Concetti Chiave
- Il rapporto tra scuole pubbliche e private in Italia è spesso poco trasparente e raramente supportato dallo Stato.
- L'articolo 33 della Costituzione italiana affida alla Repubblica il compito di istituire scuole che garantiscano libertà di coscienza e religiosa.
- Le scuole paritarie, riconosciute dallo Stato, devono seguire la Costituzione e accettare studenti su richiesta dei genitori.
- La legge sulla buona scuola introduce agevolazioni fiscali per le scuole paritarie, creando un rapporto paritario con le scuole pubbliche.
- Il "school bonus" offre un credito d'imposta per donazioni destinate a nuove costruzioni, manutenzione e potenziamento delle scuole.
Rapporto fra scuola pubblica e scuola privata
Le vicende che interessano il rapporto fra istituzioni scolastiche pubbliche e private non sono sempre caratterizzate da grande trasparenza e, quasi mai, contraddistinte dal supporto dello Stato italiano.
L’art. 33 della Costituzione italiana affida alla Repubblica il compito di istituire scuole di ogni ordine e grado. Al loro interno si sviluppa la libertà di coscienza dei singoli e, con essa, anche la libertà religiosa.
Oltre alle scuole pubbliche lo stato riconosce le c.d.
Di recente, la c.d. legge sulla buona scuola ha introdotto delle agevolazioni fiscali a favore degli istituti paritari: esso consiste in una detrazione dall’IRPEF, per un determinato rapporto annuo per studente, per le spese sostenute per la frequenza di scuole paritarie dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. Si realizza, in questo modo, un rapporto effettivamente paritario fra scuole pubbliche e scuole private: entrambe perseguono i medesimi obiettivi connessi al mondo dell’istruzione.
In tutte le scuole del sistema nazionale si è introdotto il c.d. “school bonus”, un credito di imposta per chi effettua erogazioni liberali in denaro, per la realizzazione di nuove scuole, la manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti, e il sostegno a interventi per l’occupabilità degli studenti.