alessandro_gras
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Concetti Chiave

  • Le democrazie protette escludono dal governo partiti estremi e anti-sistema per salvaguardare l'ordine costituzionale.
  • In Germania, il Tribunale costituzionale può dichiarare fuori legge partiti che minacciano l'ordine democratico, come accaduto con il partito neonazista e comunista.
  • In Italia, la XII disposizione transitoria vieta la riorganizzazione del partito fascista, applicata solo nel caso del movimento "Ordine nuovo" nel 1973.
  • Il finanziamento pubblico ai partiti italiani è stato oggetto di controversie, poiché i "rimborsi elettorali" non riflettevano le spese effettive e agivano come finanziamento pubblico.
  • Le trasformazioni interne dei partiti italiani, come scissioni e selezione dei candidati, hanno generato dispute civili, nonostante la tutela degli interna corporis.

Indice

  1. Democrazie protette e conventio ad excludendum
  2. Eccezioni e controlli nell'ordinamento italiano

Democrazie protette e conventio ad excludendum

Si definiscono protette le democrazie che ammettono la possibilità di escludere dalla coalizione di governo determinati partiti, considerati estremi e anti-sistema. Sono protette, quindi, le democrazie che sottopongono a sindacato i fini dei partiti politici, giungendo a realizzare una vera e propria conventio ad escludendum. In nome della loro difesa, questi ordinamenti prevedono persino istituti non coerenti con i principi della democrazia liberale. Fra questi, forme di controllo sullo stesso diritto a esistere di certe forze politiche: in base all’art. 21 della Costituzione tedesca, il Tribunale costituzionale può essere chiamato a decidere sulla legittimità di partiti che «per le loro finalità o per il comportamento dei loro aderenti si prefiggano di attentare all’ordinamento costituzionale libero e democratico o di sovvertirlo o di mettere in pericolo l’esistenza della Repubblica federale tedesca» (in forza di tale norma furono dichiarati fuori legge il partito neonazista e il partito comunista).

Eccezioni e controlli nell'ordinamento italiano

Nell’ordinamento italiano vi è una sola eccezione: la XII disp. trans. e fin. vieta la riorganizzazione «sotto qualsiasi forma» del disciolto partito fascista (v. l. 645/1952, applicata solo nel 1973 per lo scioglimento del movimento «Ordine nuovo»).
Tranne casi eccezionali, gli interna corporis dei partiti sono stati sempre tutelati: vertenze civili hanno accompagnato tuttavia scissioni e altre trasformazioni di singole forze partitiche (a chi il patrimonio, a chi il simbolo elettorale?) o riguardato modalità di selezione dei candidati ed espulsioni. Alcuni controlli di natura strettamente finanziaria sono stati invece introdotti quale corrispettivo delle diverse forme di finanziamento pubblico dell’attività dei partiti che si sono succedute a partire dagli anni Settanta. La materia è stata oggetto di numerosi interventi legislativi e di più referendum. Nonostante la volontà popolare espressa in un referendum abrogativo del 1993 contro il finanziamento pubblico dei partiti, varie leggi avrebbero successivamente aumentato i contributi pubblici sotto forma di rimborsi elettorali. Di «rimborsi» tali contributi avevano in realtà solo il nome: non erano commisurati in alcun modo alle spese elettorali effettivamente sostenute, erano di notevole consistenza e venivano corrisposti anno per anno, così da costituire un finanziamento pubblico del tutto simile a quello abrogato per via referendaria (v. l. 157/1999).

Domande da interrogazione

  1. Cosa si intende per democrazia protetta?
  2. La democrazia protetta è un sistema che esclude dalla coalizione di governo partiti considerati estremi e anti-sistema, sottoponendo a controllo i fini dei partiti politici per difendere l'ordinamento costituzionale.

  3. Quali misure sono previste in Germania per proteggere la democrazia?
  4. In Germania, l'articolo 21 della Costituzione consente al Tribunale costituzionale di dichiarare illegittimi i partiti che minacciano l'ordinamento costituzionale libero e democratico, come avvenuto per il partito neonazista e il partito comunista.

  5. Come viene gestito il finanziamento pubblico dei partiti in Italia?
  6. In Italia, nonostante un referendum abrogativo nel 1993 contro il finanziamento pubblico dei partiti, varie leggi hanno successivamente aumentato i contributi pubblici sotto forma di rimborsi elettorali, che in realtà non erano commisurati alle spese elettorali effettive.

Domande e risposte

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