Concetti Chiave
- Il licenziamento illegittimo avviene senza giustificato motivo o giusta causa, come scarso rendimento o comportamento grave.
- Il decreto legislativo n.23 del 2015 modifica le tutele dei lavoratori, eliminando il reintegro immediato per licenziamenti illegittimi in grandi aziende.
- Per le imprese con più di 15 dipendenti è previsto un risarcimento tra 4 e 24 mensilità, mentre per le piccole imprese tra 2 e 6 mensilità.
- In caso di licenziamenti discriminatori, il reintegro del lavoratore è ancora previsto.
- Le dimissioni in bianco sono contrastate con l'introduzione di un modulo telematico datato per evitare abusi da parte dei datori di lavoro.
Indice
Definizione di licenziamento illegittimo
Il licenziamento è detto illegittimo quando questo non è dovuto:
- A giustificato motivo, consiste in una violazione degli obblighi contrattuali presi dal lavoratore (ad esempio scarso rendimento o incapacità professionale)
- A giusta causa, avviene per un motivo grave improvviso che non rende possibile il proseguimento del contratto di lavoro (ad esempio se il lavoratore viene scoperto a rubare nell’azienda)
Statuto dei lavoratori e tutele crescenti
Con il decreto legislativo n.23 del 2015 si applica lo Statuto dei lavoratori (contratto a tutele crescenti): il lavoratore non ha più diritto all’immediato reintegro all’interno dell’azienda; ma per le imprese con più di 15 dipendenti il lavoratore ha diritto ad un risarcimento del danno compreso fra le 4 e le 24 mensilità.
Reintegro e risarcimento per licenziamenti discriminatori
Se il licenziamento è avvenuto per motivi discriminatori, invece, è previsto il reintegro.
Per le piccole imprese, quelle con meno di 15 dipendenti, non esiste nessuna possibilità di reintegro ma solo un risarcimento del danno compreso fra le 2 e le 6 mensilità.
Dimissioni in bianco: perr tutelare i lavoratori, si è trovata una soluzione per porre fine alle dimissioni in bianco per cui un datore di lavoro poteva compilare, a proprio piacere, il foglio di dimissioni con la data ed è come se il lavoratore si fosse dimesso volontariamente. Viene introdotto il modulo telematico per le dimissioni, ovvero un modulo che si può scaricare dal sito del Ministero per il Welfare, datato per impedirne gli abusi.