Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Le Corti statali spesso mostrano orientamenti giurisprudenziali simili su temi comuni, come la tutela ambientale, anche senza un dialogo diretto.
  • Nel contesto nazionale, la comparazione giuridica è fondamentale per l'interpretazione nelle Corti costituzionali, superando il semplice ruolo ricognitivo dei processi legislativi.
  • Le costituzioni nazionali spesso rimandano alla conformità con norme internazionali, come dimostra l'articolo 10 della Costituzione spagnola che subordina le leggi interne sui diritti fondamentali alla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
  • I giudici utilizzano il diritto straniero per colmare lacune normative, come nel "caso Englaro" in Italia, dove la Corte di Cassazione ha fatto ricorso alla comparazione per interpretare il fine vita.
  • L'uso della comparazione varia tra ordinamenti: nei Paesi di Civil Law è cognitivo e preparatorio, mentre nei sistemi di Common Law è una fonte attiva per l'interpretazione giuridica.

Rapporto fra Corti statali

A differenza di quanto avviene all’interno degli organi giuridici dell’Unione europea, fra le Corti statali non esiste un dialogo volto a uno scambio di valutazioni reciproche; spesso, però, è possibile ravvisare una vicinanza e talvolta un’omogeneità di orientamenti giurisprudenziali su alcuni temi comuni (ad esempio la tutela ambientale).
A livello nazionale, mentre nell’iter legislativo la comparazione ha un ruolo meramente ricognitivo; presso le Corti costituzionali essa può divenire l’elemento costitutivo dell’interpretazione da parte del giudice.
Le stesse costituzioni fanno spesso riferimento alla rilevanza delle norme internazionali in tema di diritti e libertà.

L’articolo 10 della Costituzione spagnola del 1978, ad esempio, subordina l’applicazione delle norme interne in materia di diritti fondamentali alla loro conformità alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Talvolta, inoltre, i giudici si servono del diritto straniero e della comparazione per colmare una lacuna in sede interpretativa: nell’ambito del cosiddetto «caso Englaro», ad esempio, la Corte di Cassazione italiana ha potuto colmare, proprio grazie alla comparazione, un vuoto normativo nell’ordinamento giuridico che nulla disponeva riguardo al fine vita. Persino la Corte costituzionale fa frequente riferimento al diritto straniero per valorizzare le proprie decisioni: nella sentenza 13/2012, ad esempio, la Corte ha dichiarato illegittima la riviviscenza di norme abrogate tramite referendum, evidenziando che il ripristino di norme a seguito di referendum abrogativo non è ammesso nemmeno in altri ordinamenti, come Gran Bretagna, USA, Francia e Spagna.
In generale, l’uso che le Corti costituzionali possono fare della comparazione varia da ordinamento a ordinamento: mentre nei Paesi di Civil Law essa ha un valore meramente cognitivo e, pertanto, può essere utilizzata dal giudice costituzionale solo nella fase preparatoria della sentenza, negli stati di Common law i precedenti giudiziari di diritto straniero si configurano come vere e proprie fonti utilizzabili per interpretare le norme interne all’ordinamento.

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