Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Le due Camere parlamentari sono strutturate in maniera simile, seguendo i rispettivi regolamenti che derivano dalla Costituzione.
  • Il Presidente di ciascuna Camera rappresenta l'assemblea e garantisce il corretto svolgimento dei lavori e l'amministrazione interna.
  • Il Presidente è supportato da vicepresidenti, questori per funzioni amministrative e segretari per i processi verbali.
  • Dal 1976 al 1994, alla Camera, i presidenti erano spesso espressione dell'opposizione, una pratica interrotta dal 1994.
  • Il Presidente non ha un rapporto fiduciario con la maggioranza di governo e non può essere obbligato a dimettersi.

Presidente nelle Camere parlamentari

Le due Camere sono organizzate in modo sostanzialmente uguale sulla base di quanto dettano i rispettivi regolamenti, che sono fonti di diretta attuazione della Costituzione, e dunque fonti di rango primario.
Ciascuna camera è composta da diversi organi, dei quali il più rilevante è il Presidente.
Il presidente dell’assemblea ha il compito di rappresentare all’esterno la camera e di assicurare sia il corretto e ordinato svolgimento dei suoi lavori sia il buon andamento dell’amministrazione interna; fa osservare il regolamento e dirige le sedute (dà la parola, mantiene l’ordine, chiarisce l’oggetto e il significato delle votazioni e ne annuncia l’esito).

È coadiuvato da alcuni vicepresidenti e, per le funzioni amministrative, dai questori; per il processo verbale è assistito dai segretari. Il presidente è eletto a maggioranza qualificata. Sin da quando Francesco Crispi nel 1876 ordinò di cancellare il proprio nome dall’elenco dei deputati per la chiamata delle votazioni, la presidenza è stata interpretata, sia pure con eccezioni, come magistratura imparziale che assicura appunto il corretto funzionamento della camera (proprio per questo ai presidenti delle Camere sono oggi attribuiti poteri di nomina di alcune autorità indipendenti.

In epoca repubblicana, dal 1976 al 1994, si sono avuti (solo alla Camera) presidenti eletti fra personalità del maggior partito di opposizione; questa prassi si è poi interrotta a partire dalla XII legislatura (1994-96) e, in considerazione dei suoi rilevanti poteri sulla programmazione dei lavori, il presidente è sempre stato un parlamentare eletto in uno dei partiti della coalizione maggioritaria, fino alla XVII legislatura (2013-18). Diverso è il caso della XVIII legislatura, apertasi senza che si fosse delineata alcuna maggioranza e le due presidenze sono state ripartite fra il maggior partito e la maggiore coalizione usciti dalle urne. La sua investitura non instaura comunque alcun rapporto fiduciario, tanto è vero che non esiste nessuno strumento regolamentare per obbligare il presidente alle dimissioni (come si vide nel 2010 in seguito ai contrasti fra il presidente della Camera Fini e la maggioranza di governo).

Domande da interrogazione

  1. Qual è il ruolo principale del Presidente delle Camere parlamentari?
  2. Il Presidente delle Camere parlamentari rappresenta la camera all'esterno, assicura il corretto svolgimento dei lavori e il buon andamento dell'amministrazione interna, dirige le sedute e fa osservare il regolamento.

  3. Come viene eletto il Presidente delle Camere e quali sono le sue caratteristiche principali?
  4. Il Presidente è eletto a maggioranza qualificata e viene considerato una figura imparziale che assicura il corretto funzionamento della camera, con poteri di nomina di alcune autorità indipendenti.

  5. Come è cambiata la prassi di elezione del Presidente della Camera in epoca repubblicana?
  6. Dal 1976 al 1994, i presidenti erano spesso eletti tra le personalità del maggior partito di opposizione, ma dal 1994 in poi, il presidente è stato generalmente un parlamentare della coalizione maggioritaria, con eccezioni come nella XVIII legislatura.

Domande e risposte

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