Concetti Chiave
- La Chiesa supportò la creazione del Partito popolare italiano nel 1919, guidato da don Luigi Sturzo, con un programma riformista e anticomunista.
- Il Partito socialista espanse la sua influenza, posizionandosi come una potenziale forza di governo con un orientamento riformista.
- Benito Mussolini fondò nel 1919 il Movimento dei fasci di combattimento, concentrato su riforme sociali e mantenimento dell'ordine pubblico.
- Nel 1921, il Partito comunista nacque dalla scissione del Partito socialista, grazie all'iniziativa di Antonio Gramsci.
- La riforma elettorale del 1919 ampliò il diritto di voto, favorendo l'ascesa di socialisti e popolari e riducendo l'influenza dei liberali.
Crisi dello Stato liberale - Partiti di massa
Il desiderio di non abbandonare la questione sociale al solo movimento socialista indusse la Chiesa a favorire la nascita del Partito popolare italiano, fondato nel 1919 da don Luigi Sturzo sulla base di un programma sociale riformista e anticomunista. Il Partito socialista, di orientamento riformista e non rivoluzionario, continuo' la propria espansione ponendosi come possibile forza di governo.
Nel frattempo, altri soggetti politici erano pronti a scendere in campo: nel marzo del 1919 Benito Mussolini fondo' il Movimento dei fasci di combattimento, ispirato a un programma di forti riforme sociali, di rafforzamento del poter statale e di tutela dell'ordine pubblico contro i frequenti disordini e le manifestazioni.
L'importanza dei partiti di massa emerse con chiarezza con la riforma elettorale che riconobbe il diritto di voto a tutti i maschi con più di 21 anni e che contribui', nelle elezioni del 1919, all'affermazione di socialisti e popolari, mentre i liberali, eredi della classe dirigente risorgimentale, videro diminuire i loro seggi.