Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Il suffragio universale e la democratizzazione hanno ridimensionato il ruolo decisionale delle assemblee rappresentative.
  • In molti paesi, il governo è diventato il "comitato direttivo" che guida l'attività parlamentare, imponendo l'ordine del giorno e le proposte.
  • La funzione legislativa è stata ridimensionata a favore del potere normativo dell'esecutivo e delle autorità di regolazione.
  • Le assemblee parlamentari hanno assunto un ruolo di controllo sull'azione della pubblica amministrazione e di informazione pubblica.
  • Il parlamento italiano attuale discende dal parlamento subalpino, caratterizzato storicamente da un suffragio molto ristretto.

Ripartizione dei poteri fra Governo e Parlamento

Il suffragio universale, la democratizzazione delle istituzioni, il ruolo assunto dai partiti politici finirono col ridimensionare il ruolo delle assemblee rappresentative e la loro capacità di essere davvero la sede che decide le sorti del governo. Queste passarono in parte nelle mani dei partiti, in parte in quelle dei cittadini elettori (che col voto decidevano a chi attribuire la maggioranza dei seggi parlamentari e, in definitiva, il governo).
Ciò accadde in molti paesi, e in primo luogo, come al solito, in Inghilterra.

In questo modo il governo, di fatto, diventò il «comitato direttivo» in grado di guidare l’attività del parlamento: stabiliva cosa dovesse fare, dettandone l’ordine del giorno, e come, imponendo le proprie proposte e permettendo ai parlamentari della sua maggioranza tutt’al più di integrarle o correggerle. Progressivamente la stessa funzione legislativa venne ridimensionata sia a vantaggio del potere normativo dell’esecutivo sia, più di recente, a vantaggio di autorità di regolazione aventi natura solo indirettamente rappresentativa.
In compenso le assemblee diventarono la sede dove, davanti all’opinione pubblica, si rappresentava lo scontro politico fra chi governa e chi si oppone attraverso l’azione dei gruppi parlamentari, i veri protagonisti dei parlamenti del Novecento; e riscoprirono una funzione di controllo su ciò che fa (o non fa) la pubblica amministrazione e di informazione su ciò che, più in generale, avviene nella società.

Quale previsto dalla Costituzione del 1948, il nostro parlamento è il diretto erede del parlamento dell’Italia monarchica, che a sua volta altro non era che il parlamento subalpino istituito dallo Statuto del 1848. Quello statutario era un parlamento bicamerale costituito da una camera sede della rappresentanza nazionale (la Camera dei deputati, caratterizzata per molti decenni da un suffragio particolarmente ristretto: il 2% della popolazione fino al 1882, circa il 7-8% fino al 1913) e di una camera tutta di nomina regia (il Senato, i cui membri erano nominati a vita).

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato l'impatto del suffragio universale e della democratizzazione delle istituzioni sul ruolo delle assemblee rappresentative?
  2. Il suffragio universale e la democratizzazione delle istituzioni hanno ridimensionato il ruolo delle assemblee rappresentative, trasferendo parte del potere decisionale ai partiti politici e agli elettori, che determinano la maggioranza parlamentare e, di conseguenza, il governo.

  3. Come è cambiato il ruolo del governo rispetto al parlamento nel tempo?
  4. Il governo è diventato il "comitato direttivo" del parlamento, stabilendo l'ordine del giorno e imponendo le proprie proposte, mentre il ruolo legislativo del parlamento è stato ridimensionato a favore del potere normativo dell'esecutivo e di autorità di regolazione.

  5. Qual è l'eredità storica del parlamento italiano secondo la Costituzione del 1948?
  6. Il parlamento italiano, come previsto dalla Costituzione del 1948, è l'erede diretto del parlamento dell'Italia monarchica, che a sua volta derivava dal parlamento subalpino istituito dallo Statuto del 1848, caratterizzato da un sistema bicamerale con una camera elettiva e un senato di nomina regia.

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