema di protezione a carattere universale.
Evoluzione normativa e crisi del welfare
Legge 17 marzo 1898: i datori di lavoro vennero obbligati ad assicurarsi contro gli infortuni sul lavoro.
Fu con la Costituzione Italiana, entrata in vigore nel 1948 che furono accolti dal punto di vista normativo i principi dello Stato sociale, in particolare:
• Il diritto del lavoro
• Il diritto alla tutela della salute
• Il diritto all’istruzione
• La tutela del lavoro femminile e minorile
• Il diritto all’assistenza e alla previdenza sociale
—> si delineò un sistema normativo di sicurezza sociale
Questa crisi è dovuta al fatto che le spese pubbliche necessarie al suo mantenimento si sono rivelate sempre più difficili da sostenere
La necessita di riequilibrare i dati del disavanzo pubblico e del debito pubblico ha determinato una progressiva diminuzione degli interventi di natura assistenziale.
Alcuni economisti sostengono la necessità di abbandonare gli interventi solidaristici per fare ritorno a un sistema economico di tipo liberista.
Previdenza sociale e assicurazioni
La previdenza sociale consiste in una serie di interventi che lo Stato attua a favore dei lavoratori per proteggerli da alcuni eventi dannosi, quali la vecchiaia, la malattia, la disoccupazione involontaria e l’invalidità
I caratteri delle assicurazioni sociali
La previdenza sociali si basa su:
1. Assicurazioni sociali
2. Contributi
3. Enti previdenziali
Spetta ai datori di lavoro versare i contributi, in caso di mancato versamento sono previste leggi per sanzioni a suo carico ma nessuno effetto negativo si percuote sul lavoratore, in base al principio dell’automaticità delle prestazioni, secondo cui:
• Le prestazioni previdenziali sono dovute al prestatore di lavoro anche quando l’imprenditore non ha versato regolarmente i contributi.
Le assicurazioni sociali sono:
1. Pubbliche, fornite da enti pubbliche
2. Obbligatorie, prestazioni d carattere economico e sanitario.
• È il maggior ente previdenziale che si occupa della previdenza in materia assicurazione per la vecchiaia, per l’invalidità, le malattie, disoccupazioni, maternità.
• Ha la sede principale a Roma e sedi secondarie a livello regionale e provinciale.
• Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul Lavoro-
• Competono su funzioni previdenziale in materia di infortuni sul lavoro e malattie professionali e ha compito di informazione e assistenza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
• Fornisce supporti necessari al fine di garantire la sicurezza nelle aziende
Rischi professionali e prestazioni INAIL
I rischi professionali e non professionali
Nella nostra vita possono verificarsi eventi dannosi che possono dare origine a un forte disagio economico.
La legge ha sancito l’obbligatorietà delle assicurazioni contro questi eventi.
1. Si acquista il diritto a percepire la pensione di inabilità in caso di infermità fisica o mentale, accertata dai medici dell’INPS.
2. La pensione invalidità viene riconosciuta invece, al lavoratore la cui capacità lavorativa sia ridotta in modo permanente a meno di un terzo, sempre in relazione a un infermità o a un difetto confenito.
3. La pensione vecchiaia spetta ai lavoratori che abbiamo raggiunto un determinato limite di età.
• Il diritto alla pensione richiede, oltre al requisito dell’età anagrafica, un’anzianità contributiva minima.
• Per calcolare l’entità economica della pensione viene utilizzato il criterio contributivo, basato sulla capitalizzazione e sulla rivalutazione dei contributi versati nell’arco lavorativo.
4. La pensione anticipata: si tratta di un trattamento pensionistico che può essere raggiunto al perfezionamento del requisito contributivo, unito a un’età anagrafica del beneficiario minore rispetto a quella prevista per la pensione di vecchiaia
5. La pensione ai superstiti:
• Pensione di reversibilità, se compete a un lavoratore già pensionati
• Pensione indiretta, se il defunto non era pensionato ma aveva già maturato i requisiti per la pensione di vecchiaia o di inabilità
Per i lavoratori è prevista l’assicurazione contro:
1. Si ha infortunio quando, per una causa violenta verificatasi durante l’attività lavorativa, un dipendente subisce una lesione tale da determinarne la morte, oppure la sorpresone o la riduzione delle capacità lavorative.
2. Malattie professionale, consiste in un danno alla salute del lavoratore che dipende dall’azione nociva dell’ambiente di lavoro o delle sostanze impiegate. Essa si differenzia dall’infortunio perché è un atto di azione lenta di fattori noci e non di un evento improvviso.
• I soggetti assicurati sono i lavoratori che svolgono attività rischiose
• I sospetti assicuranti sono i datori di lavoro nell’ambito delle attività ritenute a rischio.
Le prestazioni economiche erogate dall’inali possono consistere in:
1. Un’indennità giornaliera per via di inabilità temporanea
2. Una rendita vitalizia per inabilità permanente
3. Una rendita ai superstiti per morte del lavoratore
Oltre a prestazioni economiche l’INAIL deve fornire prestazioni di carattere sanitario, che consistono nelle cure mediche e chirurgiche che si rendono necessari al fine del recupero della capacità lavorativa.
Previdenza complementare e fondi pensione
È uno strumento che consente di integrare la pensione di base versata dallo Stato attraverso un sistema di fondi pensione e di assicurazioni private
La partecipazione alla previdenza complementare, facoltativa è rivolta non solo ai lavoratori dipendenti, ma an che a quelli autonomi e ai liberi professionisti.
Per ottenere questa forma previdenziale si possono scegliere due sistemi:
1. L’adesione individuale, prevede come contribuzione una quota del TFR
2. L’adesione collettiva: comporta un contributo personale, una quota del TFR, il contributo del datore di lavoro.
• Le quote vengono versate in un fondo specifico, che verrà investito sul mercato da operatori specializzati allo scopo di ottenere un rendimento aggiuntivo.
• Allo scopo di evitare frodi, esiste una Commissione di vigilanza sui fondi pensione che ha il compito di vigilare sulla trasparenza dei comportamenti dei gestori finanziari.
Tra le forme di previdenza complementare possiamo individuare:
1. I fondi pensione chiusi, rivolti a lavoratori che fanno parte di uno specifico settori e promossi dai sindacati dei lavoratori e dei datori di lavoro
2. I fondi pensione aperte, destinati a tutti i lavoratori e proposti da imprese di assicurazione
3. I piani individuali pensionistici assicurativi, che corrispondono a polizze assicurative individuali.
Le organizzazione non profit
Organizzazioni non profit e loro ruolo
Le organizzazioni non profit sono imprese private che svolgono un’attività di produzione di beni o di servizi diretta a fini di solidarietà sociale, senza perseguire scopo di lucro.
Le organizzazioni non profit si contraddistinguono per:
• La loro natura privata
• La destinazione degli utili a iniziative di solidarietà
• La loro indipendenza
Il settore non profit partecipa attivamente alle dinamiche economiche attraverso la produzione di beni e di servizi, ma ha come riferimento essenziale obiettivi sociali e civili.
La distinzione tra beneficienza e non profit
• Gli enti di beneficienza: raccolgono denaro da destinare a persone in difficolta economica
• Organizzazione non profit: sono vere e proprie imprese che mirano alla realizzazione di un profitto che viene destinato ad attività produttive per la solidarietà sociale e internazionale
Tra gli enti non profit ci sono le ONG (Organizzazione Non Governative)
Il loro scopo è quello di diffondere e sostenere la cultura e le politiche della cooperazione internazionale.
Volontariato e terzo settore
Il volontariato opera soprattutto in 3 grandi aree
1. Servizio alle persone: assistenza agli anziani, ai malati in ospedale, a ex carcerati e alle loro famiglie.
2. Ambiente e cultura: tutela dell’ambiente e dei beni culturali e dell’erogazione socio-culturale
3. Educazione alla mondialità: forme di sostegno agli immigrati, progetti di aprtecipazione e appoggio alle attività imprenditoriali de 3 mondo
• La normativa italiana riconosce il valore sociale e la funzione dell’attività di volontariato come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo.
• Secondo le norme nazionali per attività di volontariato deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, tramite l’organizzazione di cui il volontariato fa parte senza fini di lucro.
Le organizzazioni di volontariato possono assumere le forme giuridiche che più ritengono adeguata al perseguimento dei loro scopi sociali, ma devono espressamente prevedere nell’atto costitutivo, accordo o statuto senza fini di luco, la democrazia della struttura, l’elettività e la gratuita delle delle cariche associative.
Alla base del terzo settore ci sono due principi:
1. Il pluralismo, che comporta la partecipazione alla vita pubblica e il contributo al benessere sociale di enti, comunità e associazioni.
2. La partecipazione diretta dei cittadini ad attività di pubblica utilità destinata dalle istituzioni si inquadra nel principio di sussidiarietà.
• La sussidiarietà porta all’interazione tra le attività degli organi pubblici e quelle dei soggetti privati: questa collaborazione determina l’evoluzione del Welfare State in Welfare mix.
Domande da interrogazione
- Qual è il fondamento costituzionale dello Stato sociale in Italia?
- Quali sono i principali enti previdenziali in Italia e quali funzioni svolgono?
- In cosa consiste la previdenza complementare e chi può aderirvi?
- Qual è il ruolo delle organizzazioni non profit nel terzo settore?
- Quali sono i principi fondamentali alla base del terzo settore?
Lo Stato sociale in Italia trova fondamento nella Costituzione, in particolare nell'articolo 38, che sancisce il diritto all'assistenza e alla previdenza sociale, e negli articoli 2 e 3, che promuovono la solidarietà economica e sociale e l'uguaglianza.
I principali enti previdenziali in Italia sono l'INPS, che si occupa di previdenza per vecchiaia, invalidità, malattie, disoccupazione e maternità, e l'INAIL, che gestisce l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
La previdenza complementare è un sistema che integra la pensione di base attraverso fondi pensione e assicurazioni private. È facoltativa e aperta a lavoratori dipendenti, autonomi e liberi professionisti, con adesione individuale o collettiva.
Le organizzazioni non profit nel terzo settore svolgono attività di produzione di beni o servizi con fini di solidarietà sociale, senza scopo di lucro, e partecipano attivamente alle dinamiche economiche con obiettivi sociali e civili.
I principi fondamentali del terzo settore sono il pluralismo, che promuove la partecipazione alla vita pubblica, e la sussidiarietà, che favorisce la collaborazione tra attività pubbliche e private per il benessere sociale.