alessandro_gras
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Concetti Chiave

  • Il primo referendum costituzionale in Italia si è svolto il 7 ottobre 2001, con il 64,2% di voti favorevoli e una partecipazione del 34%.
  • Un secondo referendum, tenutosi il 25 giugno 2006, riguardava la revisione della parte II della Costituzione, con una partecipazione del 53% e prevalenza dei "no" al 61,3%.
  • Il terzo referendum costituzionale, il 4 dicembre 2016, ha visto il 65% di partecipazione e il rifiuto della legge di revisione con il 59,1% di "no".
  • Il referendum abrogativo differisce dal costituzionale poiché riguarda l'abrogazione parziale o totale di una legge ordinaria e richiede il consenso di 500.000 elettori o cinque consigli regionali.
  • Il referendum abrogativo non può essere richiesto da una minoranza parlamentare, essendo concepito per leggi ordinarie che riflettono un indirizzo di maggioranza.

Primi referendum costituzionali in Italia

In Italia, il primo referendum costituzionale si tenne il 7 ottobre 2001. Vi partecipò il 34% degli aventi diritto, il 64,2% dei quali si espresse per il «sì». Un secondo referendum, promosso su richiesta sia di un quinto dei membri di ciascuna camera sia delle regioni sia dei cittadini elettori, si tenne il 25 giugno 2006, avente per oggetto la revisione della parte II della Costituzione che il Parlamento aveva approvato il 16 novembre 2005. La partecipazione raggiunse il 53% degli aventi diritto; i «no» prevalsero con il 61,3% dei voti validi. Un terzo referendum è quello svoltosi il 4 dicembre 2016, promosso da un quinto dei membri di ciascuna camera, con separate richieste da parte dei gruppi di maggioranza e di opposizione, e dai cittadini elettori sulla legge di revisione approvata dal Parlamento il 12 aprile 2016 «per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione». Ha votato il 65% del corpo elettorale: il testo di legge è stato respinto con il 59,1% di «no».

Dal referendum costituzionale si discosta e differenzia quello abrogativo. Fu l’unica forma di referendum legislativo che la Costituente si risolse a introdurre allo scopo preciso, come disse Meuccio Ruini, di evitare che il Parlamento assumesse il carattere di unico organo sovrano. In compenso furono previsti determinati limiti, stringenti e invalicabili.
Il referendum abrogativo consiste nel chiedere al corpo elettorale se vuole che sia abrogata una legge per intero, ovvero che sia abrogata limitatamente a parti di essa, che nel caso andranno analiticamente specificate (articoli o commi o anche singole frasi o parole). Al referendum viene data una denominazione, riprodotta sulla scheda, che sintetizza e «traduce» il quesito. Titolari del potere di richiederlo sono cinquecentomila elettori e cinque consigli regionali; non può richiederlo una minoranza parlamentare, come invece il referendum costituzionale. Ciò si spiega perché il referendum abrogativo riguarda atti legislativi di rango ordinario che esprimono un indirizzo politico di maggioranza: non è pensabile immaginare che la minoranza possa chiedere il referendum per tutte le leggi approvate dal Parlamento.

Domande da interrogazione

  1. Qual è stato il risultato del primo referendum costituzionale in Italia nel 2001?
  2. Il primo referendum costituzionale in Italia nel 2001 ha visto la partecipazione del 34% degli aventi diritto, con il 64,2% dei votanti che si è espresso a favore del «sì».

  3. Quali erano gli obiettivi del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016?
  4. Il referendum del 4 dicembre 2016 mirava al superamento del bicameralismo paritario, alla riduzione del numero dei parlamentari, al contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, alla soppressione del Cnel e alla revisione del titolo V della parte II della Costituzione.

  5. Qual è la differenza principale tra il referendum costituzionale e quello abrogativo in Italia?
  6. La differenza principale è che il referendum costituzionale può essere richiesto da un quinto dei membri di ciascuna camera, mentre il referendum abrogativo può essere richiesto da cinquecentomila elettori e cinque consigli regionali, e non da una minoranza parlamentare.

Domande e risposte

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