Concetti Chiave
- Il referendum del 23 giugno 2016 è stato influenzato da cause storiche e politiche, inclusa la crescente paura dell'immigrazione in Europa.
- David Cameron ha indetto il referendum per placare le divisioni interne al partito conservatore e le pressioni nazionaliste.
- Il risultato del referendum ha segnato la decisione del Regno Unito di lasciare l'Unione Europea con oltre 17 milioni di voti a favore della Brexit.
- Il governo britannico ha formalmente invocato l'articolo 50 del Trattato sull'Unione Europea il 29 marzo 2017, iniziando il processo di uscita.
- I negoziati sulla Brexit hanno affrontato gravi divergenze, specialmente riguardo al confine tra Irlanda e Irlanda del Nord, complicando ulteriormente il processo.
Motivazioni storiche e politiche
Il referendum indetto in Inghilterra il 23 giugno del 2016 trova le proprie motivazioni in diverse cause di natura storica e politica. Nello stesso periodo, aggravato dalla serie di attentati terroristici a Parigi (7 gennaio e 13 novembre 2015), Bruxelles (22 marzo 2016), Nizza (14 luglio
2016), Berlino (19 dicembre 2016), le opinioni pubbliche europee sono apparse, in misura maggiore o minore, spaventate da quella che veniva percepita come una vera e propria «invasione» (ancorché i numeri complessivi dal 2016 siano in forte calo, quasi dimezzati), anche in paesi che geograficamente risentono meno del fenomeno (la Polonia, per esempio). Ciò ha avuto pesanti riflessi nel caso del Regno Unito, dove il 23 giugno 2016 si è tenuto il referendum sulla scelta se rimanere o no nell’Unione. Il voto popolare era stato promosso dal primo ministro conservatore David Cameron per tacitare il dissenso interno al proprio partito e le pressioni esterne dei nazionalisti, dopo aver negoziato un pacchetto di misure ad hoc da offrire all’elettorato (condizioni speciali ulteriori rispetto a quelle di cui il Regno Unito aveva fino ad allora goduto: v. le conclusioni del Consiglio europeo del 18-19 febbraio 2016). Se non che, con 17 milioni e quattrocentomila voti contro 16 milioni e centomila, i britannici decidevano di uscire dall’Ue.
Conseguenze del voto
Si apriva così la questione (politica e giuridica) delle modalità e dei tempi dell’uscita del Regno Unito dall’Ue. A nove mesi dal referendum, il 29 marzo 2017 il governo inglese invocava formalmente l’art. 50 Tue, che disciplina la procedura di recesso, dando il via al periodo di due anni per consentire ai rappresentanti britannici e a quelli dell’Unione di trovare un accordo. Il termine è dunque il 29 marzo 2019. I negoziati sono però cominciati solo nel giugno 2017 all’indomani delle elezioni anticipate volute dal nuovo primo ministro conservatore Theresa May. La premier pensava di rafforzarsi col voto, ma conseguiva invece l’esito opposto e si ritrovava a guidare un governo di minoranza col sostegno di un piccolo partito unionista nordirlandese. In occasione del Consiglio europeo del 28-29 giugno 2018, l’Unione certificava, a nove mesi dalla scadenza, la persistenza di serie divergenze con il Regno Unito, in particolare in merito alla questione del confine, oggi virtualmente inesistente, fra Irlanda e Irlanda del Nord.
Domande da interrogazione
- Quali sono le cause storiche e politiche che hanno portato al referendum sulla Brexit?
- Qual è stato l'esito del referendum sulla Brexit e quali conseguenze ha avuto?
- Quali difficoltà sono emerse nei negoziati post-referendum tra il Regno Unito e l'Unione Europea?
Il referendum del 23 giugno 2016 è stato motivato da cause storiche e politiche, tra cui il dissenso interno al partito conservatore e le pressioni dei nazionalisti, aggravate da una percezione di "invasione" a causa degli attentati terroristici in Europa.
I britannici hanno deciso di uscire dall'UE con 17 milioni e quattrocentomila voti contro 16 milioni e centomila, aprendo la questione delle modalità e dei tempi dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.
I negoziati hanno incontrato serie divergenze, in particolare riguardo alla questione del confine tra Irlanda e Irlanda del Nord, nonostante il periodo di due anni previsto per trovare un accordo.