treccia2002
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Concetti Chiave

  • La cittadinanza italiana si basa principalmente sul principio dello ius sanguinis, che assegna la cittadinanza ai figli di cittadini italiani indipendentemente dal luogo di nascita.
  • I principi per la concessione della cittadinanza includono ius soli (nascita sul territorio), ius sanguinis (discendenza) e ius domicilii (residenza prolungata).
  • La cittadinanza può essere acquisita anche tramite matrimonio o adozione, con tempi diversi a seconda della convivenza per il matrimonio e automatico nell'adozione da parte di un cittadino italiano.
  • Gli stranieri possono richiedere la cittadinanza italiana dopo aver vissuto in Italia per almeno dieci anni consecutivi, mentre i nati in Italia possono ottenerla al compimento dei diciotto anni.
  • I figli di apolidi, stranieri senza cittadinanza o con antenati italiani possono acquisire la cittadinanza italiana se nati in Italia o dopo un periodo di residenza.

Indice

  1. Requisiti per la cittadinanza italiana
  2. Stranieri e apolidi
  3. Ius sanguinis e ius soli
  4. Ius domicilii e altre modalità
  5. Cittadinanza per nascita e residenza
  6. Cittadinanza per residenza prolungata

Requisiti per la cittadinanza italiana

Il requisito principale per essere cittadini italiani è avere il padre o la madre italiani.
La cittadinanza è una condizione che lega un individuo e uno Stato, e comporta diritti e doveri. Tra i diritti ci sono quelli civili come la libertà personale o l’uguaglianza di fronte alla legge, quelli politici come il diritto di voto o la possibilità di ottenere incarichi pubblici, e quelli sociali come il diritto alla salute e al lavoro. Tra i doveri c’è la fedeltà allo Stato, che in certi paesi può tradursi nel servizio militare obbligatorio.

Stranieri e apolidi

Chi non ha la cittadinanza del Paese in cui si trova è straniero (se è cittadino di un altro paese) o apolide (se non ha nessuna cittadinanza).
I principi sui quali si basano gli Stati per concedere la cittadinanza agli stranieri residenti sul proprio territorio sono fondamentalmente tre: ius soli, ius sanguinis e ius domicilii. Le leggi, però, che applicano questi princìpi cambiano da paese a paese.

Ius sanguinis e ius soli

Ius sanguinis (diritto di sangue): in base a questo principio la cittadinanza di uno stato spetta ai figli dei suoi cittadini (e in certi casi anche a discendenti più lontani), a prescindere dal luogo in cui nascono. La cittadinanza italiana si basa principalmente su questa regola.

Ius soli (diritto del suolo): in questo caso la cittadinanza spetta a tutte le persone che nascono sul territorio dello stato, indipendentemente dalla cittadinanza dei loro genitori.

Ius domicilii e altre modalità

Ius domicilii (diritto del domicilio): la cittadinanza è concessa a chi risiede stabilmente nel territorio di uno stato. La durata minima del periodo di residenza cambia da paese a paese: in Belgio è di tre anni, in Austria o in Spagna di dieci.
Si può diventare cittadino di un paese anche per iure communicatio, cioè attraverso la trasmissione della cittadinanza da un componente all’altro all’interno di una famiglia (per esempio, con il matrimonio o l’adozione).

In caso di adozione deve essere da parte di un cittadino italiano e lo si diventa automaticamente. Nel caso del matrimonio se i due coniugi convivono la cittadinanza la si può chiedere dopo 6 mesi, in caso di non convivenza dopo 2 anni.

Cittadinanza per nascita e residenza

I figli di persone non identificate, di apolidi, o i figli di stranieri che non prendono automaticamente la cittadinanza dei genitori diventano cittadini italiani se nascono in Italia (iure soli).

Gli stranieri che hanno antenati diretti italiani possono diventare italiani se sono nati in Italia o se risiedono nel nostro paese da almeno tre anni.

La cittadinanza spetta anche agli stranieri maggiorenni adottati da italiani e residenti da cinque anni in Italia, e agli stranieri nati in Italia che mantengono la residenza nel nostro paese fino a quando diventano maggiorenni.

Cittadinanza per residenza prolungata

In base alla legge attuale gli immigrati possono chiedere la cittadinanza italiana se hanno avuto la residenza in Italia per almeno dieci anni consecutivi. Una volta ottenuta la cittadinanza possono trasmetterla ai loro figli.

Quindi, uno straniero che arriva in Italia da adulto può ottenere la cittadinanza dopo dieci anni. Invece se nasce in Italia deve aspettare di averne diciotto.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il requisito principale per ottenere la cittadinanza italiana?
  2. Il requisito principale per ottenere la cittadinanza italiana è avere il padre o la madre italiani, basandosi sul principio dello ius sanguinis.

  3. Quali sono i diritti e i doveri associati alla cittadinanza italiana?
  4. I diritti includono quelli civili, politici e sociali, come la libertà personale e il diritto di voto, mentre i doveri comprendono la fedeltà allo Stato, che può includere il servizio militare obbligatorio.

  5. Quali sono i principi fondamentali per la concessione della cittadinanza agli stranieri?
  6. I principi fondamentali sono ius soli, ius sanguinis e ius domicilii, con leggi che variano da paese a paese.

  7. Come può uno straniero ottenere la cittadinanza italiana attraverso il matrimonio?
  8. Uno straniero può ottenere la cittadinanza italiana attraverso il matrimonio se convive con il coniuge italiano per 6 mesi o, in caso di non convivenza, dopo 2 anni.

  9. Quali sono le condizioni per gli immigrati per richiedere la cittadinanza italiana?
  10. Gli immigrati possono richiedere la cittadinanza italiana se hanno avuto la residenza in Italia per almeno dieci anni consecutivi.

Domande e risposte

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