Concetti Chiave
- Il rapporto tra diritto penale interno e internazionale è regolato dall'articolo 117 della Costituzione italiana, che impone il rispetto degli obblighi internazionali e comunitari.
- In materia penale, l'Unione Europea ha una competenza settoriale e indiretta, che richiede l'intervento della legislazione nazionale per l'attuazione delle direttive.
- Il diritto comunitario prevale sulle norme nazionali, come stabilito dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea e confermato dalla Corte costituzionale italiana.
- Il concorso morale o psicologico in un reato si verifica quando una persona dà un impulso psicologico, come un mandante o un istigatore, alla commissione di un reato da parte di altri.
- Non si considera complicità morale la semplice connivenza o presenza sul luogo del delitto senza un'azione diretta di istigazione o supporto.
Indice
Rapporto tra diritto penale e ordinamenti
Il rapporto fra le fonti di diritto penale vigenti nel nostro ordinamento e nell’ordinamento internazionale e comunitario è sancito dall’art. 117 della Costituzione italiana.
Art. 117, comma 1, Cost. → la potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.
Competenza dell'Unione europea in materia penale
Per quanto riguarda l’Unione europea, in materia penale essa ha una competenza settoriale e indiretta. Infatti, la sua messa in atto presuppone la necessaria mediazione degli strumenti legislativi nazionali. Ciò vale soprattutto per le direttive, la cui attuazione in ambito statale richiede il recepimento mediante un’apposita legge, la c.d. legge di esecuzione.
Preminenza del diritto comunitario
Il diritto dell’Unione è destinato a prevalere sulle norme dell’ordinamento interno. La preminenza del diritto comunitario su quello nazionale è stata sancita da una decisione della CGUE: essa ha stabilito l’obbligo per il giudice nazionale di applicare le disposizioni di diritto comunitario e di garantirne la piena efficacia disapplicando all’occorrenza, di propria iniziativa, qualsiasi disposizione contrastante della legislazione nazionale, senza doverne attendere la formale abrogazione.
Allo stesso modo, la Corte costituzionale ha stabilito che i regolamenti comunitari devono prevalere sulle norme interne.
Teoria dell’aumento del rischio
In base alla teoria dell’aumento del rischio, la condotta di Tizio è punibile anche se, di fatto, non ha concretamente agevolato la commissione del reato; infatti è sufficiente che essa sia astrattamente idonea a facilitare il reato.
Il concorso è morale o psicologico quando ci si limita a dare un impulso psicologico alla realizzazione di un reato materialmente commesso da altri. Si pensi, ad esempio, al mandante di un omicidio ovvero a colui che istiga la commissione di un delitto.
Distinzione tra determinatore e istigatore
Di solito si distingue fra due figure:
1) determinatore → il compartecipe che fa sorgere nell’autore il proposito criminoso, prima inesistente;
2) istigatore → colui che si limita a rafforzare in altri un proposito criminoso già esistente.
Una particolare forma di istigazione è quella realizzata dal c.d. provocatore: colui che provoca un delitto al fine di assicurare il colpevole alla giustizia.
Nota: non si ha complicità morale in caso di semplice connivenza (tacito consenso) o l’adesione psichica. Non basta nemmeno la mera presenza sul luogo del delitto.
Regolamento di giurisdizione
Il regolamento di giurisdizione si propone con un ricorso.
Domande da interrogazione
- Qual è il rapporto tra il diritto penale interno e quello internazionale secondo la Costituzione italiana?
- Come si attua il diritto penale dell'Unione Europea negli ordinamenti nazionali?
- Qual è la differenza tra determinatore e istigatore nel concorso morale o psicologico?
Il rapporto è sancito dall'art. 117 della Costituzione italiana, che stabilisce che la potestà legislativa deve rispettare la Costituzione, i vincoli dell'ordinamento comunitario e gli obblighi internazionali.
Il diritto penale dell'Unione Europea richiede la mediazione degli strumenti legislativi nazionali, in particolare attraverso il recepimento delle direttive mediante una legge di esecuzione.
Il determinatore fa sorgere nell'autore un proposito criminoso inesistente, mentre l'istigatore rafforza un proposito criminoso già esistente.