Concetti Chiave
- La transizione dalla Repubblica al Principato romano fu un processo lungo e complesso, caratterizzato da conflitti interni e rivalità tra grandi personalità.
- Ottaviano, grazie alla crisi e alle lotte intestine, riuscì a prendere il potere, trasformando la Repubblica in un Impero con il titolo di Augusto.
- Il Principato di Ottaviano portò a un progressivo svuotamento delle istituzioni repubblicane, mantenute solo come forma.
- La Costituzione italiana è stata progettata per evitare la concentrazione di troppo potere in un'unica persona, contrariamente all'accentramento del Principato.
- Il Presidente della Repubblica italiana, eletto democraticamente, giura fedeltà alla Repubblica e osservanza alla Costituzione, con un mandato di 7 anni.
Le funzioni del Presidente della Repubblica
Nell'antica Roma la transizione dalla Repubblica al Principato non fu immediata. Si trattò infatti di un processo che, attraverso la lunga crisi del primo secolo avanti Cristo, condusse all'ambigua formula del triumvirato e, infine, allo scontro tra due grandi personalità quali Marco Antonio e Ottaviano. In realtà le lotte intestine che avevano travagliato l'ultimo mezzo secolo di storia repubblicana con la rivalità tra Mario e Silla prima, quindi tra Pompeo e Cesare, infine tra Marco Antonio e Ottaviano unite all'indebolimento della funzione di continuità assicurata dal Senato, consentirono infine al giovane Ottaviano di prendere il potere e assicurare quella pace di cui Roma aveva bisogno dopo tanti decenni di guerra civile.
Nacque così il principato che trasforma la Repubblica Romana in un impero con il predominio assoluto di un uomo, Ottaviano, che ben presto assunse il titolo di Augusto e che poco alla volta svuotò di significato e di potere effettivo tutte le istituzioni repubblicane rimaste solo formalmente in vita. La nostra Costituzione, nata dall'esito del referendum istituzionale a favore della Repubblica seguito ai lunghi anni di dittatura fascista, è pensata proprio per evitare che troppo potere possa essere concentrato nelle mani di una sola persona; a tale scopo il titolo II della seconda parte della Carta delinea la figura del Presidente della Repubblica, di cui indica con estrema chiarezza funzioni e poteri (e relativi limiti). Risulta subito chiaro che il nostro capo dello Stato è democraticamente eletto dai rappresentanti del popolo sovrano in Parlamento (deputati alla Camera e senatori), per la durata in carica di 7 anni. La portata e i limiti dei suoi poteri possono sintetizzarsi nel primo atto che ogni Presidente della Repubblica italiana compie subito dopo la sua elezione: giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione.