Concetti Chiave
- Il principio di attribuzione stabilisce che le competenze non attribuite all'UE restano agli stati membri, ma la flessibilità consente all'UE di intervenire in determinate circostanze.
- Il principio di sussidiarietà permette all'Unione di agire in ambiti statali solo se gli obiettivi non possono essere raggiunti a livello nazionale.
- Il principio di proporzionalità limita l'azione dell'UE a quanto necessario per raggiungere i suoi obiettivi.
- Le competenze esclusive dell'UE includono l'unione doganale e la politica monetaria, mentre le competenze concorrenti riguardano mercato interno, politica sociale e ambiente.
- I diritti dell'UE sono garantiti dalle leggi statali, dalla Carta di Nizza e dall'adesione alla CEDU, con un sistema di equilibrio dei poteri che assegna funzioni specifiche a vari organi.
Indice
Ripartizione delle competenze tra Unione Europea e Stati membri
Sulla base del principio di attribuzione, ogni competenza non esplicitamente attribuita all’UE resta agli stati membri, anche se di fatto tale principio è spesso derogato in virtù della flessibilità, in base alla quale, se un'azione è necessaria per la realizzazione di un obiettivo comunitario senza che i trattati abbiano espressamente previsto competenza, l’UE può intervenire se il Consiglio delibera all’unanimità, previa approvazione del Parlamento.In virtù del principio di sussidiarietà, l’Unione interviene negli ambiti di competenza statale solo se e quando gli obiettivi dell’azione prevista non possono essere sufficientemente raggiunti dallo stato.
Ancora, il principio di proporzionalità stabilisce che contenuto e forma dell’azione dell’UE non possono andare oltre quanto necessario per il raggiungimento dei suoi obiettivi.
La giurisprudenza ha fissato le competenze esclusive dell’Unione europea, fra le quali rientrano: unione doganale, regole di concorrenza sul mercato unico, politica monetaria. A queste si affiancano le competenze concorrenti fra Ue e stati membri: mercato interno, politica sociale, ambiente, trasporti, energia.
I diritti che disciplinano l'Unione Europea
I diritti che disciplinano l’organizzazione dell’Ue sono garantiti dalle discipline statali che vengono riconosciute anche a livello comunitario + Carta di Nizza 2000 sui diritti fondamentali con stesso valore giuridico di TUE e TFUE. E adesione alla CEDU.All’interno dell’Unione europea non si individua la tradizionale separazione dei poteri, ma vige il cosiddetto «principio di equilibrio dei poteri». Solo la funzione giurisdizionale è assegnata a un unico organo, ossia la Corte di giustizia. La funzione normativa primaria spetta sia alla Commissione che al Consiglio, oltre che al Parlamento; la funzione esecutiva a Consigli e Commissione; la funzione amministrativa, infine, spetta alla Commissione.
La Corte di Giustizia ha competenze di controllo giurisdizionale che garantiscono l’effettività delle attribuzioni dei vari organi. Gli atti del Consiglio, del Parlamento o della Commissione possono essere annullati dalla Corte su ricorso di organi o soggetti abilitati. La Corte, inoltre, può dirimere conflitti di attribuzione fra organi.
Domande da interrogazione
- Qual è il principio di attribuzione nell'Unione Europea?
- Quali sono le competenze esclusive e concorrenti dell'Unione Europea?
- Come viene garantito l'equilibrio dei poteri all'interno dell'Unione Europea?
Il principio di attribuzione stabilisce che ogni competenza non esplicitamente attribuita all'UE resta agli stati membri, ma può essere derogato per flessibilità se necessario per un obiettivo comunitario, con l'approvazione del Consiglio e del Parlamento.
Le competenze esclusive dell'UE includono l'unione doganale, le regole di concorrenza sul mercato unico e la politica monetaria. Le competenze concorrenti comprendono il mercato interno, la politica sociale, l'ambiente, i trasporti e l'energia.
L'UE adotta il principio di equilibrio dei poteri, con la funzione giurisdizionale assegnata alla Corte di Giustizia, mentre le funzioni normative, esecutive e amministrative sono distribuite tra Commissione, Consiglio e Parlamento. La Corte di Giustizia garantisce il controllo giurisdizionale e può annullare atti o dirimere conflitti di attribuzione.