Concetti Chiave
- Francesco Cossiga tentò di promuovere un cambiamento istituzionale durante la sua presidenza, ma il suo approccio fu frainteso da alcune forze politiche e dalla stampa.
- Gli sforzi di Cossiga per riformare il sistema politico non portarono risultati concreti e furono accolti con critiche e reazioni aspre.
- Oscar Luigi Scalfaro evidenziò le potenzialità del ruolo presidenziale durante un periodo di crisi politica e sociale, dovuto a scandali e pressioni economiche.
- Nel 1993, Scalfaro nominò Carlo Azeglio Ciampi, un non parlamentare, come presidente del Consiglio, riflettendo un cambiamento nelle dinamiche politiche tradizionali.
- Le legislature XI e XII furono segnate da instabilità politica e tentativi di riforma, con brevi governi e nuove sfide legislative ed elettorali.
Indice
La presidenza di Francesco Cossiga
Il presidente Francesco Cossiga trovò una situazione inizialmente tranquilla: il pentapartito (Dc, Psi, Psdi, Pri e Pli) appariva in grado di guidare il paese. Ma quando anche questo cominciò a mostrare segni di crisi, alla fine degli anni Ottanta, Cossiga ritenne di farsi promotore di quel cambiamento istituzionale di cui si discuteva da dieci anni senza risultati.
Le riforme e le reazioni politiche
Probabilmente il suo fu l’ultimo salvagente lanciato al sistema dei partiti che si era instaurato dal 1948: anche a causa dei suoi molteplici eccessi verbali, nonché delle sue denunce contro le vere o presunte invadenze della magistratura inquirente, il tentativo fu scambiato da alcune forze politiche e gran parte della stampa per qualcosa di diverso, ai limiti dell’eversione.
Del resto, sulle riforme non vi era consenso, sicché non solo la sua iniziativa non portò a nulla ma suscitò reazioni aspre, fino all’avvio del procedimento per la messa in stato d’accusa.
Cossiga avrebbe ricevuto riconoscimenti postumi.
La presidenza di Oscar Luigi Scalfaro
Con la presidenza di Oscar Luigi Scalfaro le potenzialità della figura presidenziale si rivelarono in tutta la loro estensione. Drammatica fu la XI legislatura (1992-94), per la delegittimazione del vecchio sistema politico incapace di riformarsi, i tanti parlamentari sotto inchiesta, le stragi di mafia, la crisi valutaria. Nel 1993 Scalfaro nominò presidente del Consiglio per la prima volta un non parlamentare (il governatore della Banca d’Italia Carlo Azeglio Ciampi). Drammatica fu anche la XII legislatura (1994-96), sia per le conseguenze del voto con le nuove leggi elettorali sia per la breve durata (solo 7 mesi) del governo di centro-destra guidato da Silvio Berlusconi.