Andrea301AG
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Concetti Chiave

  • Le fonti lavoristiche eteronome, come leggi e contratti collettivi, sono inderogabili, impedendo alla contrattazione individuale di prevalere.
  • L’inderogabilità protegge i lavoratori, negando l'autonomia individuale per evitare prevaricazioni da parte del datore di lavoro.
  • La legge garantisce l'inderogabilità imponendo la nullità dei contratti individuali che violano norme imperative, sostituendoli con le norme legali.
  • Per la contrattazione collettiva, l'art. 2077 c.c. stabilisce la nullità parziale di clausole difformi nei contratti individuali, sostituendole con quelle collettive.
  • Nel lavoro pubblico, l'inderogabilità è più stringente, vietando anche miglioramenti economici rispetto ai contratti collettivi.

Indice

  1. Contratti collettivi e individuali
  2. Inderogabilità delle fonti
  3. Nullità dei patti individuali

Contratti collettivi e individuali

Così come il contratto collettivo non può derogare in peius alla legge, allo stesso modo la contrattazione individuale non può derogare alle fonti eteronome: legge e contratti collettivi.

Se tali fonti non fossero imperative e inderogabili, le parti potrebbero dar vita a patti individuali nei quali prevarrebbe, inevitabilmente, il contraente più forte: il datore di lavoro.

Per neutralizzare questo rischio, il diritto del lavoro si fonda sulla negazione dell'autonomia individuale del lavoratore, perché la sua concessione consentirebbe al datore di prevaricare.

Inderogabilità delle fonti

L’inderogabilità è garantita in modo diverso per legge e contrattazione collettiva.

Nel primo caso è sufficiente fare riferimento all’art. 1418 c.c., il quale stabilisce che «il contratto è nullo se contrario a norme imperative»; in base a questa disposizione, l’inderogabilità della legge è assicurata in maniera automatica: per farla valere basterà dimostrare che il contratto individuale ecceda i limiti legali. La clausola incriminata è affetta da nullità parziale e sostituita di diritto dalla norma legale violata. Ovviamente, i patti individuali aventi contenuto migliorativo sono validi.

L’inderogabilità della contrattazione collettiva da parte di quella individuale è meno facile da garantire: entrambi gli atti sono di natura contrattuale; per questo, in teoria, solo l’intervento della legge potrebbe stabilire una relazione di gerarchia. In pratica, però, l’art. 2077 c.c. impone ai contratti individuali l’obbligo di uniformarsi a quelli collettivi. Esso, inoltre, sancisce la nullità parziale delle clausole difformi e la loro sostituzione automatica con la norma contrastata, salvo che prevedano trattamenti più favorevoli ai prestatori di lavoro.

Nullità dei patti individuali

In virtù dell’inderogabilità delle fonti lavoristiche eteronome da parte dei contratti individuali, si considerano nulli tutti i patti individuali che comportino la rimozione dei diritti da queste previsti: ciò vale anche se il patto prevede una compensazione (ad esempio più retribuzione per meno ferie: il diritto al riposo è riconosciuto e garantito dalla legge).

La regola dell’inderogabilità è vigente anche nel lavoro pubblico, ma con un’importante differenza: qui, essa vale anche in melius. È vietato attribuire trattamenti economici aggiuntivi rispetto a quelli stabiliti dal contratto collettivo.

Domande da interrogazione

  1. Qual è il principio fondamentale che regola l'inderogabilità delle fonti lavoristiche eteronome?
  2. Il principio fondamentale è che né il contratto collettivo né la contrattazione individuale possono derogare in peius alle fonti eteronome, come la legge e i contratti collettivi, per evitare che il datore di lavoro, parte più forte, possa prevaricare.

  3. Come viene garantita l'inderogabilità della legge rispetto ai contratti individuali?
  4. L'inderogabilità della legge è garantita dall'art. 1418 c.c., che stabilisce la nullità dei contratti contrari a norme imperative, sostituendo automaticamente le clausole illegali con la norma legale violata.

  5. Qual è la differenza nell'applicazione dell'inderogabilità tra il settore privato e quello pubblico?
  6. Nel settore pubblico, l'inderogabilità vale anche in melius, vietando trattamenti economici aggiuntivi rispetto a quelli stabiliti dal contratto collettivo, a differenza del settore privato dove i patti migliorativi sono validi.

Domande e risposte

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