michaelriccia
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Concetti Chiave

  • La nascita dello stato liberale in Italia ha portato all'affermazione del principio della divisione dei poteri, riconoscimento dei diritti umani e uguaglianza, e rappresentanza politica.
  • La democrazia in Italia si distingue per la democrazia indiretta o rappresentativa, con il diritto di voto acquisito universalmente nel 1946, caratterizzato da personalità, uguaglianza, libertà, segretezza e dovere civico.
  • I referendum in Italia, tra cui abrogativo, costituzionale, regionale, di fusione e consultivo, rappresentano strumenti chiave per la partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni legislative e costituzionali.
  • Le leggi fascistissime del 1926 consolidarono il potere di Mussolini, sciogliendo i partiti politici, imponendo la censura sulla stampa e introducendo misure repressive contro gli oppositori, centralizzando il controllo politico e sindacale.
  • Il sistema politico italiano è caratterizzato da una struttura complessa di referendum che permette modifiche legislative e costituzionali su richiesta dei cittadini o delle autorità locali.

Indice

  1. Principi e Riforme costituzionali in Italia
  2. Altri aspetti

Principi e Riforme costituzionali in Italia

Con la nascita dello stato liberale o stato di diritto si affermano:
Il principio della divisione dei poteri e quindi la pluralità degli organi costituzionali.
Il riconoscimento dei diritti umani
Il principio dell’uguaglianza
Il principio della rappresentanza politica.

Altri aspetti

Nello stato democratico distinguiamo: 1) Democrazia indiretta o rappresentativa: i cittadini partecipano col voto, alla vita politica, eleggendo i rappresentanti al Parlamento; diritto riconosciuto a tutti tranne ad esempio ai condannati a determinate pene.
In Italia la conquista del diritto al voto è avvenuto nel 1946 con la proclamazione della Repubblica che prima dell’Unità d’Italia era riservato solo a chi non era analfabeta e in regola con le tasse, poi Giovanni Giolitti nel 1912 estese il diritto a tutti i maschi da 30 anni in su, fino al 2 giugno 1946 dove anche le donne votatono ( suffragio universale).
Il diritto di voto è:
- è personale: non sono ammesse deleghe.
- è uguale: ogni elettore ha diritto di esprimere il proprio voto
- è libero e segreto: il cittadino è libero di scegliere a chi dare il suo voto ma è segreto per garantire questo suo diritto senza condizionamento.
- è un dovere civico: anche se non è obbligatorio, votare significa un soggetto attivo e partecipe alla vita politica.
a) Referendum abrogativo (articolo 75 della costituzione): consente di cancellare in
tutto o in parte una legge in vigore ed è un percorso molto complesso. Le leggi tributarie e di bilancio, le leggi di amnistia e di indulto e leggi per trattati internazionali non sono soggette a referendum.
b) Referendum costituzionale o confermativo: prevede l’abrogazione di una norma
costituzionale.
c) Referendum confermativo regionale per l’approvazione dello statuto regionale: qualora,
entro tre mesi dalla pubblicazione di un nuovo statuto, ne faccia richiesta 1/50 degli elettori della Regione o un 1/5 dei componenti il Consiglio regionale.
d) Referendum per fusione o creazione di nuove Regioni: quando ne facciano richiesta
almeno 1/3 dei consigli comunali interessati e la proposta sia approvata dalla maggioranza delle popolazioni stesse. Si può, inoltre, consentire a Provincie e Comuni richiedenti, che siano staccati da una Regione ed aggregati ad un’altra mediante referendum, con l’approvazione della maggioranza delle popolazioni della Provincia interessata o dei Comuni interessati.
e) referendum consultivo: i governanti locali, come i sindaci, possono chiedere ai cittadini di esprimersi su una determinata questione di particolare comune.
Nel 1926 furono approvate le «legge fascistissime», che ampliarono i poteri del governo di Mussolini stabilendo che:
- il Partito Nazionale Fascista era l’unico legale sciogliendo ogni altra organizzazione politica
- da capo del governo Mussolini doveva rispondere solo al re, non più al Parlamento
- Fu creato il Gran Consiglio del Fascismo, massimo organo costituzionale, presieduto da Mussolini.
- Gli unici sindacati riconosciuti erano quelli fascisti, con scioperi e serrate proibiti.
- La stampa fu sottoposta a censura.
- Vennero introdotte misure repressive contro gli oppositori del regime.

Domande da interrogazione

  1. Quali sono i principi fondamentali dello stato liberale in Italia?
  2. I principi fondamentali dello stato liberale in Italia includono la divisione dei poteri, il riconoscimento dei diritti umani, il principio dell'uguaglianza e il principio della rappresentanza politica.

  3. Come si è evoluto il diritto di voto in Italia?
  4. In Italia, il diritto di voto è stato conquistato nel 1946 con la proclamazione della Repubblica. In precedenza, era riservato a chi non era analfabeta e in regola con le tasse. Nel 1912, Giovanni Giolitti estese il diritto a tutti i maschi dai 30 anni in su, e il 2 giugno 1946 anche le donne poterono votare, segnando l'inizio del suffragio universale.

  5. Quali tipi di referendum sono previsti dalla costituzione italiana?
  6. La costituzione italiana prevede diversi tipi di referendum: abrogativo, costituzionale o confermativo, confermativo regionale per l'approvazione dello statuto regionale, per fusione o creazione di nuove Regioni, e consultivo.

  7. Quali furono le conseguenze delle "leggi fascistissime" del 1926?
  8. Le "leggi fascistissime" del 1926 ampliarono i poteri del governo di Mussolini, stabilendo il Partito Nazionale Fascista come unico legale, sciogliendo altre organizzazioni politiche, e imponendo la censura sulla stampa. Inoltre, Mussolini rispondeva solo al re, fu creato il Gran Consiglio del Fascismo, e furono introdotte misure repressive contro gli oppositori del regime.

Domande e risposte

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