Concetti Chiave
- La pubblica amministrazione tradizionale è centralizzata, con divisioni periferiche dipendenti gerarchicamente dal centro statale.
- Il Governo assegna a ciascun componente un ministero o dicastero, responsabile di uffici con compiti specifici.
- Esistono diverse funzioni amministrative: attiva, consultiva, di controllo, tecnica e contenziosa.
- L'espansione degli interventi statali ha introdotto aziende autonome e enti pubblici, unendo strutture ministeriali e diritto privato.
- Nei sistemi influenzati dal modello francese, la burocrazia esprime la supremazia statale, regolata da norme specifiche su organizzazione e funzioni.
Organizzazione della Pubblica Amministrazione
La tradizionale organizzazione della pubblica amministrazione prevede una struttura centralizzata da cui dipendono ripartizioni amministrative periferiche situate in tutto il territorio statale, gerarchicamente dipendenti dal centro. L’intera amministrazione fa capo al Governo che attribuisce ad ogni suo componente la titolarità di un ministero o di un dicastero amministrativo (complesso di uffici con compiti preparatori ed esecutivi dell’azione del ministro ad esso preposto) con specifica competenza settoriale.
Si distingue l’amministrazione attiva, caratterizzata da provvedimenti che toccano direttamente gli interessi degli amministrati al termine dei procedimenti formativi, da quella consultiva, di controllo, tecnica e contenziosa, con attribuzioni accedenti a quelle attive).
Il superamento dell’organizzazione per ministeri, legato all’espandersi degli ambiti di intervento statale all’inizio del ventesimo secolo, si manifesta nella costituzione di aziende autonome e enti pubblici, quindi attraverso la costituzione di società di diritto privato.
Si procede, così, all’abbinamento dell’organizzazione per ministeri con quella per enti e alla coesistenza di atti di imperio e di forme di intervento rette dal diritto privato in ambito amministrativo.Negli ordinamenti influenzati dal modello francese, l’amministrazione si iscrive nell’ambito dell’espressione della supremazia del potere statale nei confronti dei soggetti considerati subordinati, essendo disciplinata da norme particolari. Nello specifico, le regole che disciplinano l’apparato burocratico concernono l’organizzazione (disciplina della struttura gerarchica che attribuisce agli organi superiori poteri direttivi, di verifica e sanzionatori nei confronti di quelli inferiori, da esercitarsi nel rispetto di norme disciplinari), le funzioni (individuazione di specifici settori di competenza, diversi livelli di decisione ed esecuzione), l’esercizio di influenza esterna delle amministrazioni e i criteri per l’assunzione e la promozione del personale (idoneità all’ufficio, progressione in carriera).