Concetti Chiave
- La costituzione italiana garantisce il diritto di accesso gratuito alle cure sanitarie, ma con alcune limitazioni in base a convinzioni personali.
- Le obiezioni di coscienza nel settore sanitario sono comuni, come il rifiuto dei testimoni di Geova di accettare trasfusioni di sangue.
- In caso di minorenni, la legge impone un tutore legale per decidere sui trattamenti sanitari, tutelando la vita del minore.
- Lo Stato riconosce l'obiezione di coscienza in molti casi, come la decisione di un farmacista spagnolo di non vendere la pillola del giorno dopo.
- Negli USA, la Corte Suprema ha riconosciuto il diritto di un detenuto musulmano a crescere la barba, affermando la libertà religiosa.
Indice
Diritto alla salute in Italia
La costituzione italiana riconosce, all’art. 32, il diritto di accedere gratuitamente alle cure sanitarie, liberamente esercitabile da tutti i cittadini. Si tratta di una prerogativa che, peraltro, non trova applicazione in tutti i casi, al contrario di quanto si potrebbe pensare.
Uno dei campi in cui le obiezioni di coscienza sono più numerose è quello sanitario: si pensi, ad esempio, al rifiuto dei testimoni di Geova di sottoporsi a trasfusioni di sangue, motivato in virtù dell’interpretazione di alcuni passi biblici. Il confitto, in questo caso, è tra precetti di derivazione confessionale e comportamento personale: esso può essere pienamente accolto dall’ordinamento perché la legge non obbliga ad accettare trattamenti sanitari che non si condividono.
Limiti legali per i minori
Questo conflitto, però trova un limite quando è in gioco la vita di un minore: la legge non consente a nessuno di fare le veci, in un ambito tanto rilevante, dell’incapace di agire. Il tribunale deve assumersi l’onere di nominare un tutore del minore, al quale spetterà voce in capitolo in merito alla decisione finale sulla possibilità che il paziente si sottoponga o meno al trattamento sanitario.
Riconoscimento internazionale dell'obiezione
In generale, vi sono dei casi in cui lo Stato dà pieno riconoscimento all’obiezione di coscienza: ciò ad esempio è avvenuto in Spagna, dove il tribunale costituzionale ha accolto l’obiezione di un farmacista che si era rifiutato di vendere la pillola del giorno dopo, invocando il conflitto interiore che ciò generava.
Un altro caso particolare si è verificato negli USA, dove un detenuto musulmano ha chiesto il permesso di farsi crescere la barba oltre il limite consentito (6 millimetri). La sua istanza, inizialmente respinta, è stata infine accolta dalla Corte suprema, che ha considerato legittima l’obiezione di coscienza in virtù del principio di libertà religiosa.
Domande da interrogazione
- Qual è il diritto alla salute riconosciuto dalla costituzione italiana?
- Come viene gestito il conflitto tra obiezione di coscienza e la salute di un minore in Italia?
- Quali sono alcuni esempi di riconoscimento internazionale dell'obiezione di coscienza?
La costituzione italiana, all'art. 32, riconosce il diritto di accedere gratuitamente alle cure sanitarie, esercitabile da tutti i cittadini, sebbene con alcune eccezioni.
Quando è in gioco la vita di un minore, la legge italiana non consente a nessuno di sostituirsi al minore incapace di agire; il tribunale nomina un tutore per decidere sul trattamento sanitario.
In Spagna, un farmacista ha ottenuto il riconoscimento dell'obiezione di coscienza per non vendere la pillola del giorno dopo, mentre negli USA un detenuto musulmano ha ottenuto il permesso di farsi crescere la barba oltre il limite consentito, invocando la libertà religiosa.