Concetti Chiave
- I contratti liberi permettono di negoziare liberamente il canone senza limiti e hanno una durata minima di 4 anni.
- Il canone dei contratti liberi si aggira tra il 3.5% e il 5% del valore di mercato del fabbricato.
- Nei contratti convenzionati, il canone è stabilito tramite accordi nazionali e provinciali per zone ad alta densità abitativa.
- I contratti convenzionati offrono vantaggi fiscali e hanno una durata minima di 3 anni, con un canone tra il 2.8% e il 4.2% del valore di mercato.
- I contratti transitori sono destinati a situazioni abitative temporanee, con una durata contrattuale molto breve.
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> CONTRATTI LIBERI
> CONTRATTI CONVENZIONATI
> CONTRATTI PER ESIGENZE ABITATIVE DI NATURA TRANSITORIA
Nei contratti liberi, il canone è liberamente contrattabili (non sono previsti limiti minimi o massimi). La durata del contratto è di almeno 4 anni. Il canone è determinabile indicativamente in misura pari al 3.5-5% del valore di mercato del fabbricato.
Nei contratti convenzionali, l'importo del canone è determinato, per i Comuni ad alta densità abitativa (aree metropolitane, capoluoghi di provincia e comuni indicati dal CIPE), tramite accordi a livello nazionale tra proprietari e inquilini.
La definizione dei canoni è poi effettuata a livello provinciale. La durata minima del contratto è di 3 anni e consente al proprietario alcuni vantaggi di natura fiscale. Il canone è indicativamente pari al 2.8-4.2% del valore di mercato del fabbricato.Nei contratti per esigenze abitative di natura transitoria (alloggi per studio, lavoro..), è possibile fissare una durata del contratto molto breve. La natura transitoria è riconosciuta quando la permanenza del conduttore nell'alloggio locato è soltanto precaria, (va esclusa nel caso in cui rappresenti la sua normale e continuativa dimora).