Concetti Chiave
- Il Parlamento, storicamente, rappresenta principalmente i partiti politici piuttosto che i cittadini, influenzando il potere esecutivo.
- In un sistema di governo parlamentare, il governo non si limita a eseguire leggi, ma collabora attivamente nell'esercizio del potere legislativo.
- Il governo ha un ruolo privilegiato nell'approvazione delle leggi, dato che la maggior parte delle leggi approvate sono presentate da esso.
- L'uso della decretazione d'urgenza e della delegazione legislativa è aumentato, riducendo l'importanza della legislazione ordinaria.
- Il governo assume sempre più funzioni di coordinamento e indirizzo politico, con il rapporto fiduciario con le Camere che riflette il sostegno al suo indirizzo politico.
Rapporto dialettico Governo-Parlamento fra teoria e prassi
Sin dal XX secolo, il Parlamento è stato, e in larga misura resta tutt’oggi, la sede di rappresentanza, prima che dei cittadini e degli interessi presenti nella società, dei partiti politici. Ed è stato proprio il rapporto governo-partiti il tallone d’Achille del nostro sistema politico-istituzionale e la causa della prolungata debolezza dell’esecutivo.
In Italia come altrove da sempre l’esecutivo non è affatto meramente tale.
Così il governo concorre all’esercizio della funzione legislativa in posizione privilegiata, non solo perché è uno dei titolari dell’iniziativa, ma perché di fatto la gran parte delle leggi approvate sono quelle che esso presenta e asseconda in Parlamento.
Il governo può poi adottare norme legislative immediatamente vigenti, sia pure a titolo provvisorio, attraverso la decretazione d’urgenza e colegifera col Parlamento attraverso la delegazione legislativa, l’uso delle quali si è fatto in anni recenti così intenso da soppiantare gran parte della legislazione ordinaria.
Insomma, sempre di più il governo esercita funzioni di coordinamento generale e di indirizzo politico, sempre di più il rapporto fiduciario che lo lega alle Camere va inteso come assenso all’indirizzo che esso propone.